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73 edizioni del Festival e la formula ancora funziona. Da stasera in milioni saremo sintonizzati a seguire la kermesse italiana più amata

73 edizioni del Festival

Rassegnati, ogni anno scriverò un articolo sul Festival di Sanremo https://flaviaepsiche.it/2022/01/30/perche-sanremo-e-sanremo/ perché come diceva Pippo Baudo, è la manifestazione canora più nazional popolare che ci sia e mi piace un sacco. Per 5 giorni l’Italia pare che si sollevi da tutto, che dimentichi tutti i problemi che la affliggono. Sappiamo bene che non è così, perché

  • le nostre case sono comunque fredde rispetto agli altri inverni
  • le bollette arrivano e sono salatissime
  • quando è il momento di fare la spesa ci viene male a pensare a quanto ci costerà
  • la guerra continua
  • il Covid non è sparito
  • ognuno sa cosa affronta in casa sua

Non diventiamo stupidi quando c’è il Festival, solo che ci permettiamo di resettare la testa per qualche ora. La prendiamo alla leggera, davanti alla tv per ore e ore. E il tempo sembra che voli via, tra un’esclamazione di stupore, un po’ di noia (che ci fa tanto bene!), confronti, ricordi, critiche, ammirazione e sogni ad occhi aperti. Mettici anche qualche bofonchiamento su quanti soldi vengono investiti che si potevano usare per fare altro, ovviamente senza fare cenno a quanti soldi girano in favore della città di Sanremo con il turismo e della Rai con la pubblicità.

73 edizioni del Festival
I’m addicted

Il tuo livello di dipendenza del Festival lo puoi misurare con la memoria:

https://flaviaepsiche.it/2021/03/04/grazie-dei-fiori/  qui trovi tutti i primi posti al festival.
Te le ricordi queste canzoni, se non tutte almeno alcune?
Pensa che io mi ricordo anche gli abiti di alcune conduttrici e di qualche cantante … e non mi riferisco solo a quelli più eclatanti come la pancia da gravidanza o il vestito da sposa della Bertè e le prime mutande a vista della Oxa. Per me la settimana di Sanremo è bloccata, non esco per nessun motivo e me lo guardo dalla prima all’ultima sera.https://it.wikipedia.org/wiki/Festival_di_Sanremo_2023
Sono molto poco interessata alle anteprime, non mi interessa sapere in anticipo chi ci sarà sul palco, voglio proprio godermi la sorpresa momento per momento. Insomma, per farla breve, mi piace un sacco.

Una delle cose che maggiormente mi diverte è Facebook (che ormai si dovrebbe chiamare Meta, ma sta cosa ancora non la abbiamo capita). I commenti, le discussioni, le critiche, le battute a volte anche pungenti. Si vengono a formare gruppetti di commentatori e sono spesso esilaranti; i commenti sugli abiti sono quelli che vanno per la maggiore. Su quel palco nascono mode che, di primo acchito, possono anche non piacere, ma poi ci facciamo l’occhio e diventano la normalità.
C’è tutto lo show biz che verrà e quello che è stato, la moda, l’arte, i discorsi, la gente, i vip e i mai vip e non vip.

E c’è anche musica!

Tutto è a contorno della musica e, come disse Nietzsche, Senza musica, la vita sarebbe un errore.
Ogni anno il conduttore viene accusato di lasciare poco spazio alla musica, si dice sempre che ci sono troppo politici, troppe chiacchiere, ospiti troppo importanti … Tutto troppo. E poi arriva Amadeus, https://it.wikipedia.org/wiki/Amadeus_(conduttore_televisivo), e la musica trova il suo spazio. Ammetto che non lo seguivo e che alla sua prima conduzione ero molto perplessa, invece funziona un sacco. E’ bravo, simpatico, l’uomo giusto al posto giusto. E riesce a far guardare il Festival anche ai giovani e ai giovanissimi, perché porta sul palco di “Grazie dei fiori” anche musica scomoda. Insomma, porta la musica. Che è tutta bellissima e ce n’è per tutti i gusti.

73 edizioni del Festival

E, infine, due parole a tutti quelli che non guardano il Festival perché a loro non piace. Fate bene, perché non lo ha ordinato nessun medico di seguire qualcosa che non piace. La sera, nelle nostre case, facciamo un po’ quello che ci pare.
Ma altre due parole a coloro che non lo guardano e che ritengono che gli altri, quelli come me, siano tutti scemi e indottrinati. Keep calm e non rompete! Provate, semmai, a fare come diceva Italo Calvino

prendete la vita con leggerezza,
che leggerezza non è superficialità,
ma planare sulle cose dall’alto,
non avere macigni sul cuore