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Adentriamoci nella difesa dei consumatori, a cominciare dalla sua storia e dalle implicazioni psicologiche.

La difesa dei Consumatori

Premessa

Pur essendo tutti consumatori e, come faccio sempre, preciso che lo siamo sia per quanto riguarda i prodotti sia per i servizi, di questo ambito ne sappiamo ben poco.

In generale questo è un campo che pratichiamo se ne abbiamo bisogno, purtroppo non appartiene ancora agli elementi della nostra cultura generale. Se penso che perfino il gossip fa parte della cultura generale … mi cadono le braccia. Mi sembra sia un paradosso che proprio i consumatori conoscano ben poco del funzionamento di una materia che è importantissima!

Cosa facciamo quando ci troviamo a dover risolvere un problema che riguarda il consumo? A chi ci rivolgiamo? Quali aspettative abbiamo?

Ma ancora prima di tutte queste domande, ne ho una che le precede e che potrebbe rendere tutte le altre inutili. Conosciamo i nostri diritti da consumatori? Conosciamo i meccanismi psicologici che a volte ci traggono in inganno e ci fanno fare degli errori?

La difesa dei Consumatori è anche formazione, informazione e prevenzione. La condizione indispensabile è la collaborazione dei consumatori, ovviamente.

La storia

Tutto è iniziato in America

La difesa dei Consumatori è nata negli Stati Uniti, nel 1899 con la National Consumers League i cui principi fondanti riguardano “le condizioni di lavoro … dovrebbero riflettersi nei nostri acquisti e i consumatori dovrebbero esigere sicurezza e affidabilità dai beni e servizi che acquistano”. L’origine è dunque nel mondo del lavoro … abbiamo poco da stupirci (o gridare allo scandalo) se oggi molte associazioni dei consumatori sono di origine sindacale. Il lavoro e il potere d’acquisto dei consumatori sono elementi fortemente collegati!

Poco più tardi, a seguito di uno scandalo per la vendita di carne avariata, il Governo americano approvò leggi severe di controllo all’industria e nel 1914 nacque la Federal Trade Commission (Commissione federale per il commercio) per combattere le attività commerciali illecite.

Negli anni sessanta, Ralph Nader all’epoca giovane avvocato e giornalista americano sfidò la General Motors affermando nella sua pubblicazione Unsafe at Any Speed (Pericolosa a qualsiasi velocità) che molte auto americane non erano sicure, a cominciare dalla Chevrolet Corvair della General Motor. L’azienda tentò di screditare Nader facendolo pedinare e tendendogli trappole, ma lui li scoprì e denunciò la General Motors ottenendo un risarcimento per la violazione della privacy e costringendo l’azienda a porgere pubbliche scuse e ad aumentare i dispositivi di sicurezza delle auto prodotte. Nader affermava e afferma che, come tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, così sono uguali di fronte al mercato. In quel periodo John Fitzgerald Kennedy enunciò nel Bill of Rights i cinque diritti fondamentali del consumatore: alla salute, alla sicurezza, alla difesa economica, alla difesa legale, alla rappresentanza.

In Europa e nell’Unione Europea

Intorno agli anni cinquanta anche in Europa viene riconosciuto il diritto alla tutela del consumatore, nel Regno Unito e in Danimarca.

Poi nasce l’Unione Europea e, grazie alle direttive della Comunità Europea, nel 1973  viene approvata la Carta europea di protezione dei Consumatori. Finalmente si affermano concetti importanti:

  • la responsabilità delle aziende per i danni provocati da prodotti difettosi
  • il contrasto alla pubblicità ingannevole
  • l’obbligatorietà della chiarezza sui prezzi
  • le garanzie al consumo
  • la sicurezza dei prodotti

Vent’anni dopo, nel 1993, nel Trattato di Maastricht c’è un capitolo sulla protezione dei consumatori che definisce :

  • che il consumatore deve avere a disposizione informazioni chiare per scegliere il prodotto che meglio si addice alle sue esigenze;
  • la possibilità di ottenere un risarcimento danno per un prodotto non rispondente alla pubblicità e alle informazioni fornitegli;
  • che possa essere rappresentato, ascoltato ed eventualmente assistito legalmente attraverso organismi e associazioni aventi come scopo la tutela dei suoi diritti.

Italia

Le prime forme di mobilitazione consumeristica si sviluppano in Italia contemporaneamente agli altri paesi europei. Dobbiamo però aspettare il 1998 per la nascita del CNCU, Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti organo rappresentativo delle associazioni dei consumatori istituito con la legge 281 del 30 luglio 1998. L’articolo uno di questa legge definisce i diritti fondamentali del Consumatore:

  • alla salute;
  • alla sicurezza e alla qualità dei prodotti e dei servizi;
  • ad una adeguata informazione e ad una corretta pubblicità;
  • all’educazione al consumo; alla correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali concernenti beni e servizi;
  • alla promozione e allo sviluppo dell’associazionismo libero, volontario e democratico tra i consumatori e gli utenti;
  • all’erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità e di efficienza.

Seppure la legge sia stata superata dall’entrata in vigore del Codice del consumo (D. Lgs. n. 206/2005), questi sono e restano i diritti fondamentali dei Consumatori!