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Reciprocità e consapevolezza due parole chiave che servono a definire il tuo territorio e lo spazio che sei disponibile a lasciare agli altri

Reciprocità e consapevolezza: due parole chiave

Ci sono alcuni concetti che, ad un certo punto, ti accorgi che hanno assunto una certa importanza nella tua vita quotidiana. Si possono riassumere anche con delle parole chiave, che sono poi quelle che guidano le tue relazioni (o dovrebbero guidare o vorresti che guidassero) e le tue scelte.
Alcune mi sembrano, se non universali, largamente condivisibili e probabilmente, ti accompagnano da sempre. Ad esempio la parola libertà, che è una di quelle di cui ci appropriamo in adolescenza … poi bisognerebbe anche andare a vedere nel tempo come la abbiamo declinata, ma questa sarebbe un’altra storia.

Nel tempo, per me, due parole sono diventate fondamentali e sono davvero due paroloni:

Reciprocità e Consapevolezza

Sono anche due principi che è molto difficile definire e raggiungere appieno, ma almeno ci si può provare anche perché sono entrambi elementi che portano a un reale cambiamento.

Consapevolezza

E’ necessario partire dal presupposto che, la totale consapevolezza, temo che non sia di questo mondo. Ci sono tanti stimoli che ci distraggono e tante attrazioni che distolgono la nostra mente e la nostra attenzione dal “punto”. Inoltre, non sempre, essere consapevoli ci piace, perché ci porta a prendere decisioni che possono essere difficili, a fare scelte a volte delicate (non è mica sempre vero che scegliamo il meglio per noi stessi!!!).
Quello che possiamo sicuramente fare è aumentare il livello della nostra consapevolezza in tutti gli ambiti e il primo da cui dovremmo partire siamo NOI STESSI: maggiore è la consapevolezza che raggiungiamo su di noi, maggiore sarà quella che avremo sul resto del mondo. Il focus dovrebbe sempre essere prima interno e poi estendersi al di fuori. A quel punto, anche le decisioni più difficili  e le scelte più complesse, avranno un altro sapore.

Spesso non siamo consapevoli di noi stessi, vediamo bene ciò che gli altri fanno e come lo fanno ed attribuiamo a loro i torti, gli sbagli, gli errori, le mancanze.
Ma ci pensiamo che anche noi:

  • siamo nella relazione
  • inviamo segnali agli altri
  • siamo mossi dalle nostre emozioni e dai nostri nodi
  • non siamo sempre malleabili e simpatici

E ci pensiamo che anche gli altri hanno i casini che abbiamo noi?

Essere consapevoli di se stessi significa conoscersi profondamente, individuare e ri-conoscere le nostre parti di Luce e quelle di Ombra, esattamente come abbiamo la presunzione di conoscere quelle degli altri. Anche noi a volte non siamo simpatici, né disponibili, né malleabili e questo lo sappiamo. Ma sappiamo come mai? Conosciamo quali sono i nostri tasti che quando vengono toccati ci fanno saltare? Sappiamo davvero come funzioniamo?
Una parte di questo percorso possiamo farlo in autonomia, da soli. Un altro pezzo possiamo farlo attraverso alcune tecniche che aiutano ad accrescere la consapevolezza personale e derivano dalla meditazione, la più nota oggi è la mindfulness. Ma se vogliamo fare un percorso completo allora non resta che la psicoterapia e ti posso assicurare che il percorso fatto per conoscere se stessi è meraviglioso.

Reciprocità

Non mi riferisco alla reciprocità rispetto al comportamento materiale, quella cosa tipo:

  • mi ha invitato a cena, adesso tocca a me
  • l’anno scorso mi hanno fatto il regalo di Natale, devo ricambiare quest’anno
  • mi fa sempre gli auguri per il mio compleanno, devo scrivermi la sua data in agenda e ricambiare

Certo, anche questa è reciprocità, ma mi riferisco a qualcosa di meno concreto come rispetto, stima, desiderio, impegno, affetto. In questo ambito emotivo e sentimentale credo che la reciprocità sia indispensabile e fondamentale.
Adesso scrivo una cosa che si riferisce alla matematica, ma prometto che poi non lo farò più e confesso subito di averla copiata, ma è molto significativa e non potevo esimermi

In matematica, con reciproco di un numero X

si indica il numero che, moltiplicato per X ,

dia come risultato 1

Senza nemmeno sapere che esistesse questo principio matematico (mi tocca rivalutare la materia!) è esattamente il mio pensiero: per essere 1 ci vuole reciprocità, altrimenti saremo sempre 1+ 1 se non, addirittura, 1-1.

Invece, il vocabolario la definisce come:

Il rapporto dinamico di parità che collega,

nella stessa forma o nella stessa misura,

i rapporti esistenti fra due soggetti

E, prima di tutto e di tutti, nel Vangelo secondo Matteo è scritto che:

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi,

anche voi fatelo a loro:

questa infatti è la Legge ed i Profeti

Qualsiasi relazione è degna di questo nome solo se c’è reciprocità, altrimenti è una conoscenza o un rapporto subordinato, che va bene anche così, ma deve essere chiaro. Comprendere il concetto di reciprocità ci libera perché ci aiuta a:

  • chiudere se necessario
  • chiarire se ci interessa
  • definire in ogni caso

Reciprocità e consapevolezza: due parole chiave

Quali sono le tue parole chiave?

Le hai di sicuro, cercale, individuale, determinale. Falle diventare le tue conditio sine qua non.

 

Link

https://it.wikipedia.org/wiki/Consapevolezza
https://flaviaepsiche.it/2023/01/21/provare-tentare-per-decidere-e-scegliere/
https://it.wikipedia.org/wiki/Mindfulness
https://flaviaepsiche.it/2021/03/28/consumatore-consapevole-e-mindfulness/
https://it.wikipedia.org/wiki/Etica_della_reciprocit%C3%A0