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Anziani, nella terza età, diversamente giovani, ci chiamano in mille modi perché vecchiaia non piace a nessuno

Anziani, nella terza età, diversamente giovani

Non è sempre gradito questo argomento, la società attuale mette la vecchiaia in una sorta di congelatore e la lascia lì, fino a dimenticarsela. A questo gioco partecipiamo tutti probabilmente perché questa fase della vita suscita più paura che curiosità.

La psicologia dell’invecchiamento (Psicologia gerontologica/Gerontologia) è una branca della psicologia che si occupa dell’invecchiamento sia da un punto di vista psicologico sia neuropsicologico e si occupa dei relativi trattamenti.
La vecchiaia, eh sì perché di questo si tratta, è caratterizzata dal rallentamento delle funzioni fisiologiche e dal declino dell’organismo.

E’ un fenomeno complesso che non può essere affidato alla sola età cronologica, si devono chiamare in causa le altre “età”: l’età psicologica, l’età sociale, l’età biologica, ed essere intese come un insieme compatto.
(Giumelli, 1996)

L’approccio gerontologico fino agli anni sessanta era determinato dalla medicina ed era di tipo patologico, l’invecchiamento era visto come perdita e malattia.
Oggi questo modello è stato sostituito da un approccio che pone al centro dell’osservazione la persona, le sue risorse e le condizioni del suo ambiente. Con questa impostazione si evidenziano le capacità residue e si cerca di prevenire i processi di diminuzione e di perdita.
L’invecchiamento si svolge diversamente da persona a persona e da ambiente a ambiente, definire l’età della vecchiaia è davvero difficile.
La gerontologia abbraccia aspetti tra loro relati; l’invecchiamento fisico inteso come la perdita progressiva della capacità del corpo a rinnovarsi, l’invecchiamento psicologico che riguarda le trasformazioni dei processi emotivi ed affettivi dell’individuo, l’invecchiamento comportamentale che comprende le aspettative, l’immagine di sé, le attitudini ed il contesto sociale dell’invecchiamento cioè l’influenza di indicatori quali il reddito, la salute, il tempo libero, la cultura. Questi aspetti sono in interazione costante e sono determinanti ai fini della definizione dell’età individuale.

Anziani, nella terza età, diversamente giovani

Nella società moderna i termini invecchiamento e senescenza sono utilizzati in due accezioni diverse,  secondo due modalità estreme ed opposte tra loro. Una prima interpretazione dei termini è negativa e diffonde un significato di perdita e decadimento, è strettamente connessa a Tanathos ossia alla morte. Una seconda e più recente visione è altrettanto estremista, ma ha una connotazione positiva fortemente connessa ad Eros, finalizzata alla negazione della morte e diffonde un significato di negazione della stessa vecchiaia.
Si presenta così una modalità diadica che definisce la vecchiaia ora come cronicità e patologia che pone l’anziano in condizione di passività, versus modalità superficiali che definiscono l’anziano come un individuo capace di relazionarsi, esprimere la propria individualità, al di fuori di problemi specie specifici.

Da sempre lo studio della vecchiaia è stato ostacolato da stereotipi e pregiudizi, primo tra tutti la volontà di negare l’esistenza della vecchiaia stessa. Freud addirittura riteneva di non potere analizzare gli individui di oltre cinquanta anni a causa dell’esaurimento della plasticità della mente, ma poi egli stesso lavorò sino ad oltre gli ottanta anni. Egli proponeva la vecchiaia rappresentata da immodificabilità e rigidità fisiologiche e psichiche, delineando un carattere definitivo della vecchiaia. Per fortuna oggi sappiamo che non è proprio così!

Quando inizia la vecchiaia?

Resta da definire quando inizia sta benedetta vecchiaia e a questa domanda non è così semplice rispondere, ma è necessario farlo. Ad esempio è necessario farlo rispetto al pensionamento.
Oggi grazie ai numerosi studi sappiamo che l’età non è “univoca”, ma è la somma di diverse età:

  • Biologica che viene definita in base allo stato di salute;
  • Psicologica che si riferisce all’adattamento, alle relazioni sociali alla consapevolezza;
  • Sociale ossia in base alle abitudini e ai ruoli sociali.

L’invecchiamento non è un processo lineare e si distingue in:

  • Primario, caratterizzato da perdita di velocità nell’elaborazione delle informazioni e nelle azioni e dal rallentamento di alcune capacità;
  • Secondario, che si raggiunge quando sopravvengono delle patologie;
  • Terziario ossia l’ultimo stadio della vita desunto da un rapido declino.

Nel 2018 la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ha adottato una definizione  dinamica di anzianità che va dai 65 ai 75 anni. Inoltre è stato precisato che  le persone dai 65 anni possono appartenere alla

  • terza età se in condizioni di benessere anche dal punto di vista sociale

oppure alla

  • quarta età se in condizione di dipendenza.

Statistiche

In Italia la speranza di vita è di 85 anni per le donne e 82 per gli uomini.
(Fonte: Università del Piemonte Orientale)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS; World Health Organizaton-WHO) definisce i 65 anni come età di passaggio alla condizione di “anziano”, mentre le Nazioni Unite (United Nation, UN) la collocano sui 60 anni.
Nel 2018, il numero di anziani (over 65), per la prima volta nella storia ha superato il numero di bambini di età inferiore ai 5 anni. (United Nation, 2020) e, entro il 2050, l’OMS stima che circa una persona su sei avrà più di 65 anni.
I vecchi esistono e sono tanti e, a livello politico, dobbiamo rendercene conto e siamo in netto ritardo visto che i servizi dedicati a loro e alle famiglie sono in netta riduzione rispetto ad anni indietro.
La cura dei nostri vecchi è pressoché delegata alle famiglie, quando ci sono e quando sono in grado di occuparsene.

Link

https://flaviaepsiche.it/2024/02/23/poi-ti-rendi-conto-che/
https://flaviaepsiche.it/2023/10/14/non-vorrei-metterti-ansia-mail-tempo-vola/
https://it.wikipedia.org/wiki/Vecchiaia_(filosofia)
https://www.inps.it/it/it/inps-comunica/notizie/dettaglio-news-page.news.2024.03.nuove-regole-per-la-pensione-di-vecchiaia-e-la-pensione-anticipata.html