”Ripetiamolo: l'otto marzo non è una festa, ma è la Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, chiaro?
Non è la FESTA della donna
Lo ripeto da anni ma non demordo, l’otto marzo NON è la festa della donna, ma la GIORNATA INTERNAZIONALE dei diritti delle donne. E’ la giornata in cui si ribadisce la parità tra i sessi, non si balla la rumba. La differenza è sostanziale e forse non è un caso che si preferisca parlare di festa. Dispiace eh deludere tutti, rompere le uova in quel paniere che ci vede tutte ben vestite, con i fiori in testa, ballando sui tavoli. Ma tant’è.
Ci si lamenta in coro del fatto che sia una giornata commerciale, come tante altre (tutte le altre?) ma poi si è complici involontarie per non sentirsi dire e ripetere che “siete pesanti”, “non vi si può più dire niente”, eccetera eccetera. Ma chi se ne frega di queste stupidaggini, la posta in gioco è altissima. Possiamo anche uscire e ballare sui tavoli, ma non perché è l’otto marzo, ma perché ci va di farlo in qualunque giorno dell’anno.
Non è una festa, è la giornata internazionale dei diritti delle donne
Non credo di essere l’unica a rendersi conto che i posti dirigenziali sono ancora al maschile, nonostante si comincino a vedere donne a capo di aziende, in politica, in tv … ma le si contano. Le si contano in tutti i sensi, anche in quello peggiore delle quote rosa, male necessario ma che davvero genera dolore!
Siamo nel 2024, ma è sufficiente leggere qualche titolo di giornale per capire che se una donna subisce violenza viene doppiamente vittimizzata, perché il dubbio che non dica il vero o che “se la sia cercata” viene sempre insinuato. E in quante occasioni si viene ancora apostrofate con uno “stai zitta!”.
Non è la stessa cosa dire che è una festa, dal dire che è una giornata dedicata, a livello internazionale, ai diritti delle donne e dovrebbe essere onorata da tutti, non solo dalle donne. Si parla di diritti e i diritti aggiungono qualcosa a qualcuno, senza togliere niente a nessuno. Dovremmo riflettere tutti sulle disparità che ancora le donne vivono nella loro quotidianità, a partire dal basso fino a salire:
- In casa “vuoi un aiuto?” come se la casa fosse un problema femminile e basta;
- “Sei incinta? Vuoi fare figli?” quando si cerca un lavoro in età giovanile;
- “Non ce l’hai solo tu” quando ci si ribella a complimenti che complimenti non sono;
- “Ma lei come era vestita?” quando ci si ritrova a denunciare chi è andato oltre.
E si muore, di e per essere donna si muore ancora, uccise sempre da uomini che non accettano che siamo esseri umani e non oggetti dei quali puoi farne ciò che vuoi.
Si muore uccise a tutte le età e sembra che non abbiamo ancora trovato il modo né di educare certi uomini né di allertare certe donne. Il cliché si ripete, sempre uguale, con tante lacrime e tanto dolore dopo che l’omicidio è avvenuto.
Perché non siamo ancora abbastanza capaci a riconoscere i segnali che precedono l’ultima violenza, nonostante siano essi stessi altrettanto violenti.
Quando non ci saranno più FEMMINICIDI
allora l’otto marzo sarà una festa, per oggi non è così!
Non ci dobbiamo poi stupire che accada che gruppi autonomi di giovani donne arrabbiate faccia incursioni, alzi la voce, manifesti in modi che arrivano come aggressivi. Forse invece dovremmo ringraziarle queste giovani attiviste che, aiutate anche dall’età, hanno il coraggio di FARE RUMORE
In merito a questa vicenda, un plauso all’Assessora alle Pari Opportunità che ha fermato le Forze dell’ordine e ha fatto sì che le attiviste partecipassero al Convegno.
Link
https://flaviaepsiche.it/2022/03/04/giornata-internazionale-dei-diritti-delle-donne-2/
https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_della_donna
https://flaviaepsiche.it/2021/03/08/giornata-internazionale-dei-diritti-delle-donne/
https://flaviaepsiche.it/2021/03/08/fiori-rosa-fiori-di-pesco-ah-no-sono-mimose/
https://matchandthecity.it/perche-tutti-gli-uomini-dovrebbero-essere-femministi-di-matteo-botto/