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L'ho comperato, ma non sono più convinta. Sarà capitato anche a te di fare una scelta e, subito dopo, non essere più sicura che sia quella giusta

L’ho comperato, ma non sono più convinta

Ti è mai capitato di:

  • fare una scelta e sentirti a disagio senza capirne il motivo?
  • acquistare qualcosa e, subito dopo, pensare di aver sbagliato?

Forse si tratta di DISSONANZA COGNITIVA, anzi è proprio così.

La dissonanza cognitiva è il disagio che, spesso, insorge dopo aver fatto una scelta. Il primo a darne una definizione è stato Leon Festinger nell’ormai lontano 1957 (http://it.wikipedia.org/wiki/Leon_Festinger).
La sua teoria parte dall’esperienza quotidiana, dalla tendenza che abbiamo ad essere coerenti con noi stessi nel modo di pensare e di agire. Quando c’è incoerenza tra dati mentali e comportamentali sullo stesso oggetto o evento si crea un disagio. Poichè non ci piace vivere con un disagio, cerchiamo di ridurlo, modificando il comportamento o il pensiero, le opinioni, gli atteggiamenti.  http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/07_novembre_08/scimmie_non_cambiano_idea.shtml )

L’ho comperato, ma non sono più convinta

Quando insorge

4 situazioni rendono dissonanti due elementi:

  • l’incoerenza logica: ad esempio acquistare un abito e pensare che non si avrà mai occasione di indossarlo;
  • il contrasto di costumi culturali:fare qualcosa che si sa che non andrebbe fatto in quella situazione;
  • l’incongruenza di un elemento cognitivo con uno più grande di cui è parte: essere di un partito e favorire il candidato del partito opposto
  • il contrasto con un’esperienza passata: il famoso “senso di colpa” quando si trasgredisce una dieta.

Come si può ridurla

Dal momento in cui insorge, si sente il bisogno di ridurre il disagio che si prova. E, quando la scelta è stata libera, ci sono tre modi per ridurre la dissonanza:

  1. REVOCARE LA DECISIONE PRESA quano riteniamo che sia abbastanza facile, percorriamo questa via. Ad esempio facciamo un reso in un negozio;
  2. AUMENTARE LA SIMILARITA’ PERCEPITA  FRA LE ALTERNATIVE  implica un lavoro cognitivo sugli attributi delle alternative per convincersi che sono simili. Ci si consola un pò, come dire che una scelta vale l’altra;
  3. RIVALUTARE LE ALTERNATIVE  si fa un ragionamento in favore della scelta fatta, screditando almeno in parte quella esclusa – “ma sì, in fondo quello che ho comperato io è migliore di quello che ho scartato

Occhio però, che non ci troviamo in una situazione dissonante solo quando comperiamo qualcosa. Questo disagio è esattamente quello che proviamo ogni volta che facciamo qualcosa, ossia ogni volta che ABBIAMO DECISO di fare qualcosa, che sappiamo bene essere in contrasto col nostro pensiero. Un esempio? Fumare. Un altro esempio? Mangiare o bere troppo.

Link

https://flaviaepsiche.it/category/psiconsumatore/