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Immagine femminile e pubblicità nel quasi 2023, qualcosa è cambiato. Anzi molto sta cambiando, la pubblicità è uno specchio della società

Immagine femminile e pubblicità nel quasi 2023

A che punto siamo

Provo a fare il punto della situazione a pochi giorni dal 2023. Se, rispetto agli anni passati, verrebbe da dire che le cose vanno decisamente meglio, è anche vero che siamo quasi nel 2023 e che non dovremmo nemmeno essere qui a parlarne.
(Se vuoi vedere l’excursus https://www.jessicazufferli.it/l-evoluzione-del-ruolo-della-donna-nella-pubblicita/ e qui https://www.popupmag.it/la-donna-nella-pubblicita-come-evoluzione-del-suo-ruolo-nella-societa/)

E’ svilente solo l’idea che sia ancora utile e necessario lavorare ad un osservatorio sulla diffusione dell’immagine femminile. Dovremmo avere da tempo raggiunto le pari opportunità. Dovremmo avere chiaro cosa sia la valorizzazione delle differenze. Invece ancora non ci siamo arrivati a raggiungere questi traguardi.

Immagine femminile e pubblicità nel quasi 2023

La réclame non è solo “l’anima del commercio”, ma è anche un indicatore di come funziona una società e di quali sono gli stereotipi e i pregiudizi che la guidano. Se allarghiamo lo sguardo e non ci riferiamo a una specifica pubblicità ma al fenomeno, possiamo accorgerci che l’insieme fa il profilo sociale dell’epoca. Siamo passati dalle mamme e angeli del focolare degli anni 50/60, alle dattilografe e commesse degli anni 60/70 e poi sesso come non ci fossero altri argomenti.

Poi sono arrivati i meme

Purtroppo, per una bella notizia, ce ne è subito una meno piacevole. Mi riferisco ai meme che mi sembrano essere altrettanto preoccupanti. Sui social, che sono visti tanto quanto le pubblicità e seguiti più delle comunicazioni ufficiali, la situazione è tragica. Generalizzando come solo su un blog si può fare, direi che il punteggio (da 0 a 5) è meme 5 – pubblicità 1
A mio parere c’è poco da prenderli sottogamba, perchè questi arrivano sotto i nostri occhi ogni volta che apriamo un social. E dai oggi e dai domani, li sottovalutiamo e ci ridiamo anche su. Come fossero cose di poco conto, scherzi innocenti. Invece sono macchie di olio che si allargano e sporcano tutto.
Non in ultimo è molto più semplice ribellarsi a una pubblicità che a un meme.

La pubblicità:

  • E’ fatta da persone sconosciute e non dà coinvolgimenti interpersonali
  • Stiamo imparando (a fatica, in verità) a codificarla
  • Sappiamo quando la vediamo, l’effetto sorpresa c’è sempre di meno

I meme:

  • Sono condivisi da nostri contatti, spesso diretti e ci sentiamo coinvolti personalmente
  • Li riteniamo goliardici, più che il meme stesso pensiamo a chi lo ha condiviso
  • Non vengono letti con sguardo critico
  • Ci sorprendono

Link

https://flaviaepsiche.it/2021/03/05/dalla-notte-dei-tempi-la-storia-non-e-cambiata/
https://flaviaepsiche.it/2021/03/30/la-difficolta-di-decodificare/