”Questo articolo potrebbe nuocere ai minori di 55 anni.
Poi non dire che non lo avevo detto 🙂
Un elogio alla comodità … vogliamo farlo? Ciò che stringe, comprime, fa fare fatica, è complicato, ad un certo punto non interessa più. Che liberazione!
Elogio alla comodità
Se non hai compiuto almeno 55 anni è molto probabile che questo articolo ti piaccia poco. Comunque, puoi leggerlo così sai cosa ti aspetta 🙂
Hai presente tutte quelle cose che:
- abbelliscono ma non servono a niente
- sono tanto belle ma stringono
- sono di moda ma sono scomode
- sono davvero gradevoli ma altrettanto impegnative
E per essere più chiara mi riferisco a cose di:
- casa
- lavoro
- abbigliamento
- vacanze
insomma, in poche parole a TUTTO! Ecco, tutte queste cose, ad un certo punto, perdono il loro fascino. E così ti ritrovi che:
- la cravatta la indossi solo se si sposano i figli;
- le scarpe a punta … nemmeno se si sposano i figli;
- i mobili arzigogolati li fai fuori;
- il tuo armadio non è più paragonabile a un “prima”;
- rinunci a un mese di vacanza “arrangiata” in cambio di qualche giorno in un 4 stelle
e così via!
Anche in cucina vale la stessa e identica cosa.
Le gastronomie, dove prima non entravi neanche, adesso le conosci tutte e hai una classifica che va dalla migliore a quella da evitare. I piatti complicati, quelli che inizi a impastare il lunedì per portarli in tavola il giovedì, vai a mangiarli direttamente al ristorante e paghi volentieri anche per i tuoi ospiti.
Elogio alla comodità
Attenzione, però
E’ importante non confondere i piani, elogiare-desiderare-ricercare e praticare la comodità, non vuol dire non fare più niente. Non vuol nemmeno dire non avere cura di sè. Semmai è esattamente il contrario.
Vuol dire rispettare se stessi e le nuove esigenze. Fare, andare, girare, ballare, uscire, truccarsi, divertirsi, lavorare, occuparsi di … ma in modo diverso. Con maggiore attenzione a stare prima di tutto bene con se stessi, nei propri panni.
E’ molto probabile che fino a qualche anno fa, il riposino pomeridiano ti faceva impressione … invece adesso ti rendi conto che, se lo fai, poi stai meglio. Quindi, perchè evitarlo?
E’ praticamente certo che se rientravi da una serata alle due di notte, ti mettevi a letto e ti addormentavi tipo ghiro e la mattina alle setti eri in piedi e andavi al lavoro. Ora è un pò più complicato, forse l’addormentamento se tiri tardi, forse il risveglio … quello che sia. Mica si deve rinunciare a fare le due di notte, è sufficiente farlo quando la mattina successiva si è liberi.
Stare comodi non vuol dire rinunciare alla vita! Quello mai 🙂
Link
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