Skip to main content

Facciamo il punto della situazione, è da un anno che non scrivo un articolo su questo argomento e qualcosa è cambiato. Finalmente.

Facciamo il punto della situazione

Da un anno non scrivo su questo tema, dopo un decennio di lavoro ho preso una lunga pausa per studiare il fenomeno che è in subbuglio, in forte cambiamento.
Era fin troppo facile fare pubblicità squallide con donne nude, all’apparenza a disposizione quando non alla ricerca di un maschio. Pezzi di carne esposti per vendere questo o quel prodotto.
Dopo anni di battaglie ce la abbiamo fatta a rendere la pubblicità più rispettosa del nostro genere?
Le cose stanno e sono anche già cambiate, vediamo come.

Facciamo il punto della situazione

Sembra quasi che il problema dell’immagine femminile in pubblicità sia stato finalmente risolto, ma non è esattamente così.
Dopo anni di proteste, segnalazioni e ribellione possiamo dire che la questione sia stata affrontata. Mi sembra evidente che le pubblicità sfacciatamente sessiste siano notevolmente diminuite e, tranne per rare eccezioni https://flaviaepsiche.it/2023/06/14/piccole-realta-che-ancora-non-hanno-capito/, non si cerca più di sfruttare il corpo delle donne in modo così eclatante come è successo per decenni.
Nel blog puoi trovare carrellate intere di pubblicità sessiste addirittura suddivise per tema e questo già evidenzia la quantità di materiale che c’è a disposizione.

Questo tsunami distruttivo si è fermato, studiando il fenomeno avevo segnalato questa inversione di tendenza già tempo fa. Possiamo chiederci se si tratti di autentica presa di coscienza e rispetto verso le donne o se questo retro front abbia più a che fare con i risultati economici: la pubblicità sessista non rende più. Ma non ce lo chiediamo, prendiamo atto che ne vediamo sempre di meno.

Quindi tutto bene?

Non esattamente! La questione è sempre la stessa, è cambiato solo il modo.

Oggi è il tempo del buonismo:

  • fate pure come volete – anche se non vi depilate va bene lo stesso
  • i capelli bianchi stanno benissimo, sono bellissimi
  • prenditi cura di te
  • fatti le coccole

Non c’è pace insomma!

Se ieri eravamo rappresentate come pezzi di carne da esporre oggi veniamo trattate come delle cretine da sostenere con tanto di pacca sulla spalla, non tralasciando però di dare consigli “per il tuo bene”.

Ma pubblicizzare un prodotto per quello che è non è proprio realizzabile?Raccontare come è fatto un rossetto non si può? Dire quanto costa, quanti colori si possono trovare, fare vedere il contrasto con l’incarnato … cose semplici, facili facili.
Invece no, ci devono dire che va bene anche se abbiamo la pancia, tanto si può nascondere con il body xy. Ma anche basta!

Il femvertising

A questo nuovo gioco è stato dato il nome di femvertising che altro non è che una strategia di marketing che combina le parole femminismo con advertising (pubblicità) per dare una svolta all’immagine femminile in pubblicità.
Il “femvertising” divulga un’immagine femminile contemporanea, quella della donna che non deve chiedere mai.
Bene, ma non benissimo. Siamo sulla buona strada finalmente, ma non abbiamo ancora raggiunto la meta.

 

Link

https://eosmarketing.it/it/post/femvertising-evoluzione-della-figura-femminile-nella-pubblicita/

https://www.elle.com/it/magazine/women-in-society/a29797077/femminismo-pubblicita/

https://flaviaepsiche.it/2023/02/25/non-vi-si-puo-piu-dire-niente/

https://flaviaepsiche.it/2021/04/05/la-catena-di-stereotipi-pregiudizi-e-discriminazione/