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Da tempo, nel Web, circola questo pensiero: "Raggiunta una certa età, tutte le frasi che iniziano con DEVI non le sto neanche a sentire". Sappiamo bene che, nei migliori dei casi non è vero. Spesso è vero il contrario!

Il senso del dovere e di colpa dopo gli anta, invece di placarsi, potrebbero subire un’impennata perchè ci preoccupiamo troppo delle aspettative altrui.

Il senso del dovere (e di colpa) dopo gli anta

E’ proprio bella quella frase che dice “Raggiunta una certa età, tutte le frasi che iniziano con DEVI non le sto neanche a sentire”. Peccato che non sia poi così vera. Perchè è proprio al raggiungimento di una certa età che si:

  • sente il peso delle aspettative degli altri
  • percepiscono direttamente sulla pelle alcuni stereotipi e pregiudizi
  • fanno sentire certi sensi di colpa

Le aspettative degli altri

Nell’immaginario collettivo ad un certo punto della vita, si perde o almeno diminuisce l’interesse per l’esterno. C’è questa immagine della pennichella pomeridiana, dello sferruzzare, del “cosa faccio per cena”, come uniche occupazioni per trascorrere il tempo libero. Si salvano le vacanze, magari in un centro termale!

Non considerando che l’età pensionabile oggi è di 67 anni circa, ad un certo punto diventiamo tuttə pensionatə, indipendentemente dal lavoro. Ci immaginano davanti ad un cantiere appena fuori dall’ufficio.

Con questo retro pensiero, quando ci fanno delle richieste (mi guardi il bambino, mi stiri le camicie della settimana, mi vieni a sistemare il rubinetto), ci stanno facendo un favore. Ci tolgono dalla noia che immaginano che ci pervada.

La realtà è che, avendo appunto una certa età, quando rientriamo dal lavoro siamo sfattə e ne abbiamo a sufficienza. Ci piacerebbe quindi riequilibrare la stanchezza, che sò, uscendo? vedendo gli amici? andando a cena fuori?

Ma se arriva una richiesta, ci mettiamo sugli attenti e corriamo per dare una mano a risolvere problemi. E facciamo benissimo a farlo! Ma attenzione a non esagerare, perchè è un attimo diventare colf, tuttofare, baby sitter e dog sitter!

Stereotipi e pregiudizi

Esistono da sempre e ce ne sono per tuttə! Sono scorciatoie di pensiero, risposte pre confezionate che si adattano ad un pensiero diffuso e non sempre latente.

E’ sicuramente uno stereotipo quello per cui la mamma, più ancora del papà, debba essere sempre disponibile, sempre pronta ad aiutare a costo di trascurare le sue necessità.

Baby chiama, mamma risponde.

Baby chiede, mamma esegue.

Se mamma non fa così, non va bene. Praticamente nessuno mette in dubbio le (in)capacità organizzative di Baby, che se mamma è intorno ai 60 – Baby di anni ne ha almeno 30! E’ la mamma che deve risolvere e se non lo fa vuol dire che “signora mia, non ci sono più le mamme di una volta”.

Sensi di colpa

E se:

  • non aiuti i figli in casa
  • non ti occupi dei nipoti appena esci dal lavoro (se poi non lavori è ancora peggio)
  • non ti prendi in carico i tuoi genitori

è pronto per te un carico di sensi di colpa. Che ti fanno stare malissimo e ti impediscono di goderti quella fetta di libertà che ti sei guadagnatə e che cerchi di difendere. E stai malissimo, al punto di pensare che se facessi tutto, ma proprio tutto ciò che ti viene richiesto, staresti meglio. Perlomeno staresti meno peggio di così.

Il senso del dovere (e di colpa) dopo gli anta

Come si può affrontare una situazione di questo tipo?

Come si fa a conciliare tutto?

Ci si organizza, ci si danno priorità, si prendono accordi.

Si sviluppa un pò di SANO EGOISMO, perchè la vita è una per tuttə. Spesso ci troviamo oberati da impegni che noi stessə abbiamo preso. Siamo statə proprio noi a dare la nostra disponibilità. Quel DEVI che ci dà fastidio, quello della frase “Raggiunta una certa età, tutte le frasi che iniziano con DEVI non le sto neanche a sentire”, lo mettiamo noi stessə.