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Una lacrima sul viso, sì! Sono quella dell’elogio del pianto, della lacrima. Te lo dico fin da subito, prima che tu legga queste quattro righe, così sai cosa aspettarti.

La sofferenza è dolore

Spesso il dolore si manifesta con una lacrima sul viso

Una lacrima sul viso non la vuole nessuno e nessuno la vuole vedere sul viso altrui.

Qualcuno ti ha mai detto di smettere di ridere? Probabilmente no, ma son tutti pronti a dirti di smettere di piangere. Per me non funziona così e piangere è innanzitutto una liberazione, alle volte una lacrima sul viso aiuta più di tutto.

Lo so che lo dicono tutti i grandi, lo so che potrà sembrare che voglio fare a tutti i costi l’anticonformista, ma ti assicuro che è proprio vero che sta cosa che dalla sofferenza nascono cose buone e belle, io faccio proprio fatica a digerirla. La sofferenza è prima di tutto, dolore. Così, terra a terra.

Chiamiamo le cose col loro nome: la sofferenza è dolore.

E il dolore fa male.

E il male fa piangere.

E piangere fa sentire meno dolore. Lo fa uscire, ci permette di buttarlo fuori e di liberarci almeno un pò. A me non sembra cosa da poco.

Una lacrima sul viso

Non credo di avere mai detto a nessuno di non piangere, di sicuro non l’ho mai detto a me stessa. Piango, per dolore, per sofferenza, per malinconia, per nostalgia, per rabbia, per delusione. Poi piango anche per emozioni positive, piango anche di felicità, ma quella è un’altra storia.

  • E tu?
  • Ti autorizzi a piangere?
  • Quando è stata l’ultima volta che hai sentito gli occhi inumidirsi e hai lasciato scendere le lacrime?

La resilienza

Quello che penso è che ad un certo punto il nostro corpo e la nostra mente non ne possano più di soffrire, si arriva ad una soglia in cui si dice basta. E giunti a quella soglia dobbiamo fare qualcosa. Arriva la svolta e di necessità, cerchiam di far virtù. Questo è il concetto della ormai abusata parola RESILIENZA, riorganizzarsi, rimettersi in carreggiata, non permettere che gli eventi abbiano la meglio su di noi. Se sei rimasto l’unico essere vivente che non ha mai sentito parlare di resilienza, ti metto il link a Wikipedia, così ti fai un’idea https://it.wikipedia.org/wiki/Resilienza

La parte più bella è che, chi più chi meno, siamo tutti “resilienti” perché ogni giorno incontriamo sulla nostra strada ostacoli che superiamo, ostacoli ai quali non permettiamo di fermarci. Ma non ci facciamo caso, è una questione di sopravvivenza. Ce ne accorgiamo solo quando il dolore è forte, si fa sentire e ci stoppa.

Attraversare il dolore

Prendiamocelo il tempo per soffrire in santa pace, perché se non lo attraversiamo, se facciamo finta che vada tutto bene, prima o poi lui tornerà a farsi sentire e lo farà a gran voce. Se c’è una caratteristica che ha il dolore è la tenacia, se facciamo finta di non sentirlo lui non se ne va, sta lì a costo di mettere le radici e prima o poi si fa sentire.

Soffrire fa male, fa patire, ci fa penare. Ma prima o poi si arriva alla svolta e lì tiriamo fuori le nostre risorse. Quel che rimane è sempre una cicatrice, a ricordarci che in quel punto ci siamo fatti male, ma anche che nello stesso punto siamo guariti.

Mi sono sempre posta alcune domande sul pianto, ho dei dubbi sul generale e collettivo tentativo di repressione del pianto.

  • Perchè è ritenuto sconveniente piangere?
  • Cosa si mostra di così terribile piangendo?
  • Cosa si smuove negli altri quando si piange?
  • Come ci cambia il pianto?

Per ognuna di queste domande ci sarebbero infinite risposte, che dipendono anche dalle situazioni, ma ognuna smuove qualcosa a livello interiore. Forse piangere è ritenuto sconveniente per lo stesso motivo per cui si può ritenere “terribile”ciò che si mostra piangendo che è anche la stessa cosa che fa smuovere qualcosa nell’altro e che CI cambia, il piangente e chi assiste.

Cosa esce con le lacrime?

Insieme alle lacrime esce

  • dolore
  • sconforto
  • tristezza
  • incredulità

ma anche il senso di

  • fragilità
  • umiltà
  • sofferenza

Tutti stati d’animo, emozioni, che se non uscissero, resterebbero dentro di noi. E chissà se lo sapremmo che li abbiamo tutti lì, tra la testa e il cuore.

Uscendo diventano concreti, li possiamo vedere e toccare. Ci sono. Esistono. Li possiamo analizzare. Ed essendoci, non li possiamo evitare.

 

Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime. (Jim Morrison)

 

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Lei è Psiche, ascoltala https://flaviaepsiche.it/2021/03/02/lei-chi-e/

A proposito di dolore https://flaviaepsiche.it/2021/03/04/psicopandemia-della-vita-quotidiana/

Se davvero la sofferenza impartisse lezioni, il mondo sarebbe popolato da soli saggi. E invece il dolore non ha nulla da insegnare a chi non trova il coraggio e la forza di starlo ad ascoltare.”

Sigmund Freud