”Ti è capitato di dover partecipare ad un corso di formazione di cui ti fregava niente?
Allora sai di cosa sto parlando ... Ma qualche rimedio c'è!
La noia è reciproca
La formazione obbligatoria è di una noia pazzesca. Quasi sempre viene percepita in questo modo.
Questa affermazione non vale solo per i partecipanti … anche i formatori si annoiano!
La formazione passa attraverso la comunicazione, che è relazione. Se la relazione non si viene a creare, perchè manca un interesse comune che permetta il confronto, la lezione è finita.
Eh sì, l’efficacia della formazione dipende anche dall’interesse dei partecipanti. Perchè dal loro interesse dipende la partecipazione attiva alle lezioni.
Immagina un’aula con una quindicina di persone che si fanno beatamente i cavoli loro subito dopo il primo quarto d’ora di corso. E’ una situazione terribilmente sgradevole e imbarazzante, oltre che noiosa.
Cosa rende noioso un corso di formazione?
Lato formatore, il rischio di ammorbare i discenti con la noia è sempre lì. Ci penzola sulla testa come la famosa spada di Damocle. Come ogni formatore sa, un corso di formazione comprende almeno una parte noiosa, di default 🙂 Per alcuni è quella più teorica, per altri quella più storica … insomma dipende anche dalle preferenze e dalle antipatie di ognuno.
Ma ciò che rende più o meno noioso un corso, dal punto di vista del partecipante, sono per lo più due elementi:
- interesse
- motivazione
Cosa rende obbligatoria la formazione?
In alcune professioni c’è un vero obbligo di legge che richiede la formazione continua. Inoltre, anche in assenza di legge, la formazione permette l’aggiornamento professionale e sono molti i dirigenti coscienziosi che desiderano che il livello di preparazione del personale sia adeguato.
Uno dei primi compiti di un formatore è quello di rilevare i bisogni formativi, ma, udite udite, non sempre il committente è d’accordo. Ha già deciso, in base a sue priorità, su cosa deve essere fatto il corso. Lasciando zero gradi di libertà al docente e ai partecipanti. Episodi di questo tipo accadono quasi sempre perchè il committente ha suoi obiettivi e, per poterli raggiungere, è necessario che lo staff sia aggiornato/formato proprio su quel tema.
Ma se i partecipanti non sono a conoscenza di queste strategie e sentono il tema lontano da loro e dai loro interessi, c’è bisogno di fare un’opera di mediazione, prima ancora che di formazione.
Cosa fare in questi casi?
- Mediare tra committente e partecipanti per mettere a confronto le posizioni
- Introdurre un tema che faccia da “ponte” tra lo stato dell’arte e l’argomento da trattare
- Utilizzare metodologie e strumenti che siano attraenti e coinvolgenti
Se vuoi sapere come lavoro nella formazione, leggi qui: https://flaviaepsiche.it/aula/
Qui, invece, trovi tutti gli articoli di flaviaepsiche sull’attualità
Il metodo
Poichè la formazione obbligatoria è di una noia pazzesca è importante che la metodologia non lo sia.
Quindi è necessario organizzare incontri tenendo conto di
- suddivisione del tempo
- le parti più complesse vanno affrontate entro la metà della lezione
- vanno programmate le pause
- alternanza teoria e attività
- quando è possibile ad ogni parte teorica è buona norma abbinarne una pratica attraverso esercizi e giochi di ruolo
- alternanza tra lezione frontale e con strumenti audiovisivi
- accompagnare la lezione frontale con video o film è molto utile per catturare l’attenzione e l’interesse dei partecipanti. Inoltre questi strumenti possono essere utili per semplificare il passaggio di informazioni complesse.
In questo periodo che si lavora online, la questione è leggermente diversa.
Cambiano:
- strategie
- metodi
- strumenti
Questo è il link all’Associazione Italiana Formatori
https://associazioneitalianaformatori.it/
Un link ai metodi della formazione https://it.wikipedia.org/wiki/Metodologia_della_formazione