”Compliance, ovvero sono andata dal medico ma ... poi non ho seguito la sua prescrizione. Questa è un'esperienza comune, ma non va bene.
Ormai è uno di quei termini inglesi che fanno parte anche del vocabolario italiano, la compliance. Comunque ce la abbiamo la traduzione, potremmo semplicemente parlare di CONFORMITA’. Ma in inglese con un verbo, to comply (with) si intende proprio “attenersi a certe regole ben definite, attenersi a certi principi”. Così con una parola esprimiamo un concetto, poi , per tradurla, ne usiamo altre mille. Vabbè, scusa la parentesi polemica, ma ci stava!
Compliance, ovvero sono andata dal medico ma …
E’ un’esperienza che condividiamo in molti, quella di andare dal dottore per un disturbo. Poi sai come, sai perchè, tutto quello che ci ha detto lo lasciamo cadere. Abbiamo perso tempo e lo abbiamo fatto perdere pure a lui/lei. Ma è più forte di noi. Sarà per uno strano trasferimento mentale, ma ci sentiamo già bene solo perchè ci ha visitato. E tutti i “bubù” sono svaniti.
Che poi dovremmo saperlo che non funziona così, perchè se il medico ci ha consigliato, ad esempio, di approfondire la diagnosi con ulteriori analisi oltre al suo controllo clinico, un motivo ci sarà. Quei disturbi possono essere un nonnulla di passaggio, ma possono nascondere qualcosa che merita di essere curato. Ma facciamo gli struzzi!
- A te è già capitato di andare dal medico e poi lasciare la sua prescrizione in un cassetto e non pensarci più?
- Ma anche fare il passo successivo di comperare farmaci mai presi?
- Ti è mai capitato che un medico ti abbia suggerito un cambiamento nello stile di vita e tu non lo abbia ascoltato?
- Hai mai iniziato un percorso di cura per poi interromperlo con qualche scusa?
Questi comportamenti sono comuni e diffusi, ma ciò non significa che vadano bene. Perchè nessuno ha la bacchetta magica e l’adesione alle prescrizioni mediche è l’unico modo affinchè funzionino.
Secondo alcune statistiche circa il 50% dei pazienti segue le indicazioni dei medici, il restante 50% lo fa solo in parte o non lo fa del tutto.
Psiche ci suggerisce che, questi atteggiamenti che vanno contro se stessi, si possono tradurre con il rifiuto della malattia che, a sua volta, si manifesta con il rifiuto della cura. In realtà, quello che si fa assumendo tale atteggiamento, altro non è che un autosabotaggio (https://flaviaepsiche.it/2022/08/07/come-autosabotarsi-in-pochissime-mosse/)
Alcuni esempi di prescrizione che spesso vengono del tutto evitate, a portata quotidiana:
- cambiamenti di stili di vita: aumentare attività fisica, migliorare l’alimentazione, diminuire il consumo di alcol, smettere di fumare
- fare alcune analisi per accertarsi della natura del disturbo
- assumere alcuni farmaci, anche solo per un periodo.
Ci sono poi delle patologie che più ancora di altre vengono accolte malissimo. Si tratta di quelle malattie silenti, che non provocano dolori particolari, sono un pò subdole. Con tale natura, il paziente non ha contezza di essere malato e la diagnosi arriva spesso inaspettata. Una per esempio è il diabete.
In questi casi un aiuto psicologico può essere molto utile
Link
https://flaviaepsiche.it/category/psiconsumatore/
http://psicomamme.it/compliance-quando-e-difficile-seguire-le-cure-prescritte-dal-medico/?cn-reloaded=1
https://www.greenme.it/salute-e-alimentazione/integratori/integratori-utili-o-inutili/