”Non ci credi nemmeno tu alle scuse che trovi per non iniziare un percorso psicoterapeutico: vieni in terapia
Non ci credi nemmeno tu: vieni in terapia
Ce lo stanno dicendo proprio tutti che la psicoterapia è utile, aiuta a vivere meglio e ad affrontare la vita nel modo in cui ognuno crede sia giusto per sé. La psicoterapia ci libera!
Una carrellata di personaggi famosi e sulla cresta dell’onda che hanno dichiarato di aver seguito o di seguire attualmente un percorso psicoterapeutico, e non sono tutti!
E’ da un po’ di tempo, più o meno dal post Covid, che in molti raccontano la loro esperienza e il benessere che ne hanno tratto. I loro racconti sono sì una narrazione personale, ma anche un invito rivolto alle persone a non avere remore, a non aspettare prima di rivolgersi ai professionisti.
Nonostante sia il 2024 …
Sembra strano che nel 2024 sia ancora utile, se non necessario, precisare che rivolgersi alla psicoterapia non vuol dire essere deboli o incapaci. Anche l’essere deboli e avere delle difficoltà fa parte della collezione dell’umanità!
Il mito delle persone belle, giovani, forti, che sanno sempre fare e affrontare tutto è una vera e propria balla.
L’essere umano tende al meglio per sé e per la società, ma non è detto che ci riesca sempre (proprio no!) e crederlo è una mera illusione. Non siamo pezzi prodotti in fabbrica, non siamo automi, ma esseri umani, con tanto di debolezze e fragilità; sbagliamo, cadiamo e ci rialziamo. A volte farlo da soli è difficile e ci sono professionisti che possono darci una mano a tornare in piedi e a fare guarire i lividi.
Per quale motivo rifiutare una simile possibilità?
Purtroppo non è ancora chiaro per tutti che la salute mentale non riguarda solo “gli altri” e, innanzitutto, che non è una vergogna avere un problema di tipo psicologico esattamente come non lo è avere un problema fisico.
Non ho mai sentito di nessuno che si tenga una colica senza consultare un medico o un mal di denti senza andare dal dentista. Ognuno di noi tende a curarsi, ad avere cura della propria salute e si cerca anche di fare il possibile per prevenire le patologie o, perlomeno, di “prenderle in tempo” prima che diventino croniche. Ma la nostra mente la trattiamo in modo diverso, è perlomeno un fenomeno bizzarro. Specialmente ai nostri tempi, quando è scientificamente provato che mente e corpo non sono due entità separate, ma fortemente collegate e inseparabili.
Non ci credi nemmeno tu: vieni in terapia
Esiste ancora lo stigma
I giovanissimi e i giovani sono molto più a loro agio con la Psicologia da quando praticamente in tutte le scuole c’è lo Sportello di ascolto. Grazie a questo strumento hanno modo di conoscere i professionisti, di vedere in cosa consiste la seduta e di provarne di persona gli effetti. Sono due generazioni che hanno avuto modo di prendere confidenza con la disciplina e di testarne l’efficacia e il benessere che ne consegue.
Purtroppo a volte accade che siano i genitori a sconsigliarne la frequentazione in quanto portatori di diffidenza e di non conoscenza.
Questa è una di quelle storie in cui pregiudizi e stereotipi trovano ancora un campo fertile per riprodursi e fare danni. C’è quindi poco da stupirsi se alcune persone vanno dallo psicologo di nascosto, nel senso che non lo dicono a nessuno per timore dello stigma. Il concetto di stigma è stato preso dalla psichiatria sociale da Goffman per definire i pregiudizi negativi sulle persone con problemi psichici, pregiudizi che generano discriminazione ed esclusione sociale. Purtroppo sono esse stesse persone che contribuiscono a diffondere lo stigma e tutti i problemi che si porta appresso.
Cosa è la salute mentale?
Ma di cosa si parla quando si dice salute mentale? L’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce come:
uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni
Personalmente questa definizione mi piace moltissimo perché illustra esattamente come sia possibile sentirsi all’interno del mondo nella quotidianità. Anzi come ci si dovrebbe sempre sentire all’interno del mondo nella quotidianità.
Questo vuol dire che in ogni periodo che viviamo in modo ansioso, depressivo, stressato, agitato, confuso, eccessivamente preoccupato, troppo su di morale e poi giù come sulle montagne russe, eccetera eccetera c’è un SINTOMO che si sta facendo sentire. Se per giorni tu avessi male alla pancia, un doloretto che non passa nonostante il regime alimentare sotto controllo e nonostante tu cerchi di fare finta di niente, che faresti, te lo terresti o andresti da un professionista della salute fisica? Lo stesso comportamento vale per la salute mentale.
Ci raccontiamo le bugie da soli
Oggi poi ci sono alcune resistenze che proprio non stanno più in piedi, quella più gettonata riguarda il costo. E’ vero che il percorso di psicoterapia se seguito privatamente è costoso (ma lo stesso vale per la palestra, la medicina estetica o l’estetista o l’abbonamento allo stadio, per dire), ma oggi ci sono un sacco di modalità che danno accesso a prezzi calmierati nei casi in cui c’è il bisogno. Io stessa ho aderito a un meraviglioso progetto che si chiama Psicoterapia Aperta https://www.psicoterapia-aperta.it/ e che funziona in tutta Italia.
L’altra resistenza è quella del vorrei ma non ho tempo, altra affermazione che non può che strappare un sorriso, perché oggi si lavora anche online e sinceramente non ci credo (se non in casi particolari e per fortuna rarissimi) che in una settimana non riesci a trovare 50 minuti da dedicare alla terapia!
Allora, bando alle ciance e psicoterapia per tutti!
Link
https://www.unicef.it/media/parliamo-di-salute-mentale-e-benessere-psicosociale/
https://it.wikipedia.org/wiki/Amor_proprio
https://flaviaepsiche.it/2023/12/09/non-e-mai-tardi-per-volersi-bene/
https://flaviaepsiche.it/2023/07/31/le-conditio-sine-qua-non-della-psicoterapia/