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Le zavorre devi mollarle TU. Questo è un dato di fatto, perchè è te che stanno bloccando, ma non hanno vita propria. Mollare le zavorre dipende da te. Non ho detto sia facile, ma che dipende da te.

La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola.

Raphaëlle Giordano

Le zavorre devi mollarle TU

Cosa è una zavorra? In senso figurato è una cosa o persona che costituisce un inutile, pesante e  fastidioso ingombro.
I sinonimi sono definizioni come palla al piede, peso morto.
Non si sta parlando di qualcosa di bello e positivo. Semmai di qualcosa che blocca, che ferma, che ci mette in stallo.
Non è come un’ancora, che decidi tu come e dove buttare per stare fermo e poi la tiri su e vai.
Ecco, diamoci questo obiettivo. Se proprio non riusciamo a disfarci delle zavorre, trasformiamole in ancore.

Molte persone hanno la tendenza a non lasciare andare, a non riuscire a staccarsi da eventi accaduti anni addietro. E si portano nello zaino dei pesi immensi che affaticano e rallentano il cammino. Sono pesi fatti di torti subiti, rancori, ingiustizie, dolori, eventi negativi mai elaborati.
Ma cosa vuol dire ELABORARE un evento negativo? Quante volte me lo sono sentita chiedere. Ha il sapore di una formula magica; elabori e tutto passa.

  • Come si fa ad elaborare una separazione? un distacco? un lutto? un episodio che ci ha fatto tanto soffrire?
  • Ci pensi sempre, ti blocca la strada, ci rifletti su ormai da anni. E’ questa l’elaborazione?
  • Quale è la formula della pozione?

Le zavorre devi mollarle TU

Il faticoso processo dell’elaborazione

Elaborare significa andare ad analizzare le emozioni che sono legate all’evento per liberarsi dal trauma che ha agito non solo a livello conscio, ma anche inconscio. Significa integrare i ricordi patogeni, superando le resistenze individuali. Mettersi in gioco, spostarsi un pò dall’evento in sè, da ciò che ha fatto qualcun altro e comprendere ciò che

  • abbiamo permesso che venisse fatto
  • come mai lo abbiamo permesso
  • quali tasti sono stati toccati per farci rimanere lì, in quel dolore, così a lungo
  • cosa significa continuare a stare in quel dolore

Sono anni che ti lasci condizionare da …

Ci sono persone che, da decenni, raccontano sempre la stessa storia. Come se avessero vissuto solo ed esclusivamente quell’evento, quel fatto. Un passaggio della loro vita viene evidenziato e tutto il resto passa in secondo (terzo e quarto) stadio. E non si tratta di un evento Traumatico di forte impatto, ma di questioni che appartengono allo svolgimento della vita. Eventualità comuni, come una separazione, dissapori di coppia, discussioni con i figli, scelte diverse da quelle immaginate, amici persi per strada, cambio di lavoro, eccetera. Uno o più episodi ai quali E’ STATO PERMESSO di fare cambiare la direzione della propria storia.
Rancori, dispiaceri, delusioni che vengono sommati uno all’altro. Quasi a poter dimostrare quanto peso ci si porta sulle spalle.
Ma lo zaino è il tuo e sei tu e solo TU che puoi e devi decidere cosa metterci dentro. E’ ovvio che più è pesante, più è colmo, meno sarà agile il tuo cammino e più sarà difficile trovare quello di cui hai bisogno.
Da soli non ce la si fa a fare questo lavoro di “decluttering” emotivo. Perchè è di questo che hai bisogno: fare spazio, riordinare, disfarti di cose e riadattarne altre.

La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola. Sei in tempo a vivere in modo sereno, a raggiungere i tuoi obiettivi, a goderti il tuo tempo. Non aspettare più, fallo.
Il tempo che passi a rimuginare sul passato è tempo perso. Le cose sono andate così e non cosà. E’ importante che tu comprenda come mai hanno preso quella direzione e come mai tu lo hai permesso. Perchè non deve accadere più.
Fatto questo si va avanti, si vuota lo zaino e si riparte. Leggeri.

 

Link

https://flaviaepsiche.it/2022/07/03/volersi-bene-ogni-giorno/
https://flaviaepsiche.it/2022/08/07/come-autosabotarsi-in-pochissime-mosse/
https://www.efficacemente.com/crescita-personale/cambiamento/
https://dizionari.simone.it/15/elaborazione