”Prima o poi ci tocca. Parliamone, credo sia chiaro che mi riferisco alla morte, non se ne vuole parlare mai, come non esistesse. Invece ...
Prima o poi ci tocca … Parliamone
Ci giro intorno da tempo e adesso è arrivato il momento di affrontare anche il delicato argomento che riguarda la morte. Non in generale, proprio la nostra, quella di ognuno di noi.
Partono i riti degli scongiuri, già sento qualcuno che dice “ma che le è preso a questa?”. Mi è preso che, a mio parere, la morte è uno degli argomenti in assoluto più importanti di cui si dovrebbe parlare. Invece non si fa. Perché? Dai che non rispondo proprio, ho fatto la domanda più retorica delle domande retoriche.
Ciao ciao … chissà in quanti hanno lasciato la pagina del blog per non sentirla nemmeno nominare, la morte. Ma ci si deve fare i conti visto che è l’unica cosa certa nella vita di ognuno. Come diceva Marcello Marchesi l’importante è che ci trovi vivi.
Prima o poi ci tocca … Parliamone
E’ uno degli ultimi tabù
Credo che ai giorni nostri siano sopravvissuti due tabù:
- la morte
- il denaro
Entrambi sono temi che vengono considerati non convenienti di cui parlare in pubblico perché imbarazzano. Sono argomenti di cui non si sa molto in realtà, sicuramente si sa più sul denaro che sulla morte e altrettanto sicuramente il primo ci fa meno paura.
Abbiamo paura di qualcosa che in realtà non conosciamo nel senso che non ne abbiamo esperienza. Possiamo averla vista su altre persone ma non possiamo sapere come sia:
Come il sonno?
Come il sogno?
Come il coma?
Forse nemmeno lo vogliamo sapere. Ognuno trova una sua risposta. Chi è religioso crede in un’altra vita. Chi non lo è pensa che finisca e basta.
Ma ci si può preparare?
Te lo sei mai chiesto se sia possibile prepararsi alla propria dipartita? Io sì e l’ho fatto quando è mancata mia mamma che era pronta nonostante sia stato tutto veloce e improvviso, lei era serena.
Da tempo mi aveva detto le sue volontà, spiegato come voleva il funerale. Aveva anche già comperato il suo loculo, da anni!
Il suo comportamento non ha tolto nemmeno un grammo di dolore per la sua perdita, ma è stato esemplare. Io che ho sempre pensato alla morte come a una tragedia, attraverso la morte di mia madre ho capito, mentalizzato, interiorizzato, che la morte è parte della vita. E decide lei. Noi dobbiamo solo farci trovare pronti e, ripeto, vivi.
Sicuramente chi è religioso ha maggiore confidenza con questi pensieri, perché tutte le religioni parlano della fine della vita anzi si basano proprio sulla fine della vita. E’ evidente che chi ha Fede riesce ad affrontare i lutti in modo forse più sopportabile e a pensare al proprio trapasso in modo diverso da chi non ha dentro di sé questo sostegno. Ma non sempre è così, perché a volte il dolore è così forte da sembrare che cancelli tutto.
Ci sono cose da fare?
Certo che sì, prima di tutto se ne deve parlare, per rispetto di noi stessi e dei nostri cari. E pre-occuparci della casa; se non avete avuto esperienza di dover smantellare case altrui non potete immaginare che fatica possa essere https://www.casafacile.it/fai-da-te/mettere-in-ordine/decluttering-del-lutto/. Pensiamoci prima. Ci sono cose che ad un certo punto della nostra vita NON SERVONO PIU’ A NIENTE, anzi danno del lavoro. Ad esempio
- soprammobili
- souvenir
- bomboniere
- enciclopedie e libri che non interessano più a nessuno
- vecchi abiti
- piatti e vari servizi buoni, che non sono buoni più per niente e per nessuno
Non ti viene un po’ da ridere a pensare a quanta roba inutile hai in casa, roba che non usi e che non verrà usata da nessuno e che, adesso, ti porta vi spazio ed energie? Un bell’atto di coraggio e di amore per il prossimo tuo e fai fuori ste cose.
Gli svedesi in questo sono bravissimi e, man mano, si liberano delle cose inutili/superflue proprio pensando di evitare questa fatica a chi sopravviverà. https://www.fanpage.it/stile-e-trend/casa/dostadning-perche-in-svezia-prima-di-morire-va-messa-in-ordine-la-casa/
E’ una questione culturale, e possiamo dire che da questo punto di vista in Italia siamo un po’ indietro col tempo. Sembra quasi che nuovi modi di affrontare il lutto siano offensivi rispetto a ciò che dice la nostra tradizione. Il lutto non è certo una fase piacevole della vita e ci sono certi lutti che la vita ce la cambiano proprio.
Più siamo non preparati, più può essere devastante.
Più viviamo la morte come un tabù, più la trasmettiamo ai nostri figli in modo terribile. Obbligandoli a vivere la nostra stessa morte in modo terribile.
Oh sia chiaro, nulla è obbligatorio, nessuno ti dice che devi fare cose che senti lontane e ostili. Ma spero che questo articolo ti possa aiutare a pensarci alla fine della vita. Per vivere meglio possibile, ad esempio.
Link
https://flaviaepsiche.it/2025/04/22/anno-dopo-anno/
https://flaviaepsiche.it/2025/02/04/momenti-si-momenti-no-e-altri-cosi-cosi/
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