”Lo stress è la risposta alla vita frenetica che viviamo, ci si ritrova di sovente sopraffatti dalle cose da fare, da impegni e imprevisti. Il corpo e la mente rispondono, con lo stress.
Che stress!
Stress, ansia e attacchi di panico fanno una trilogia, infatti non sono tre fenomeni separati, ma di parenti stretti. Li si può mettere in scala di apparizione: si inizia dallo stress, si passa all’ansia e si conclude con gli attacchi di panico.
Ovviamente la consequenzialità non è obbligatoria, se si interviene subito E NEL MODO CORRETTO, si inizia e si finisce con lo stress.
Come spesso accade con la Psiche, può accadere tutto il contrario; iniziare dagli attacchi di panico e andare a calare con l’intensità del sintomo. Ma la sequenza più comune è esattamente quella che ti ho presentato. Lo stress invece va considerato come un primo campanello di allarme e va ascoltato, vanno cercate le cause e vi si deve rimediare
Spesso ANSIA e STRESS vengono usati come sinonimi, ma non è corretto, infatti sono due fenomeni che si somigliano perché danno origine a sintomi simili. La stanchezza, fisica/mentale, è la prima sensazione che fa da spartiacque: la sensazione di stress è quella di essersi caricati il mondo intero sulle spalle.
- Stress è una parola inglese che vuol dire pressione, tensione o sforzo. Hans Selye (1936), uno dei più grandi studiosi dello stress, lo ha definito come “condizione aspecifica in cui si trova l’organismo quando deve adattarsi alle esigenze imposte dall’ambiente”, ossia una reazione che ognuno di noi ha di fronte a diverse richieste, difficoltà o prove. Dunque è qualcosa che ha a che fare con la FATICA
- L’ansia, invece, è uno stato emotivo associato ad una condizione di allerta nei confronti di qualcosa; spesso è anche una reazione “esagerata” rispetto alla reale situazione. Ha a che fare con la PAURA e, talvolta, è conseguenza dello stress.
Descrizione
E’ una risposta che, l’organismo, mette in atto quando affrontiamo compiti o eventi della vita che sono vissuti come eccessivi o pericolosi. La sensazione che si prova sotto stress, è quella di essere di fronte ad una forte pressione mentale ed emotiva.
Lo stile di vita dei nostri giorni è spesso alla base della percezione del disturbo, la vita è frenetica e ci si ritrova di sovente sopraffatti dalle cose da fare, da impegni e da imprevisti che vanno ad aumentare il carico e la fatica.
I fattori che generano stress, sono chiamati STRESSOR e possono avere diversa natura:
- Organici – troppo freddo/troppo caldo …
- Ambientali – rumori, traffico, affollamento …
- Fisiologici – patologie
- Psicologici – esami, colloqui di lavoro, trasloco, viaggio …
- Relazionali – lutti, separazioni …
Hans Selye, nel 1936, è stato tra i primi ad identificare i fattori stressanti, ossia le condizioni che innescano una “Sindrome Generale di Adattamento” e ne ha definito le tre fasi:
- Reazione di allarme – l’organismo si prepara ad affrontare l’evento stressante con risorse fisiche e mentali con l’aumento di uno stato di allerta;
- Resistenza o adattamento – in questa fase è necessario recuperare energie per affrontare il compito;
- Esaurimento – è la risposta inadeguata all’adattamento, qualcosa non ha funzionato. Ci si arriva se non si è riusciti ad affrontare il compito, le energie sono esaurite e subentrano le conseguenze. A questo punto si manifestano i disturbi e i sintomi.
Che stress!
La bella notizia
C’è anche una bella notizia, lo stress non è sempre negativo, ma può anche essere:
- La spinta a reagire a determinate situazioni;
- Uno stimolo a fare meglio;
- Una carica in più;
- Un aiuto ad essere più concentrati sul compito.
In questi casi si parla di EUSTRESS quella forma che ci carica, ad esempio prima di tenere una conferenza, prima di un esame. Lo stress negativo è detto anche DISTRESS, una reazione intensa, o prolungata nel tempo, che ci porta alla percezione di non avere più il controllo su ciò che ci sta succedendo.
Ma non finisce qui, al lavoro di Selye si sono aggiunti ulteriori studi e, oggi, sappiamo che ci sono ulteriori suddivisioni di cui tenere conto che riguardano il livello di stress (buono o cattivo) a cui si è sottoposti.
Sintomi
Per quanto riguarda la sintomatologia, non c’è che l’imbarazzo della scelta: infatti lo stress si può presentare in tanti modi diversi. A seconda del tipo e dell’intensità i sintomi possono essere percepiti in modo più o meno forte e possono essere più o meno diffusi; anche quello positivo determina dei sintomi che, a volte, possono essere non molto simpatici.
Ti è mai successo di non sentirti al massimo proprio prima di un esame o di un colloquio? Mal di pancia e/o quel tanto di nausea, gambe che tremano, mani che sudano … Ma appena raggiunto il luogo in cui si doveva svolgere l’evento … puff, come d’incanto è passato tutto.
