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Leggere tra le righe non è sempre facile ed è una cosa che non ci viene spontanea. In questo sta la difficoltà di decodificare. Bisogna imparare a farlo per capire cosa davvero ci stanno dicendo.

La difficoltà di decodificare i messaggi

Sembra strano, ma i messaggi pubblicitari necessitano di essere decodificati e non è facile farlo. Ancora più difficile è decodificare le immagini, un pò come si fa con i geroglifici.

La difficoltà di decodificare i messaggi pubblicitari è nota. Molte comunicazioni passano sotto i nostri occhi come niente fosse, nonostante il messaggio latente.

Sempre più spesso, nella comunicazione testuale o iconografica, si nasconde un riferimento latente. Se c’è un compito non facile, è quello della decodifica delle pubblicità, ossia quello di interpretare il significato del messaggio. Paradossalmente il messaggio latente “colpisce” prima e più di quello manifesto.

Il codice dei messaggi

La difficoltà di decodificare i messaggi sta nella complicazione del codice usato

Ogni comunicazione utilizza dei codici, un sistema organizzati di segni, ma anche di simboli che devono essere condivisi tra l’emittente e il ricevente. Decodificare vuol dire arrivare al senso che quel messaggio vuole trasmettere tenendo conto che ogni elemento di quella comunicazione ne è parte fondante, dalla lingua, alle immagini, ai suoni. Si tratta del famoso modo di dire “leggere fra le righe“.

“Il messaggio è ciò che si capisce …”

Come diceva Watzlawich, alla fine “il messaggio è ciò che si capisce, non ciò che si voleva far capire” e questo concetto è fondamentale. Spesso, per non dire sempre, quando c’è una ribellione verso una campagna pubblicitaria la prima affermazione che viene fatta è che “il messaggio non è stato compreso”. Con questa frasetta magica si tenta di risolvere tutto, è sempre il pubblico a non capire, guarda caso!

Alle volte ci risparmiano la fatica

Nell’ambito dello sfruttamento dell’immagine femminile diventa davvero difficile non comprendere o travisare alcuni messaggi, ma bisogna tenere gli occhi bene aperti perché non sempre è così palese. A volte ci risparmiano la fatica pubblicando immagini talmente chiare che è impossibile fraintendere. Altre volte il messaggio è più subdolo, latente, meno evidente ed eclatante e ancora più insidioso.

A volte invece, è tutto chiarissimo

Quando la difficoltà di decodificare, cade

La difficoltà di decodificare a volte cade. Come spinte da gentilezza per evitare al pubblico ogni sforzo, escono campagne pubblicitarie che non richiedono alcuno sforzo di interpretazione. E’ tutto lì, bene esposto, riferimenti chiari, quasi sempre sessuali, ovviamente con una donna protagonista.  Sono pubblicità chiarissime al primo colpo d’occhio. Come quella che trovate qui sopra, che Selvaggia Lucarelli ha denunciato per prima.