”L’ambiente siamo noi, forse non ci riflettiamo abbastanza e pensiamo al cambiamento climatico come a fa caldo e fa freddo. Ma c'è di più anche dal punto di vista psicologico
L’ambiente siamo noi
Chissà se vedremo l’autunno o se questa estate sarà infinita. Non è più questione di cosa preferiamo, chi il caldo e chi il freddo, la faccenda sembra essere molto più complicata. Intanto uno dei punti fermi delle nostre vite si sta stravolgendo: le stagioni … il famoso detto “non esistono più le mezze stagioni” sta diventando una realtà più che un modo di dire. E non è roba di poco conto, non solo dal punto di vista meteorologico, fosse quello e basta, fosse un problema di calore o di frescura, lo si risolverebbe velocemente:
se fa freddo ci vestiamo di più e riscaldiamo la casa e tutto il resto
se fa caldo ci vestiamo di meno e apriamo le finestre
Banalizzo, ovviamente, ma vorrei sottolineare un aspetto che mi sembra venga trascurato: l’ambiente non è solo qualcosa di esterno, noi siamo parte dell’ambiente esattamente come lo sono le piante e gli animali e, su di esso, non abbiamo tutto il controllo che ci illudiamo di avere. Allora succede che le nostre mappe mentali vanno a farsi friggere se l’ambiente e il clima si stravolgono. E sta già succedendo. Questo si traduce anche in una questione psicologica di cambiamento inteso come:
- adattamento
- riposizionamento
- costruzione di nuove consuetudini
L’ambiente siamo noi
Prova a pensare, ad esempio, al mese di maggio.
Un tempo era definito il mese delle rose perché sbocciavano, oggi non si capisce più quando inizino e quando finiscano di sbocciare. Era il periodo in cui si cominciava timidamente ad immaginare le vacanze e, chi le organizzava per giugno teneva a portata di mano e di valigia i golfini da indossare mattina e sera. Oggi, spesso a maggio, “ci spiaggiamo” già.
Chi non ama il caldo non vedeva l’ora che passasse luglio, faceva il possibile per prendere le ferie proprio in questo mese perché era notoriamente il più caldo dell’anno. Nelle città ci si aspettava 30 giorni afosi e si faceva il conto alla rovescia nell’attesa dei primi temporali di agosto che “portavano via il peggio”.
Se ti dico ottobre, cosa ti viene in mente? Personalmente penso ai meravigliosi colori autunnali, ai paesaggi che vanno dal giallo al rosso. Con gli occhi della mente vedo le strade coperte dalle foglie secche, i ricci delle castagne sugli alberi. Se mi impegno sento il profumo delle caldarroste. La scuola iniziata, i cappotti di mezzo peso o i soprabiti pesanti … hai notato che nemmeno li vendono più i soprabiti? Esattamente come non esistono più gli abiti primaverili.
Continua a immaginare e pensa al Natale. Non so se capita anche a te, ma quando vedo un film in cui si festeggia il Natale in spiaggia in costume, io mi disoriento, mi inquieto anche un po’. Mi sembra di perdere la bussola, perché il mio file del Natale prevede la neve, la cioccolata calda, la montagna e non la spiaggia. Se mi manca quest’ambientazione si fa fatica a realizzare in che periodo si stia vivendo.
Tutti i nostri ricordi hanno una precisa e netta cornice stagionale che li inquadra e stiamo assistendo allo sgretolamento di quella cornice. Siamo a metà ottobre e le siepi stanno fiorendo come fosse primavera … poverini questi alberi, chissà come sono stanchi di produrre in continuazione, senza tregua da mesi e mesi. A me fanno un po’ pena, non hanno riposo.
Tutto ciò non ha solo a che fare con “fa caldo/fa freddo”, ma a che fare con i nostri pensieri, le nostre immagini mentali, le nostre emozioni e le nostre percezioni. Noi siamo l’ambiente non solo a livello fisico ma anche a livello psicologico. La nostra bussola e il nostro orologio biologico, che ci permettono di muoverci nello spazio e nel tempo, devono riposizionarsi.
Link
https://flaviaepsiche.it/2023/01/16/anno-nuovo-vecchie-abitudini/
https://flaviaepsiche.it/2023/02/21/la-primavera-e-le-sue-tentazioni/
https://www.tuttogreen.it/e-arrivata-la-primavera-cosa-succede-nel-cielo/