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Come si sta in tempo di pandemia. In un tempo in cui stiamo vivendo un'esperienza che mai avremmo pensato di poter vivere. Siamo sbigottiti e increduli, stanchi e affaticati. In terza ondata siamo anche arrabbiati.

Come si sta in tempo di pandemia

Nominare il covidTu come stai?

Come si sta in tempo di pandemia … si sta che chiedersi come stai, ha cambiato significato.

C’è stato un lungo tempo in cui questo era un convenevole.

Come stai?

Bene grazie, e tu?

Oggi questa domanda suona diversamente. Come stiamo?

Stiamo come si sta in tempo di pandemia. Oserei dire che stiamo tutti maluccio. Siamo stanchi, stufi, desolati, amareggiati, disillusi e anche arrabbiati.

Provare tutte queste emozioni e questi stato d’animo contemporaneamente rende davvero difficile rispondere alla domanda.

Sta male anche chi sta bene

Se anche uno sta bene, diventa perfino difficile dichiararlo.

Mi capita di leggere sui social di persone che hanno una situazione tale per cui la pandemia riecono a viverla decisamente meglio di altri. Quasi si vergognano a dirlo, si sentono in difetto. Le loro frasi iniziano spesso con “So che non dovrei nemmeno dirlo … “ – “Noi siamo in una situazione particolare, ma questo non vuol dire che sia facile …” . E’ come si sentissero in dovere di scusarsi di avere una specie di isola felice, nonostante tutto. E anche questo non è indice di stare bene, di vivere un periodo uguale a sempre.

La paura

Questa paura è in purezza, non è immaginata, esagerata, fobica. E’ proprio l’emozione primaria che sentiamo perchè sappiamo di essere in pericolo. C’è chi la percepisce a un livello più basso, chi a un livello più alto. Ma ci sta attraversando tutti. Perchè siamo a rischio ed esponiamo a rischio anche chi ci circonda.

Poi c’è chi afferma di non avere paura, di non provare questa emozione pur non negando il pericolo nè la pandemia.

E’ possibile non avere paura?

Qualche ipotesi, sapendo bene sia che sono ipotesi sia che ce ne sarebbero molte altre:

  • si può non riconoscere la paura
  • si può non ammettere di avere paura
  • si può avere paura della paura

Cosa possiamo fare?

Come mi piacerebbe avere una risposta e anche una ricetta. Mi piacerebbe poter dire che se si fa così e poi cosà, tutto passa.

Invece no, non lo so.

So come possiamo passare il tempo.

So che potrei:

  • stilare un elenco di tutte le tante cose che si possono fare per trascorrere il tempo;
  • dare indicazioni su libri e film, preparando una lista divisa per categorie;
  • segnalare dei siti che trovo interessanti;
  • raccontare di tutorial simpatici e di utilissimi corsi da seguire online, perfino gratuitamente.

Potrei fare una o tutte queste cose, ma non credo che sia utile. Ci sono già mille mila pagine nell’Internet che fanno tutto ciò e sicuramente meglio di come potrei farlo io.

 

Attraversare il momento

Questo momento deve avere un senso, altrimenti non reggiamo. Allora ognuno di noi dovrebbe cercare di modellare questo tempo a modo proprio. Dedicarsi a se stesso, a fare le cose che non si è mai concesso di fare. Dedicarsi alla famiglia, alla casa. Pensare. Scrivere. Non so.

Rischio davvero di fare un elenco di cose da fare, mentre il concetto è diverso. E’ il momento di pensare. Di connettersi con se stessi. Di ascoltarsi.

Questo periodo va attraversato pensando a come lo stiamo vivendo. A cosa sta accadendo dentro di noi. A cosa sta emergendo di ognuno di noi.

E chi si sente in difficoltà, chi teme di non farcela in autonomia, chi si sente fragile, chieda aiuto. Si può parlare col medico che conosce il territorio e le risorse a disposizione. Si può cercare in Internet una delle tante inizative che sono state attivate ad hoc. L’importante è non aspettare che passi. Quando serve l’intervento di un professionista, prima arriva meglio è.

 

Qui trovi tutte le info del Governo sulla pandemia http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/homeNuovoCoronavirus.jsp

Qui trovi gli aggiornamenti del Parlamento Europeo https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/eu-affairs/20200408STO76807/come-il-parlamento-europeo-ha-adeguato-le-sue-funzioni-durante-la-pandemia

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