”Certo che "Psicologia della Terza età" oppure "Psicologia dell'Anziano" non è esattamente un invito quando si è nei dintorni dei 60, che siano 58 o 67!
Anche da adulti quello che inizia per Psi … fa paura?
L’età avanza e la psicoterapia si evita. Peccato! Questa volta il titolo dell’articolo riassume al cento per cento il senso dello scritto. Ad un certo punto si pensa che iniziare un percorso di tipo “psi” (che sia di psicologia o di psicoterapia o di psicanalisi) non serva più. Si ritiene che sia superfluo o addirittura inutile.
E’ un pensiero che non si capisce su cosa si basi. Forse tiriamo fuori dal cilindro i nostri vecchi stereotipi e pregiudizi, che ci guidano quando non vogliamo pensare!
Credo, invece, che sia vero l’esatto contrario: almeno ad una certa età si dovrebbe fare un percorso psi. Perchè? Te lo dico subito. Per:
alleggerirsi – sganciare zavorre che ci si porta dietro chissà da quanti anni e che nel tempo ci si sono appiccicate come le cozze agli scogli;
autorizzarsi – a dire, fare, pensare ciò che si vuole;
fare pace con se stessi – qualcuno ha detto “chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. Ma ad un certo punto è necessario comprendere e perdonarsi;
conoscersi – nell’essenza, in profondo, andando a cercare i lati in Luce e quelli in Ombra che si sono evitati a lungo;
essere consapevoli – di dove si è, di ciò che si vuol fare, di ciò che è stato costruito e, perchè no, di ciò che non è stato fatto.
Paura, eh????
L’età avanza e la psicoterapia si evita
C’è da dire che i servizi che si presentano come Psicologia della Terza Età o, in generale come Servizi per gli anziani, non sono molto “appetitosi”. Intorno ai 60 non ci si sente affatto nella terza età, e nemmeno intorno ai 70 ci si categorizza mentalmente nella fascia degli “anziani”.
Se si sta discretamente bene di salute, i famosi acciacchi dell’età non sono poi così diversi dai dolori mestruali o dai dolori alle articolazioni alla ripresa della stagione sciistica di quando gli anni erano 35 o 40.
Questo per dare anche un’attenuante al fenomeno che vede gli studi “psi” poco frequentati dai sessantenni e dintorni 🙂 Però, se ci si guarda attorno, è vero che oggi 60 anni non sono quelli del 900.
Certo che all’occorrenza ci sono tutti i servizi di geriatria che si occupano delle patologie specifiche dell’età anche a livello psichico. Ma non c’è solo quello!
Ci sono un mondo di situazioni che si decide di provare a smazzarsi da soli, si prova a gestirle in autonomia, senza pensare che un sostegno psicologico o un percorso psicoterapeutico potrebbero aiutare e anche alleggerire di molto la faccenda.
Il mondo dei sessantenni e dintorni ha le sue caratteristiche, esattamente come il mondo dei trentenni e dintorni e tutti gli altri mondi possibili. Purtroppo non è un altro pianeta, dove avendo già visto di tutto, si hanno tutte le risposte.
- ci sono separazioni coniugali, cosa che un tempo dopo “una certa età” non avveniva;
- c’è il nido vuoto, perchè anche il più “mammone” dei figli ad un certo punto prende la sua strada;
- può sopraggiungere la vedovanza;
- si diradano le amicizie;
- il corpo che cambia;
- le famiglie si trasformano …
Eh no, non si hanno le risposte perchè si è raggiunta un’età. E non è nemmeno detto che si riescano a gestire le emozioni.
Un supporto professionale può essere utilissimo. Un pò come fare restaurare qualcosa a cui teniamo molto, sapendo che nelle mani di un professionista potrà diventare ancora meglio di come è stato.
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https://flaviaepsiche.it/category/60-e-dintorni/
Evitare di costruire rimpianti – https://flaviaepsiche.it/2021/07/23/il-rimpianto-nel-qui-e-ora/
Mentre ci pensi, se iniziare o no, fai il tuo bilancio personale
https://flaviaepsiche.it/2021/08/20/debiti-crediti-e-pareggio-di-bilancio/
https://www.fatebenefratelli.it/blog/importante-fare-psicoterapia-nella-terza-et%C3%A0
http://psiche.altervista.org/erikson-e-la-psicologia-del-ciclo-di-vita/