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Casa mia, casa mia ... tu mi sembri una badia.
Per anni mi sono chiesta cosa volesse dire (abbazia), ma mi era comunque chiaro che fosse qualcosa che riguardava il benessere.

Se c’è un posto che dovrebbe somigliarti, quello è casa tua, parola di Psiche.

(Di Psiche te ne avevo già parlato qui https://flaviaepsiche.it/2021/03/02/lei-chi-e/ )

Lei, Psiche, dice che per stare bene in una casa non è importante solo come è la casa in sé, ma cosa c’è di te in lei. Lo sanno bene coloro che vivono negli appartamenti ammobiliati; chissà, magari in una fase di transizione della tua vita è capitato anche a te di fare questa esperienza. Quando affitti un ammobiliato, indipendentemente da quanto sia più o meno arredato con gusto, provi delle sensazioni strane; qualcun’altro ha scelto e disposto gli arredi in base a criteri e a gusti e a stili che non sono i tuoi e ti senti come il più classico dei pesci fuor d’acqua.

I mobili ti piacciono, ma tu così non li avresti mai comperati.

L’appartamento è bello, ma tu lo avresti suddiviso diversamente.

I colori sono caldi e piacevoli, ma tu li avresti voluti vivaci e sgargianti.

Fosse anche l’appartamento più bello possibile, il fatto che non ci sia il tuo tocco, ai tuoi occhi lo rende impersonale. E ci stai comunque. Ma non benissimo.

L’aiuto di un professionista

Sai chi sono gli architetti e gli interior designer più bravi? Sono quelli che non impongono il loro gusto o il gusto che va per la maggiore in quel momento o le regole architettoniche tout court, ma che ti ascoltano. Conosco una brava interior designer che dice che “le case mi parlano” e che dice che “le case assomigliano ai proprietari”. Con queste frasi lei intende dire che quando entra in casa di qualcuno, prima di tutto ne rispetta la personalità. Poi ci mette la tecnica. Perchè se il tappeto che è in salotto sotto al divano è troppo piccolo, ma per i padroni di casa ha un valore affettivo, quel tappeto non va buttato. Va semplicemente posizionato altrove.

E poi siamo anche delle belle teste dure … con tutte i professionisti bravi che ci sono vogliamo sempre fare da soli. A volte ciò che ci ferma è il costo, ma chiedere è sempre lecito e spesso le cose sono più alla portata di quanto immaginiamo. Un architetto o un interior designer lavora anche su una sola stanza o solo sul rendere armonioso un appartamento. Sposta, toglie, aggiunge, modifica, restaura … Insomma è una gran bella risorsa che può aiutare moltissimo a cambiare la nostra badia e a renderla come desideriamo.

Col tempo si cambia … e la casa?

Questo è un bel nodo psicologico, quello di adattare la casa ai nostri cambiamenti. Siamo ben disposti a farlo quando arriva un bambino, perchè abbiamo bisogno di usare diversamente gli spazi e perchè dobbiamo metterlo in una situazione di sicurezza. Quindi nessun problema a mettere

  • copriprese
  • cancelletti
  • paraspigoli
  • ferma cassetti

e a fare sparire

  • tovaglie lunghe alle quali potrebbe “appendersi”
  • oggetti pericolosi
  • farmaci e detersivi via dalla portata

Ma se ti dicessi che, ad un certo punto dell’evoluzione della vita, dovresti apportare dei cambiamenti anche per te che, notoriamente non stai ringiovanendo ma invecchiando? Quanta è la tua disponibilità a:

  • pensare ad una casa più piccola, per avere meno da pulire e riordinare
  • avere la doccia anzichè la vasca perchè è più facile da usare
  • inserire un maniglione per tenersi all’interno della doccia
  • evitare scalini

eccetera eccetera …Certo, se hai 30 o 40 ma anche 50 anni, non sei per niente disposto a un simile discorso, ma dai 60 in avanti ci sarebbe da farci un pensierino. Ecco, l’ho detto.

COME MAI?

  • Non ti riconosci;
  • Gli oggetti non ti appartengono;
  • Nulla ti rappresenta;
  • Non ci sono ricordi, agganci al tuo passato (che a volte è anche un bene!) né al tuo presente;
  • Non c’è nulla che rimandi il pensiero alla tua personalità.

Tutto ciò si traduce in un senso di spaesamento, ti sembra di stare con un piede ancora fisso nel posto da cui arrivi e con l’altro piede nel posto in cui ti trovi.

COSA FARE?

La risposta sembra banale, ma a volte non ci si pensa, specialmente quando non si sta bene in un luogo si tende a sprecare energia a pensare pensieri negativi e non ci si ricorda che abbiamo una forte alleanza con la creatività. Dopo esserci un po’ sfogati, dopo aver detto qualche parolaccia sul perché e sul percome siamo finiti lì, possiamo:

  • Trasformare ciò che è trasformabile: spostare mobili, cambiare disposizione;
  • Aggiungere o togliere, a seconda che per noi ci sia troppo o troppo poco;
  • Cambiare l’oggettistica, disporre in giro delle fotografie;
  • Sostituire i quadri;
  • Tirare fuori la biancheria per la casa dal corredo (a questo tema dedicherò un articolo, che ce n’è da dire a riguardo);
  • Mettere qualche piantina qua e là (e se non hai il pollice verde, pazienza! Le piantine mettile lo stesso);
  • Musica, non dimentichiamola mai, che la musica è la colonna sonora per piangere e per sorridere.

Arrivati a questo punto è vero che non hai l’arredamento dei tuoi sogni e che non hai scelto tu il divano su cui riposarti, ma avrai certamente ottenuto il clima che desideri e in cui ti riconosci.

 

Qui trovi tutti gli articoli sulla psicologia quotidiana di flaviaepsiche https://flaviaepsiche.it/category/psicologia-quotidiana/

Arredamento è anche Feng shui https://it.wikipedia.org/wiki/Feng_shui

https://www.lifegate.it/che_cos_e_il_feng_shui1