”Che nessuno tocchi quello che a scuola si chiama INTERVALLO e, in un corso di formazione per professionisti si chiama PAUSA CAFFE' (coffee break).
In ogni caso, che nessuno tocchi quel quarto d'ora!
La ricreazione
Che nessuno tocchi l’intervallo!
Che nessuno tocchi l’intervallo! Abbiamo bisogno di pause.
La nostra soglia di attenzione non è infinita: dopo un pò abbiamo bisogno di una pausa. Per quanto un argomento possa essere interessante e, per tanto che possa essere bravo chi fa docenza, la soglia della nostra attenzione, ad un certo punto, cala. E’ un fenomeno fisiologico.
Succede che:
- La sedia diventa scomoda;
- Ci manca qualcosa – una biro, una gomma da cancellare, un fazzoletto;
- La finestra attira il nostro sguardo;
- Abbiamo caldo o freddo;
- Ci scappa la pipì;
- Ci viene sete;
- …
E’ arrivato il momento di una pausa. Quella pausa si chiama RI-CREAZIONE perchè, dopo, ricominciamo a creare.
Qui ne parla psicomamme.it, per i bambini a scuola. Ma il concetto non è così diverso: https://psicomamme.it/quando-arriva-la-ricreazione/
La ricreazione è parte della formazione.
Che nessuno tocchi l’intervallo
Lasciateci la ri-creazione
La pausa è parte della formazione. E’ infatti in quel quarto d’ora che le persone:
- interagiscono
- si rilassano
- scambiano pareri
- si pongono domande
- spesso fanno anche due risate.
E’ in quel breve spazio di tempo che è possibile creare un equilibrio tra persone che hanno lo stesso obiettivo formativo. Conoscendosi in modo informale, con una tazza di caffè tra le mani, possono creare alleanze.
Lavorando da casa
Che nessuno tocchi l’intervallo, nemmeno in smart working.
Questo vale anche lavorando da casa, in smart working (lo scrivo solo per farvi sapere che lo so che si usa dire così, ma preferisco parlare in italiano 🙂 ). Bisognerebbe rispettare sempre il tempo della pausa.
E condividerlo.
Quello dell’intervallo è uno spazio che va pensato durante la progettazione e, ai partecipanti, va detta chiaramente, va esplicitata l’intenzione di realizzare un intervallo. Un intervallo condiviso e on line.
Anzichè oscurare i video e gli audio e staccarsi dal pc per una decina di minuti, si dovrebbe condividere quel tempo come in presenza. Ognuno da casa, col proprio caffè o quel che si vuole, ma insieme. Approfittando di quel momento per conoscersi e per fare rete.
Qui si parla di “smartworking” https://blog.aviva.it/smartworking-in-italia-regole/#
Lo specchio
Per i docenti, quello spazio di libertà, ha un valore enorme. E’ uno specchio del lavoro che si è svolto e che si svolgerà, perchè è lì che è possibile:
- captare le reazioni dei partecipanti
- comprendere se si è stati chiari
- capire se è il caso di ripetere qualche concetto
- raccogliere esperienze
- verificare il clima della classe.
