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Siamo tutti potenziali accumulatori seriali? A volte la tendenza è quella, tenere, non lasciare, conservare ... che sia uno stile di vita?

Siamo tutti potenziali accumulatori seriali?

Hai mai fatto caso a quante cose, non sempre utili ma sicuramente non sempre ancora utili, abbiamo in casa e ce le teniamo? A volte ho l’impressione che, non fosse per questione di spazio e di igiene, siamo tutti potenziali accumulatori seriali.

Abbiamo di tutto e di più nei nostri appartamenti e più spazio c’è, più riempiamo. Senza parlare di mansarde, cantine e garage. Lì c’è la verità! Costruiamo soppalchi, mettiamo armadietti e armadi, facciamo pile di scatoloni con qualche etichetta che nemmeno si leggerà più. E finiamo con l’andare a comperare cose che abbiamo perché nemmeno più sappiamo di averle.
A me è sicuramente successo con un trolley; ho dovuto organizzare un viaggio di due giorni all’improvviso e non ricordavo di averne anche nella versione piccola. Sono andata, pure alla veloce, a comperarne uno e … in garage ne avevo due che avrebbero fatto esattamente lo stesso servizio. Morale della favola ho tre trolley piccoli che probabilmente non userò.

Ti è mai successo? Ti ci ritrovi in questa esperienza?

Poi, d’un tratto, a volte perché abbiamo lavori in corso, ma spesso senza uno stimolo apparente, un po’ dal nulla, nasce il bisogno di dire basta. E non corrisponde mica sempre con le famose pulizie di Pasqua, con un bel clima. Succede quando si sta di più in casa. Ad esempio in questi giorni in cui fa caldo.

Siamo tutti potenziali accumulatori seriali?

Ce le andiamo proprio a cercare, eh 😉

Fa caldo, tanto caldo, le vacanze sono alle porte e si sta facendo il conto alla rovescia. La voglia di lavorare è appena sufficiente ad affrontare ciò che non si può evitare di fare. Anche la voglia di uscire è latitante perché fa troppo caldo (lo ho appena detto, lo so!). Si finisce con lo stare parecchio in casa: chi ha il condizionatore, chi il pinguino, chi il ventilatore, chi semplicemente gira tra le favole in mutande (cit. https://www.youtube.com/watch?v=Yf4Rs_z9yz8).
Dopo pochi giorni ci si stufa di stare lì a fare poco più di niente, la mente gira, gli occhi guardano la casa, nascono idee.

Cambierei questo e quello, sposterei giusto uno o due mobili, toglierei questo,
metterei quell’altro.

Ma, come mi sembra di avere già detto, fa caldo, troppo caldo per fare cose pesanti.

Quindi? Come finisce sta storia? Finisce che:

  • Decidi di mettere mano a quelle scatole che stanno sull’armadio dall’anno precedente e non ti ricordi più cosa contengano;
  • Potrebbe essere l’occasione per sistemare la libreria che non si capisce più niente. L’ultima volta avevi messo tutti i libri in ordine alfabetico, ma ne è passato di tempo: aggiungi un libro oggi, togline un altro domani e il tuo ordine è andato a farsi friggere;
  • Controlli l’armadietto dei farmaci per verificare che non ce ne siano di scaduti e ce ne sono, eccome se ce ne sono;
  • Vorresti approfittare dei saldi ma prima è meglio dare un giro all’armadio (tuo, dei figli, dei compagni … avessi le chiavi finiresti anche in quello dei vicini di casa). E qui ci si mette proprio le mani nei capelli! Malgrado siano anni che fai sto lavoro di cernita, escono sempre quei capi che “mi è sempre piaciuto tanto, “questo lo tengo perché lo avevo pagato un sacco”, “metti che dimagrisco” o “metti che ingrasso” e non manca nemmeno il “lo so che prima o poi tornerà di moda”;
  • E le pentole e le stoviglie, e le lenzuola e gli asciugamani; https://flaviaepsiche.it/2021/11/23/se-una-cosa-entra-un-altra-esce/
  • Poi, dulcis in fundo, ci sono i famosi “RICORDI”. Ecco quelli sono davvero un gran casino. Ti ricordi quella canzonetta C’è da spostare una macchina, https://www.youtube.com/watch?v=uXfux0VttNw Diceva, “c’è una macchina qua, devi metterla là?” 

Con i ricordi facciamo la stessa cosa, li spostiamo da qua a là e non ce ne liberiamo mai. Ma il posto dei ricordi non è nel cuore o nella testa? Capisco se si tratta di uno o due oggetti, ma la cristalliera della nonna con le bomboniere non appartiene al 2023.

Siamo tutti potenziali accumulatori seriali?

La Psicologia, cosa c’entra?

Una casa può diventare una sorta di magazzino di Amazon di questi e di altri tempi che, se non ci facciamo un po’ attenzione, ci sovrasta. Fuori e dentro. Quando si parla di adolescenza e i genitori si lamentano del disordine delle camerette dei figli, viene sempre fuori che è comune che, a quell’età, vivano nel disordine. Perché quel caos esteriore è una rappresentazione del caos interiore. Che ne dici, credi che questo valga solo per i giovanissimi?

La nostra casa è il nostro nido, il nostro luogo sicuro, la nostra zona di comfort. Ci rappresenta e ci somiglia. Si capisce molto di noi guardando il posto in cui viviamo. Si comprende se viviamo nel passato, nel presente o nel futuro. Se ci concediamo che, il nostro spazio vitale, sia davvero nostro, costruito a nostra misura. https://flaviaepsiche.it/2021/09/11/la-tua-casa-ti-parla-tu-la-ascolti/
E non è una questione di denaro, certo quello aiuta, ma di attitudine a volerci bene e a dedicarci a noi stessi almeno tra le nostre quattro mura.

Ma tutto ciò andrebbe “spalmato” nei 365 giorni che abbiamo a disposizione, non solo affrontato quando il caldo ci sfinisce e la noia ci sorprende 😉