Invece, quando lo stress è negativo, i sintomi non passano come d’incanto. E possono manifestarsi a livello:
- Fisico: Emicrania, dolori muscolari e articolari, difficoltà digestive, tachicardia, sudorazione eccessiva, vertigini…
- Psicologico: Crisi di pianto, agitazione, sensazione di essere pressati, difficoltà a prendere decisioni, variazioni umorali, scoraggiamento, difficoltà di concentrazione …
- Comportamentale: Cambiamenti di alimentazione, disturbi del sonno, inclinazione alle dipendenze, calo del desiderio sessuale, irritabilità …
Cause
Lo stress lo conosciamo tutti, sia come conseguenza alle vite frenetiche che conduciamo, sia per i condizionamenti a cui siamo sottoposti, sia perché una piccola dose di stress (eustress) ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi. In generale possiamo dire che è uno dei problemi più comuni riscontrati nella popolazione. Si può aggiungere che è trasversale sia per sesso sia per età. Eh sì, anche i bambini lo conoscono! Sul discorso dei bambini è importante fare qualche riflessione, perché siamo noi adulti a sottoporli allo stress. Questo vuol dire che, se noi ci diamo una regolata, possiamo tranquillamente evitare loro questa esperienza.
Dai un’occhiata a questo fac simile di quotidianità dei bambini di oggi, mezz’ora più – mezz’ora meno è spesso scandita così:
Ore 7 giù dal letto
Ore 7,30 in auto per andare a scuola o scuola di infanzia che sia
Ore 13,00 pranzo
Ore 13,30 compiti
Ore 15,00 scuola di lingua straniera
Ore 16,00 sport (possibilmente livello agonismo)
Ore 17,00 musica
Ore 18,00 a casa – doccia – qualche attimo di respiro poi si controllano i compiti Ore 19,30 – cena
Ore 20,00 – un po’ di tv
Ore 21,30 – a letto
E poveretti, su!
Lasciamo che siano bambini, lasciamoli giocare, portiamoli ai giardinetti, lasciamo che si sporchino. Facciamo fare loro lo sport che amano, anche se non sono i migliori. Lasciamo l’infanzia ai bambini e teniamoci lo stress, che è già difficile da gestire per noi!
Torniamo al mondo adulto: gli stressor sono davvero tanti. Si dice che, tra i principali, ci siano:
- Trasloco
- Trasferimento da un luogo a un altro (proprio andare a vivere altrove, in altre città ad esempio)
- Cercare un lavoro (specialmente quando si è disoccupati)
In generale si può affermare che sono stressor: gli eventi spiacevoli e quelli imprevedibili, le malattie, il super lavoro e il suo opposto, gli affaticamenti. E’ molto importante aggiungere che, ciò che può essere uno stressor per una persona, può non esserlo per un’altra … molto dipende dalle circostanze e dalle emozioni generate da quel determinato evento.
Qualche esempio:
La separazione in una coppia non è vissuta allo stesso modo da chi la sceglie e da chi la subisce.
Un cambiamento di lavoro non ha lo stesso effetto tra chi cambia per evitare un licenziamento e chi, invece, va a migliorare la sua posizione.
Anche le attitudini individuali influiscono molto sulla percezione di un evento come stressor e questo vale in modo particolare per i cambiamenti.
Che stress!
Lo stress non va sottovalutato, sebbene capiti a tutti di passare un periodo sotto stress, questo non vuole dire che non ci sia un problema. Se hai un dente cariato vai dal dentista o pensi che la maggior parte delle persone ha un dente cariato, quindi va bene così?
Ecco, inizia a pensare nello stesso modo al tuo benessere. Corpo e Psiche non sono due entità separate che vanno trattate in modo diverso. Così come ti prendi cura del tuo corpo, puoi (devi) farlo con la tua psiche.
Non è sempre così facile riuscire ad evitare le stress, il logorio della vita moderna – così lo chiamava una vecchia pubblicità. Lo sappiamo tutti che ci sono periodi della vita in cui possiamo essere travolti dagli eventi, ma SPESSO nella situazione di stress ci infiliamo da soli. Ed è in queste situazioni, che sono ricorrenti e non una tantum, che c’è davvero bisogno di Psicologia. Psicologia come piovesse! Perché, se il disturbo è ricorrente o se è eccessivo ciò che si prova rispetto alle fatiche che si stanno affrontando, allora potremmo essere in un ambito diverso. La fatica potrebbe essere un sintomo di conversione e lo stress non c’entra niente (quante cose ci ha insegnato il buon, caro, vecchio Freud).
Link
https://flaviaepsiche.it/ebook/
https://flaviaepsiche.it/2022/02/13/l-ansia-ci-piace-proprio-eh/
https://www.youtube.com/watch?v=7ceaeZLsGBc
https://www.osteoclinic.it/dolore/cosa-provoca-lo-stress/
https://it.wikipedia.org/wiki/Eustress
https://it.wikipedia.org/wiki/Stress