”Il vecchietto dove lo metto Se hai superato i cinquanta e hai i genitori che non sono autosufficienti, sai bene a cosa mi riferisco
Anche chi non ha superato i 50 può trovarsi nella situazione di dover accudire genitori non autosufficienti. E non è MAI facile. Ma a una certa …
Il vecchietto dove lo metto
Te la ricordi la canzone di Modugno “Il vecchietto”? Ecco, va proprio così. Ad un certo punto può capitare di ritrovarti a dover accudire uno o entrambi i genitori. Invecchiati, non autosufficienti, nemmeno troppo sani.
Partiamo subito dal presupposto legale, così ci togliamo il problema: sia andata come sia andata, DEVI farlo. La legge tutela chi ne ha bisogno. E questo è un punto fermo. E vuole dire che non si può fare finta di non sapere che hanno necessità e non si può non provvedere. Questa legge è sacrosanta, anche se, guardandoci intorno, sappiamo bene che le cose non vanno sempre così. Gli anziani abbandonati dai figli ed ignorati dai parenti son tantissimi.
I legislatori sanno benissimo che non è vero che “son tutte belle le mamme del mondo” e i padri fanno il paio. Ma la questione è umanitaria, se c’è un essere umano che è in difficoltà, intervenire per aiutare è d’obbligo. https://www.amioagio.it/Magazine/prendersi-cura/legge-assistenza-genitori-anziani-quali-sono-le-novita#
E, prima di mettere un punto su questa faccenda che ritengo sia indiscutibile, si fanno salvi sempre i casi limite: quelli di aggressioni e violenza.
Il vecchietto dove lo metto
Che fare
Quando succede di dover accudire i genitori, ci sono diverse possibilità sulla carta. Poi, nella realtà, si riducono di molto.
E’ certo che una decisione va presa e, sovente, c’è anche molto da discutere con i diretti interessati. Chi vuole cambiare le proprie abitudini, non per altrettanto propria volontà?
Discussioni, malumore, liti … preparati a passare un gran brutto quarto d’ora. Perchè la testa, con la vecchiaia, solitamente indurisce ed è molto difficile fare capire che non si può più fare da soli.
In questa fase è importante che i figli siano irremovibili, si sceglie insieme cosa fare, ma si fa. Si arriva ad una situazione in cui da soli non riescono più a badare a loro stessi. E si deve intervenire.
L’ipotesi migliore: restare a casa
Una possibilità è di lasciare che continuino a stare a casa loro, con l’aiuto di una persona che se ne occupi. A quel punto l’impegno dei figli si riduce. Sicuramente sarà necessario dare il cambio nella giornata libera e la domenica. Si può supplire con una seconda persona o fare i turno se non si è figli unici. E se i fratelli e le sorelle sono disponibili.
Apriamo il capitolo sul fatto che spesso, nonostante si abbiamo frati e sore, finisce che ad occuparsi dei genitori sia una persona sola. E si mette mano nelle cicatrici, andando indietro nel tempo di tutta la vita. “Quella volta che mi hai bucato il pallone” – “Quella volta che non mi hai prestato 50 euro”.
E NO! Non è questo l’approccio utile. Fortunatamente non è sempre così. Ma non sempre i nostri vecchietti vogliono che in casa entrino “gli estranei”. Acettare di avere bisogno di badanza non è facile. Lasciare che qualcuno metta le mani tra le tue cose è spesso impensabile. E’ una soluzione, una buona soluzione, quando è possibile.
In casa i vecchi hanno i loro riferimenti, le sicurezze, lo spazio. Quando si può, probabilmente è la soluzione ottimale. Anche per i figli, che riescono a mantenere lo spazio privato e la loro vita libera da invasioni.
L’ospizio
E’ la soluzione più difficile da assumere. Ma va detto che in alcuni casi è l’unica possibilità.
Certo che, dopo l’esperienza del Covid, fare questa scelta è ancora più difficile. Le visite sono contingentate, il “controllo” è relativo. E anche quando si sceglie questa opzione non è così facile accedere se non pagando privatamente rette spesso proibitive.
La convivenza
In moltissimi casi si finisce col fare questa “scelta obbligata” e si convive.
- Non è facile;
- E’ faticoso;
- Ti cambia la vita;
- Non c’è nulla di “romantico”;
- Se c’è un piano B che è possibile attuare, c’è da pensarci.
Il tempo passa per tutti e quindi anche per noi. Se hai superato i 50, e più li hai superati – più te ne puoi rendere conto, il tempo assume un’importanza nuova. I nonni in casa limitano moltissimo la libertà. Sia a livello di intimità sia come uscite. Li lasci da soli? Fai venire tu, in casa tua, qualcuno che se ne occupi?Aspetti quel mese di “sollievo” per tirare davvero un sospiro, ma per gli altri 11 sai che sei in lockdown, indipendentemente dal Covid.
Il vecchietto dove lo metto
Questa è la realtà. Al netto dell’affetto e dell’amore che si può provare per i genitori.
E poi c’è quella cosa che … toccherà anche a noi?
Il vecchiettoHa fatto la valigia e se ne andato perché la nuora non lo vuole più.
È troppo vecchio, troppo malandato, con i bambini non ce la fa più.
Allora s’è rivolto ad un ospizio. Ma s’è sentito dire solo, “No. Ci spiace tanto amico non c’è spazio. Già stiamo troppo stretti, non si può”.E il vecchietto dove lo metto.
Dove lo metto non si sa.
Mi dispiace, ma non c’è posto. Non c’è posto, per caritàÈ andato dritto dritto all’ospedale chiedendo un posto all’accettazione.
“Non ce la faccio, più mi sento male
Mi manca solo ormai l’estrema unzione”
Ma il medico di turno si è scusato, guardandolo con un sorriso fesso
“Lei non si rende conto in quale stato. Abbiamo gente pure dentro al cesso”…Allora non sapendo cosa fare ha fatto quello che può fare un pazzo.
Con una corda al collo in fondo al mare, ha fatto finta d’essere un merluzzo.
Al cimitero grande del Verano, appena sceso giù dal furgoncino, s‘è incavolato subito il guardiano. Mettendosi a parlare col becchino ‘Sto vecchietto dove lo metto. Dove lo metto non se sa. Me dispiace, ma nun ce posto. Nun c’è posto per carità.
…
Va a finire che non c’è posto, forse neppure nell’aldilà.
Link
https://flaviaepsiche.it/2021/12/29/essere-caregiver-e-difficile/
https://flaviaepsiche.it/category/60-e-dintorni/
https://davsrl.com/accudire-i-genitori-anziani/