Ti racconto invece come sono approdata alla formazione e come è andato il mio percorso.
Pensavo che sarebbe bastato dire che ero stata allieva del professor Quaglino all’Università per trovare le porte aperte, invece non è andata esattamente così, sono partita dalla gavetta, come nella migliore tradizione.
La mia esperienza è iniziata alla fine del secolo scorso nel ruolo di tutor d’aula di due corsi di formazione per la Regione Piemonte, ricordo ancora benissimo quanto mi facevano paura tutte quelle cose da organizzare e sistemare per fare in modo che i corsi andassero al meglio. La docente era una collega con una lunga carriera nel settore, era esperta e competente e aveva aspettative molto alte sui risultati dei compiti che mi affidava. Ricordo che la prima relazione che scrissi me la fece rifare tre volte: mi chiedeva di sostituire alcune parole con dei sinonimi, mi faceva cambiare la punteggiatura, dove c’era un soggetto lo dovevo togliere perché era sottinteso e dove lo avevo lasciato sottointeso me lo faceva esplicitare. Mica ne capivo il motivo.
Poi me lo spiegò
Per fare questo lavoro bisogna essere tenaci, pazienti e flessibili; bisogna essere umili, pronti sempre ad imparare prima ancora che ad insegnare e bisogna sapere improvvisare e avere anche un piano B.
Lei si chiamava Fiammetta Geymonat e io vivo ancora di rendita delle cose che ho imparato da lei.