Skip to main content

Psicopatologia degli acquisti, ossia quando non si sa perché si compera e nemmeno cosa si compera. Quello che si sa è che tutta quella roba riempie un vuoto

Psicopatologia degli acquisti

E’ ovvio che il comportamento di acquisto NON è di per sé una patologia, sarebbe impossibile vivere al giorno d’oggi senza il commercio. Tutto è in vendita e tutto si compera, dai servizi – ai prodotti – agli oggetti. L’epoca del baratto non è nemmeno più nei ricordi, senza denaro e transizione commerciale il mondo pare fermarsi. L’acquisto in sé non può essere considerato patologia perché ormai è parte delle attività umane … abbiamo reso “naturale” qualcosa che è del tutto “culturale”, abbiamo integrato un corpo estraneo nel nostro stesso corpo.
Ormai, in alcune situazioni, può essere addirittura terapeutico ed è esperienza comune che un giro di shopping possa tirare su di morale. A gratificarsi con un oggetto non c’è nulla di male né di sbagliato. La questione sta nella misura, nella motivazione e nella modalità.

Il consumismo crea e, al contempo, è una patologia

Ciò che sicuramente è di per sé e, inoltre, crea patologia è il CONSUMISMO, l’acquisto inconsapevole, sfrenato, inutile.
Crea patologia agli esseri umani e all’ambiente.
Le cause di questo fenomeno che ha origini lontane, sono innumerevoli e vanno da quelle politiche,  quelle sociali, fino a quelle individuali nella misura del condizionamento che è stato generato.  A proposito di condizionamento non si può che parlare della pubblicità.

E’ sufficiente pensare che, nel 2022, il mercato pubblicitario italiano, che comprende la raccolta su televisione, stampa, media Internet, radio e spazi pubblicitari esterni, ha raggiunto un giro di affari  di 9,4 miliardi di euro (che se dovessi riportare il valore in lire non ne sarei nemmeno capace!!!)
Siamo circondati da messaggi pubblicitari e spesso siamo veicoli noi stessi di pubblicità: ogni volta che indossiamo un capo di abbigliamento con marchio a vista, ad esempio. I loghi che tanto ci piacciono ci rendono testimonial e influencer inconsapevoli.

Il fenomeno degli influencer

Il fenomeno degli influencer è nato come un gioco, è stato fortemente deriso e, sicuramente sottovalutato, come dimostrano i dati della ricerca del 2019 dell’Osservatorio Influencer Marketing (OIM) realizzato da Ipsos:

Il 68% degli italiani presenti sui social network segue influencer e celebrity, un dato che sale all’82% tra i più giovani (16-24 anni) per i quali sono una vera e propria fonte d’ispirazione, non solo nei comportamenti ma anche per gli acquisti.

Ma una ricerca attuale condotta dall’Università di Pavia e da Eumetra dice che 1/5 di italiani seguono circa 11 influencer a persona e che il 57% del pubblico segue per gli acquisti i prodotti presentati dagli influencer

Link

https://it.wikipedia.org/wiki/Consumismo

https://www.federconsumatorier.it/il-consumo-sostenibile-e-il-consumismo-la-moda-ecostenibile-un-opportunita-per-aiutare-il-pianeta-e-salvaguardare-le-generazioni-future/

https://flaviaepsiche.it/2024/02/23/siamo-a-un-passo-dal-punto-di-non-ritorno/