”Quando non usare equivale a sprecare? Quando tieni da parte perchè "è nuovo", "potrebbe servirmi più avanti", "è troppo bello" e poi, che fine fa?
La sensibilità allo spreco sta fortemente salendo. Ci siamo resi conto che la politica “usa e getta” non funziona. Forse siamo ancora in tempo a limitare i danni ambientali, per lo meno a non fare peggio di come abbiamo fatto.
Ma c’è uno spreco a cui ancora non facciamo attenzione: il mancato utilizzo. I giovani sono molto più bravi di noi in questo ambito.
Quando non usare equivale a sprecare
Mi riferisco a tutte le cose che abbiamo e che non usiamo. Perchè
- è fin troppo bello
- aspettiamo l’occasione giusta
- potrebbe servire domani
- temiamo di rovinarlo
Mi viene in mente una scena di un film di Totò che, in una giornata piovosa, non apriva l’ombrello che aveva con sè per non farlo bagnare … 🙂
Questa è una mania che appartiene in modo particolare a chi ha compiuto almeno 50 anni. Qualcuno ne è portatore anche prima, ma si tratta di eccezioni. E’ dalla cinquantina in avanti che inizia e, poi, dilaga.
E ti ritrovi con i cassetti pieni di carta riciclata, elastici recuperati, nastrini carini recuperati da regali del Natale precedente, fondi di rossetti, mozziconi di matite che nemmeno riesci a tenere in mano e via di questo passo 🙂
Ma c’è di peggio. Ad un certo punto parte una mania peggiore, il “Questo non lo uso perchè …”
Quando non usare equivale a sprecare
“Questo non lo uso perchè …”
Sulla differenza di comportamento tra i giovani e i meno giovani, rispetto a questo tema, non credo ci siano ricerche scientifiche. Ma si fa in fretta a farne una sul campo: facci caso se vai a casa di qualcuno. Se vai in zona di cinquantenni e oltre, a meno che tu non sia ospite con tanto di invito, è facile che tu possa notare:
- un vecchio copriletto;
- asciugamani non esattamente nuovi;
- una tovaglia consumata qua e là;
- abiti da casa che per uscire proprio non si possono usare, a meno che non ci si debba precipitare fuori casa d’urgenza e correndo.
Mica per sciatteria o per mancanza di materia prima nuova di zecca. E’ molto probabile che aprendo cassetti e armadi tu possa trovare ogni ben di dio, articoli che oggi costerebbero un occhio della testa per l’alta qualità. Ma li troveresti lì, nuovi, impacchettati, alcuni nella confezione originale, intonsi.
In una casa abitata da giovani questo accade decisamente di meno e NON perchè è da meno tempo che abitano da soli. E’ una questione di mentalità. Di usare ciò che si ha, di comperare ciò che serve, di evitare di organizzare scorte per il resto della vita propria e dei propri figli. E’ un’altra mentalità. E ho il sentore che sia vincente.
Quando non usare equivale a sprecare
Ma come mai ci comportiamo così? I motivi possono essere diversi, sicuramente spicca il comportamento che ci è stato tramandato dalle nostre famiglie. Più si va indietro nel tempo, più era in uso avere le cose “buone” da parte. Il corredo, la biancheria, ma anche in dispensa si faceva così: c’era sempre qualcosa in caso fosse arrivato qualcuno senza preavviso. Il concetto era quello di fare bella figura in circostanze pubbliche.
Oggi questo è superato, per molti motivi, non ultimo l’abbondanza che ci circonda.
C’è una questione che trovo particolarmente interessante e che ti propongo in caso anche tu facessi parte del club del “non uso”. Autorizzarti a
- circondarti di cose nuove e belle
- utilizzare quello che hai
- vivere il presente al meglio
Tira fuori il meglio che hai, usalo, goditelo. Fallo ora. Se ti spaventa, inizia da piccole cose. Disfati di piatti sbeccati, tira fuori uno dei servizi che hai da parte. Cambia quelle tazzine da caffè che sei stufa/o anche tu di vedere, ne hai altre nel mobile, ti farà comodo quello spazio.
Non buttare se ti crea problemi: ricicla, regala. Ma autorizzati ad usare le cose che hai messo via e ricordati che nessuno le merita più di te!
Link
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