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Hai mai pensato ad un corso di formazione che sia:

pratico
utile per il lavoro ma anche nella quotidianità
trasformativo

Te ne propongo alcuni, giusto per farti venire la tentazione

  • La comunicazione: ebbene no, non si parla solo per dire qualche cosa
  • Buongiorno posso esserle utile? Accoglienza, comunicazione efficace e tecniche di ascolto attivo
  • Noi e il magico mondo della pubblicità
  • Come decidiamo di fare i nostri acquisti

Ti ho presentato qualche titolo e se cerchi un corso di formazione su misura, artigianale, sei nel posto giusto.

Te ne illustro le fasi in pochi passaggi:

  • Analisi dei bisogni: valutiamo insieme le esigenze formative
  • Analisi delle caratteristiche del target (ruoli, stili di apprendimento, motivazioni, interesse)
  • Progettazione dell’intervento formativo: definiamo insieme i temi del corso
  • Scegliamo i metodi che sono sempre improntati ad una didattica attiva ed esperienziale
  • Definiamo gli strumenti

Flavia in aula

  • Iscrizione REGISTRO FORMATORI PROFESSIONISTI AIF n. 2364
  • Già responsabile realizzazione primo output Erasmus+,“Development of the Key Competences of Adults by Innovation. Program of Consumer Education. “
  • Docente corsi fad per Anaoo Assomed Piemonte, associazione dei Medici e dei dirigenti sanitari
  • Già Organizzatrice e docente, doppia edizione Corso Alta Formazione International University College of Turin Tutela del consumatore, codice del consumo e mercato europeo
  • Già Consulente tecnico scientifica progetto Scuola del Consumo Consapevole della Regione Piemonte
  • Già Consulente Dipartimento di Prevenzione della Salute Asl di Torino

Forma e sostanza della mia formazione

A quanti corsi di formazione hai partecipato?
Da quale parte della cattedra eri seduto?
Quanti ti sono stati veramente utili?

Se la parola AULA ha attirato il tuo interesse è altamente probabile che, in veste di docente o in veste di discente, tu sappia in cosa consiste la formazione rivolta agli adulti; questo è il motivo per cui ti risparmio tutto il racconto ufficiale sulle varie metodologie e gli studi che sono stati fatti sulle tecniche più efficaci ed efficienti.

Ti racconto invece come sono approdata alla formazione e come è andato il mio percorso.

Pensavo che sarebbe bastato dire che ero stata allieva del professor Quaglino all’Università per trovare le porte aperte, invece non è andata esattamente così, sono partita dalla gavetta, come nella migliore tradizione.

La mia esperienza è iniziata alla fine del secolo scorso nel ruolo di tutor d’aula di due corsi di formazione per la Regione Piemonte, ricordo ancora benissimo quanto mi facevano paura tutte quelle cose da organizzare e sistemare per fare in modo che i corsi andassero al meglio. La docente era una collega con una lunga carriera nel settore, era esperta e competente e aveva aspettative molto alte sui risultati dei compiti che mi affidava. Ricordo che la prima relazione che scrissi me la fece rifare tre volte: mi chiedeva di sostituire alcune parole con dei sinonimi, mi faceva cambiare la punteggiatura, dove c’era un soggetto lo dovevo togliere perché era sottinteso e dove lo avevo lasciato sottointeso me lo faceva esplicitare. Mica ne capivo il motivo.
Poi me lo spiegò

Per fare questo lavoro bisogna essere tenaci, pazienti e flessibili; bisogna essere umili, pronti sempre ad imparare prima ancora che ad insegnare e bisogna sapere improvvisare e avere anche un piano B.

Lei si chiamava Fiammetta Geymonat e io vivo ancora di rendita delle cose che ho imparato da lei.

Poi sono approdata al Dipartimento di Prevenzione dell’Asl e per circa dieci anni mi sono occupata di Promozione della Salute a diversi livelli, con gli operatori sanitari, con i cittadini e nelle scuole.

Successivamente ho collaborato ad alcuni progetti europei, per l’ultimo in ordine di data ero responsabile della prima fase di sviluppo di una ricerca europea finalizzata alla costruzione di un progetto formativo con metodologia comune a livello europeo.

Poi vi risparmio tante altre esperienze e percorsi per non tediarvi, ma c’è ancora una cosa che desidero dirvi: i trucchi del mestiere li ho imparati tutti dai bambini.

Sono loro il pubblico più difficile, perché sono autentici e mostrano le loro emozioni e i loro pensieri e poi loro sanno e se sbagli ti correggono immediatamente: viviamo in un’epoca di bambini sapienti. Mi hanno insegnato tre cose fondamentali:

  • La formazione si fa insieme;
  • La formazione deve essere utile, non è una passerella per il formatore;
  • In aula circolano una marea di emozioni e vanno colte e accolte.