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Fare formazione vuol dire mettersi in gioco e non smettere mai di formarsi. Vuol dire cambiare quando ci si accorge che qualcosa non ci convince più. Nella formazione la forma è sostanza. E contenuto.

Nella formazione,

la forma è sostanza

Ormai da tempo la forma dei corsi di form-azione è quella delle diapositive in power point. Specialmente on line, le diapositive vanno ancora di gran moda. Hanno un grande seguito ormai da anni, vengono ancora usate molto e, probabilmente, hanno ancora una lunga vita davanti.

Ci salutiamo, ma non è un addio

A dirla tutta, mi hanno un po’ stufata, sia in veste di partecipante, sia di formatrice. Ci sono molti strumenti che sono interattivi e che si possono utilizzare rendendo l’incontro meno monotono, più interattivo e più efficace ed efficiente dal punto di vista dell’apprendimento.

Non credo che vadano abbandonate le diapo in PPT, se le abbiamo utilizzate così a lungo è perché sono effettivamente comode:

  • permettono ai discenti di seguire il filo del discorso;
  • se compilate in modo corretto aiutano a mantenere l’attenzione e a focalizzare i vari punti;
  • permettono ai docenti di non dimenticare nulla e di strutturare l’intervento in aula

Ma hanno molti punti di debolezza:

  • se sono troppo piene distraggono: – i partecipanti che, per leggere le diapositive, non ascoltano – il docente, che finisce col leggerle a voce alta rendendo noiosa l’esposizione
  • sono ormai superate da tanti altri supporti possibili che possono essere più piacevoli da seguire per la platea;
  • su alcune piattaforme online è difficile, quando non impossibile, proiettare e al contempo mantenere la visuale sui partecipanti.

In generale, sono tra i sostenitori dell’assunto per cui “la forma è sostanza”, in particolare credo che nel campo della formazione sia ancora più vero. Il contenitore e il contenuto vanno di pari passo, un buon contenitore agevola la comprensione del contenuto e lo arricchisce.

Nella formazione, la forma è sostanza

Una delle cose più interessanti dell’ambito formativo è la possibilità di usare la creatività, perché per sua natura è dinamico: cambiamenti, modifiche, ed evoluzioni ne sono parte integrante. Inoltre è possibile misurare sia la gradevolezza, sia l’efficacia degli strumenti che si utilizzano e questo fa sì che si riescano ad apportare cambiamenti misurandone la validità.

Nel tempo, la metodologia ha dato prova di miglioramenti passando di strumento in strumento. Da che era piatta, frontale, uno parla – tanti ascoltano, a che è divenuta maggiormente interattiva. A mio parere con tantissimi vantaggi per i partecipanti.

Nella formazione, la forma è contenuto

Ritengo che la forma sia parte integrante del contenuto e che, proprio attraverso la forma, il contenuto possa essere espresso nel migliore dei modi.

Questa sorta di noia che provo nei confronti delle diapositive in power point, me la porto dietro già da tempo, ma ho avvertito in modo forte il bisogno di cambiare, in occasione della formazione online. Lì mi sono accorta che non è detto che uno strumento sia quello giusto solo perché comodo.

Ho stabilito di usare power point per una percentuale che non superi il 30% della formazione e ho ripreso in mano un po’ di teoria. Ci sono così tante cose che si possono fare che davvero mi chiedo come si faccia a non approfittarne.

In cosa si traduce tutto questo nella metodologia formativa?

Nell’utilizzare mezzi e strumenti che esistono, che sono stati testati da tempo nella formazione, dando ottimi risultati. Metodi e strumenti che ho anche usato più di qualche volta, ma che in più di un anno di blocco erano finiti nel dimenticatoio.

Quali saranno i vantaggi e gli svantaggi per i partecipanti?

Lo svantaggio sarà la stanchezza a fine incontro, perché interagire, essere parte del processo in modo attivo, è faticoso. I vantaggi saranno in termini di interesse, maggiore coinvolgimento, facilitazione nella memorizzazione e nell’apprendimento.

Ogni volta che si vuole cambiare metodo è necessario partire da questo tipo di bilancio, e approfondirlo più di come ho esposto per fare l’esempio. Costi e benefici devono essere messi a confronto prima di fare qualsiasi passo. In pratica è la compilazione dell’Albero dei problemi, che aiuta a vederci chiaro fin da subito.

Le parole d’ordine sono creatività e sperimentazione

Ci sono molte tecniche formative, qualsiasi manuale ne illustra a decine. La complicazione sta nell’applicarle cum grano salis, in questo il caro Power point è davvero una mano santa: dove lo metti, sta. Invece, per applicare metodi maggiormente interattivi, è necessario considerare molte variabili che riguardano sia il tema in oggetto, sia il target. Si aggiunge quindi complessità al lavoro del formatore che, se ama il suo lavoro, non si fa di certo spaventare.

Una ulteriore complessità sta nell’adeguare la tecnica prescelta sia all’argomento sia alla platea, non sempre la tecnica preconfezionata è adeguata al cento per cento. E questa è una ulteriore difficoltà per il formatore. Ma vuoi mettere la soddisfazione quando hai adeguato una tecnica alle esigenze dei diversi corsi? E’ davvero tanta.