”Vecchi, a chi??? Fammi capire, davvero pensi che le persone intorno ai 60 anni si possano definire vecchie, al giorno d'oggi?
Come eravamo
Vecchi, a chi??? Di sicuro non ai sessantenni o giù di lì. Almeno non ai nostri giorni.
Quando sono nata, mia nonna aveva 57, e me la ricordo vecchia da sempre; non solo perchè, come tutti i bambini, vedevo vecchio chiunque avesse più di 15 anni, ma perchè lei lo sembrava. Vestiva solo di nero, indossava solo camicioni, sopra aveva sempre un gembiule che, al massimo, poteva essere blu, ma scuro. Portava i capelli a chignon, con quelle forcine color tartaruga. Ai piedi aveva sempre le ciabatte e le calze erano rigorosamente di filanca, scurissime.
Per gli uomini il discorso era tale e quale.
Personalmente non ne vedo più da anni, di persone di quella età con un aspetto simile.
Anche lo stile di vita era … da vecchi. Gli uomini andavano al bar, si riunivano tra loro, passavano il tempo a giocare a carte. Le donne stavano a casa. La sera erano tutti davanti alla televisione. Qualche domenica a messa, la partecipazione a qualche matrimonio – battesimo – funerale. Niente weekend, nè vacanze, nè viaggi.
Come diceva la Mondaini “che barba che noia, che noia che barba!”
Definire l’età della vecchiaia
L’invecchiamento si svolge diversamente da persona a persona e da ambiente a ambiente, definire l’età della vecchiaia è davvero difficile. La gerontologia abbraccia aspetti tra loro collegati e considera diversi tipi di invecchiamento:
- quello fisico inteso come la perdita progressiva della capacità del corpo a rinnovarsi
- psicologico che riguarda le trasformazioni dei processi emotivi ed affettivi dell’individuo
- quello comportamentale che comprende le aspettative, l’immagine di sé, le attitudini
- il contesto sociale dell’invecchiamento cioè l’influenza di indicatori quali il reddito, la salute, il tempo libero, la cultura.
Questi aspetti sono in interazione costante e sono determinanti ai fini della definizione dell’età individuale.
Tutto o niente
Nella società moderna i termini invecchiamento e senescenza sono utilizzati in due accezioni diverse, secondo due modalità estreme ed opposte tra loro.
- Una prima interpretazione dei termini è negativa e diffonde un significato di perdita e decadimento, è strettamente connessa a Tanathos.
- Una seconda e più recente visione è altrettanto estremista, ma ha una connotazione positiva fortemente connessa ad Eros, finalizzata alla negazione della morte e diffonde un significato di negazione della stessa vecchiaia.
Si presenta così una modalità bipolare che definisce la vecchiaia ora come cronicità e patologia che pone l’anziano in condizione di passività, ora con modalità superficiali che definiscono l’anziano come un individuo capace di relazionarsi, esprimere la propria individualità, al di fuori di problemi specie specifici.
Quando inizia l’invecchiamento?
Risulta sempre più difficile circoscrivere la vecchiaia in base all’età anagrafica, perché l’essere anziani non può definirsi solo attraverso una delimitazione cronologica e biologica.
La definizione di età senile è relativa, specialmente in una popolazione come quella italiana in cui il processo di invecchiamento è ad uno stadio molto avanzato. La mutazione demografica epocale cui abbiamo assistito negli ultimi decenni comporta l’affacciarsi di un diverso modo di guardare alla vecchiaia e il concetto di “vecchio” non dà conto delle varietà di condizioni.
D’abitudine si distinguono tre livelli di età;
- la giovinezza che comprende infanzia ed adolescenza
- l’adultità, ossia la maturità
- la vecchiaia o terza età
Oggi compaiono se ne sono aggiunte altre due:
- la quarta età che indica gli individui di oltre settantacinque anni fino ai novanta
- la quinta età di ultranovantenni e centenari.
Tante età per la stessa età
Secondo Cesa Bianchi (1998) vi sono diverse età, collegate tra loro, che determinano l’essere più o meno anziani e si deve tenere conto delle età:
- cronologica e di quella biologica che riguardano lo stato fisiologico,
- sociale che è quella pubblica attribuita dagli altri,
- soggettiva e quella personale che sono rispettivamente una successione di avvenimenti e il momento della vita che l’individuo pensa di avere raggiunto.
Grandi adulti
In ogni caso, ci tengo molto che si sappia che noi sessantenni di oggi lo sappiamo che non siamo vecchi! Non siamo nemmeno così rimbambiti da sapere di non essere giovani. Siamo GRANDI ADULTI, mi piace tantissimo questa definizione.
Sappiamo che abbiamo le ultime cartucce in canna e le vogliamo usare tutte. Siamo consapevoli che dobbiamo tenere d’occhio la nostra salute, perchè è quella che fa la differenza, non le rughe o la tartaruga che se ne è scappata via e chi la piglia più!
Link
https://www.momentodonna.it/gossip/donne-famose-60-anni-raffinate-chic/
https://it.wikipedia.org/wiki/Senilit%C3%A0
https://flaviaepsiche.it/category/60-e-dintorni/
https://flaviaepsiche.it/2021/04/22/la-bellezza-non-ha-eta/
https://flaviaepsiche.it/2021/06/14/mettere-in-agenda-la-prevenzione/