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La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Così diceva Freak Antony!
Sei combattuta/o tra fare o non fare qualcosa?
Pensi di dover risolvere tu tutti i guai del mondo?
Pensaci e poi ri-pensaci, che è possibile cambiare idea.

Limiti e confini

La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo; questa è una frase da ricordare. Quando sembra che tutto si accanisca contro di te e non c’è niente che basti: ce la dobbiamo ricordare quando vengono superati i limiti.

Per dirla tutta però, non sempre si tratta di sfiga. Spesso siamo noi che non sappiamo mettere confini.

Il bastone della vecchiaia

Un tempo si diceva che i figli sono il bastone della vecchiaia dei genitori, cosa orrenda da pensare e da dire.  Adesso che hai 60 anni è probabile che tu sia alle prese proprio con questa roba qua. Una stampella di uno o due genitori ottantenni o giù di lì. Se è vero, come diceva Freak Antony, che la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo, non hai sorelle né fratelli. La stampella sei tu. Fattene una ragione, rassegnati. Ma non arrenderti.

I sensi di colpa

Spesso, più che di sfiga, si tratta di sensi di colpa.

La prima cosa da fare sarebbe di non arrendersi agli ormai tristemente famosi sensi di colpa. E’ giusto che tu ti occupi dei tuoi genitori, è giusto che loro possano fare affidamento su di te, ma tu hai la tua vita. E’ anche altamente probabile che la tua vita non sia esattamente semplice.

Facciamo un ripassino, tu sei qui:

  • non sei adolescente quindi devi mettere in conto qualche acciacco di salute;
  • è probabile che tu lavori e, se non lo fai fuori, lavori comunque a casa.

Sei nella terra di mezzo (https://flaviaepsiche.it/2021/03/22/la-terra-di-mezzo/), vorresti un po’ di spazio e di tempo per te, hai in canna le ultime cartucce e senti forte il desiderio di spararle.  Ma il famoso cordone ombelicale mentale è ancora lì e quando c’è qualche problema in vista, lui tira, ti strattona, è come ti chiamasse a rapporto. E tu rispondi. Sempre. Forse anche troppo.

La vecchiaia romantica

Quando pensiamo alla vecchiaia, spesso la avvolgiamo in un panno di romanticismo, che ce la mostra nel suo lato migliore: la saggezza, un po’ di ironia, i racconti, i segreti di famiglia svelati. Tutto ciò esiste, ed è bellissimo quando si manifesta, sono momenti di grande intensità. Purtroppo però la vecchiaia non è solo poesia e spesso si presenta in modo tutt’altro che romantico, a volte si presenta in modo crudele. I fatti della vita fanno sì che ci si possa trovare in situazioni imprevedibili, che ci mostrano il lato più vulnerabile dei nostri genitori, le loro debolezze. E fatichiamo a riconoscerli in questa nuova veste. Senza parlare di quando sono loro a non riconoscerci più e non in senso figurato, proprio non sanno più chi siano i loro figli, né sanno di averne.

C’è poco di romantico a dover cambiare il pannolone a mamma o papà, ben poco di poetico a dover far loro la doccia. E non tutti siamo predisposti a farlo.

 

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CONCETTO CHIAVE: Rispettare i propri stati d’animo

  • Accettare i propri limiti
  • Farsi aiutare
  • Mettere al bando i sensi di colpa