”Te lo sei già sentito dire Ma come ti vesti?
La comunicazione non verbale passa anche (e molto) attraverso l’abbigliamento.
Anche la nostra creatività passa dallo stesso canale. Ma ci lasciamo condizionare dai giudizi altrui, bloccando la nostra vena artistica.
I vestiti, che passione!
Ti han già chiesto Ma come ti vesti?
Ti piace giocare con l’abbigliamento? A me sì, tantissimo.
Se c’è una cosa che oggi non manca sono gli abiti, di ogni tipo e per tutte le tasche, possiamo davvero sbizzarrirci. La moda di tendenza cambia ogni stagione, ma siamo diventati tutti un pò meno ortodossi e nessuno si scandalizza più a vedere usare abiti delle stagioni precedenti. Anzi, oggi c’è il vintage come stile che va per la maggiore. E’ bello giocare con lo stile, mischiare i tessuti, cercare proprio il capo che ci è venuto in mente. L’abbigliamento è uno strumento di comunicazione, la comunicazione è relazione … presto detto che non è solo questione di vestiti.
Gli abiti sono come le tele per un quadro
L’abbigliamento è uno dei mezzi con cui ci rapportiamo agli altri, segue codici che stanno ad indicare chi-cosa-quando e dove; ci piaccia o no, ha e dà indicazioni più o meno condivisibili. Fatta questa premessa, oggi possiamo dire di essere liberi di vestirci un po’ come ci pare in tutto l’arco della vita. Eppure, i pregiudizi che noi stessi ci infliggiamo, ci impediscono spesso di osare, di utilizzare davvero gli abiti come fossero tele di un quadro per dipingere la nostra immagine. Attraverso il nostro abbigliamento noi comunichiamo, senza proferire parola, molte cose sul nostro temperamento, sul nostro stato d’animo, sulle nostre attitudini. Gli abiti sono uno strumento di comunicazione, ci avevi mai pensato?
Nell’armadio non c’è posto per i condizionamenti
Mettiamo al bando i “Ma come ti vesti?”, i condizionamenti non ci stanno più. Lo spazio è già occupato!
Non fosse per qualche vocina che ci dice che “ad una certa età ci sono cose che non vanno più bene”. Niente in contrario eh, bisogna solo capire quale sia quella “certa età”, perché anche per i 15 anni ci sono abbigliamenti più o meno adeguati, e vale per maschi e femmine.
Se navighi un po’ e cerchi abiti per sessantenni, la maggior parte delle proposte che incontri sono quelle basiche e poi quelle bon ton, per la serie, ancora una volta, stai al tuo posto. Ma la cosa più divertente è che questo trattamento è riservato in modo particolare al sesso femminile, praticamente ti danno l’opportunità di immaginarti quando vai a fare la spesa o quando vai alla Prima Comunione di tua nipote. La tua vita sociale finisce qui. Poi accendi la tv e vedi donne di sessant’anni che sono meravigliose, con abiti di ogni genere, indossati benissimo.
Per gli uomini sessantenni il capitolo è diverso, se navighi alla ricerca dell’abbigliamento dedicato, la parola basic non esiste proprio.
E niente, volevo ringraziare per l’alta considerazione.
Vorrei anche sapere quante volte si sentono chiedere “Ma come ti vesti?”. Credo pochissime.
Mi sono molto interessata alla Psicologia dell’abbigliamento. Se vuoi saperne di più guarda questo link https://psicomamme.it/cose-la-psicologia-dellabbigliamento-intervista-flavia-cavalero-psicoterapeuta/
Il tuo temperamento
Complice il confinamento, ho avuto del tempo da dedicare alla ricerca on line e ho seguito per un pò influencer del calibro di Miccio, Carla Gozzi – loro sì che chiedono a tutti “Ma come ti vesti?”, Chiara Ferragni, Eleonora Petrella. Tutti bravissimi, ognuno col proprio gusto e stile che può più o meno piacere. Ma ho avuto l’impressione che tutti, tutti tutti e ancora tutti tengano poco in conto delle caratteristiche personali; seguono uno stile preconfezionato, indicazioni matematiche per cui se hai il corpo a pera indossi una determinata cosa, se lo hai a mela (esiste? boh!) ne indossi un’altra. E quando ci si diverte?
La sartoria
Se i costi non fossero molto alti mi piacerebbe tantissimo farmi confezionare abiti su misura, con tessuti scelti, su mio disegno. C’è stato un tempo in cui farsi fare gli abiti era molto comune e in tutte le case c’era qualcuno che almeno un po’ sapeva aggiustarsi con forbici, ago e filo. Oggi non è più così, abbiamo altre capacità probabilmente, ma questa ce la siamo persa un po’ per strada. Alla fine ci vestiamo tutti su per giù allo stesso modo. E probabilmente perdiamo qualcosa.
Se piace a te, piace al re
Gli ho fregato il titolo, almeno un link lo meritano 🙂 https://www.oggi.it/moda/tendenze-e-star/2015/09/28/ma-come-ti-vesti-5-consigli-di-enzo-miccio-per-tutte-le-donne/
Per ricordarti che la bellezza non ha anagrafe
https://flaviaepsiche.it/2021/04/22/la-bellezza-non-ha-eta/
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