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25 novembre, data da ricordare. Come qualcuno ha detto, dovrebbe essere tutti giorni il 25 novembre e mai più violenza sulle donne

25 novembre, data da ricordare. Perchè la violenza contro le donne è diventata un’emergenza. Sempre contro tutte le forme di violenza contro chiunque.

25 novembre, data da ricordare

La violenza è l’atto peggiore che gli esseri umani sanno compiere. Partiamo da questo assunto che è universale. Esiste da sempre e anche questo concetto è purtroppo universale.
Non esiste, come spesso si cerca di fare passare, una scala di violenza. Certo che uno schiaffo è “meno peggio” di un omicidio, ma è violenza. La violenza va fermata. E si deve iniziare da noi, dalle nostre famiglie, nelle nostre case.

NON si:

  • picchia l’animale domestico quando non obbedisce;
  • dà la sculacciata al figlio perchè fa “i capricci” (anche perchè quelli che noi chiamiamo capricci sono una forma di comunicazione e siamo noi a non capirli, quindi dovremmo picchiarci da soli!);
  • mette una persona in condizione di dipendenza facendole pesare ogni fiato che tira;
  • fanno scene di gelosia da sceneggiata (e se si sente l’intenzione di farlo ci si fa curare, perchè qualcosa non va dentro di noi, non nell’altro da noi);
  • e mille, mille e ancora mille altri NON SI FA.

Sappiamo che la violenza contro le donne è infima, strisciante, spesso perpetua e inizia quasi sempre in casa o nei dintorni.
C’è un clima che favorisce. C’è un’atmosfera che fa sentire nel giusto chi chiede

  • come era vestita?
  • cosa faceva a quell’ora fuori casa da sola?
  • cosa e quanto aveva bevuto?

C’è un retro pensiero che giustifica la persona violenta e non considera la vittima in quanto tale, ma spesso come provocatrice. In quante si sono sentite consigliare “stai zitta e non provocarlo. Sai com’è fatto!

Di fronte a un tema così grande, sembra che il lavoro di denuncia della diffusione sbagliata dell’immagine femminile sia una quisquiglia e sembra che non c’entri nienti. Sembra. Ma non è così.
Perchè se nell’immaginario collettivo la donna è vista come

  • un oggetto;
  • merce;
  • parti specifiche di un corpo;
  • depersonalizzata …

ecco, se è così che viene vista, immaginata, pensata, allora può fare la fine di qualsiasi altra cosa: usata all’occorrenza e poi gettata.

Link

https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?id=4498&area=Salute%20donna&menu=society
https://flaviaepsiche.it/2021/12/05/i-tanti-volti-della-violenza-sulle-donne/
https://www.libreriauniversitaria.it/leggere-pubblicita-decodifica-messaggi-vecchia/libro/9788860011053
https://flaviaepsiche.it/2022/11/27/dovrebbe-suonare-un-campanello-d-allarme/