”Ci ho messo 60 anni per prendermi i complimenti e godermeli e adesso non me ne perdo uno.
Ci ho messo 60 anni per prendermi i complimenti e godermeli e, adesso, non me ne perdo uno.
Complimenti! Grazie, mi fanno molto piacere.
Ogni volta che qualcuno mi faceva i Complimenti! Grazie, mi fanno molto piacere non lo sapevo mica dire. Ti dico un segreto …
… ci ho messo 60 anni a prendermi i complimenti a testa alta … mannaggia a me! Ad essere sincera adesso me li godo proprio, mi fa davvero piacere sentirmi dire che ho fatto bene qualcosa o che qualcosa che ho detto o fatto ha dato piacere a qualcuno. Come si cambia, eh!?!
Ricevere dei complimenti dovrebbe essere un’esperienza positiva. Di quelle che fanno piacere e che aiutano l’autostima a crescere. Invece, spesso, non funziona così. E questo vale in modo particolare per il sesso femminile.
Dovrebbe essere uno scambio molto semplice:
Complimenti! Grazie, mi fanno molto piacere.
Invece, succede che anni di:
- educazione alla modestia (vera/finta?)
- pregiudizi
- confusione sul significato dell’umiltà
- timore di peccare di presunzione (e sottolineo “peccare”)
- a volte un pò di timidezza congenita
portino a non saper accettare i complimenti, a non goderseli e, nei casi più gravi, a non rendersi nemmeno conto di meritarli. Anzi no, ci sono casi ancora più gravi che vanno a situarsi nella famosa Sindrome dell’impostore.Non sai cosa sia? Sotto c’è un piccolo paragrafo dedicato … si tratta di quel fenomeno per cui si è convinti di non meritare quello che si raggiunge e si è convinti che sia tutto dovuto a botte di fortuna. Ti sembra strano? Pensa che ci sono moltissime persone che pensano questa cosa di loro stesse e molte di queste persone sono pure affermate nel lavoro … Immagina come si sentono quando ricevono dei complimenti!
Complimenti! Grazie, mi fanno molto piacere.
Tu come te li vivi? Sei di quelli che se ti dicono che
- stai bene con quell’abito – rispondi che è merito del vestito?
- il nuovo taglio di capelli ti dona – dai subito l’indirizzo del parruchiere che è proprio bravo?
- hai fatto davvero un bel lavoro – citi immediatamente anche i colleghi che sono andati in pensione cinque anni fa?
e potrei andare avanti per pagine su pagine. Ma se ti riconosci in questi esempi, allora anche tu hai un problema. Lo sai, vero?!
Per alcune persone scatta una molla che genera una sorta di negazione, come se non ci si riconoscesse nei complimenti ricevuti. E’ anche vero che, dall’altro lato, esistono persone che ci marciano su e che fanno tante smancerie con fini ben precisi. Ma non è questa la situazione che ci interessa, perchè va da sè che se si capisce di essere in quella storia lì, si rifiutano le smancerie e si ignorano. Mi riferisco invece a tutte quelle situazioni in cui quei complimenti erano sia sinceri da parte del mittente, sia meritati dal ricevente. In questi casi, che sono per fortuna la maggioranza, tu come ti senti?
Ecco un giro di complimenti, con relativa risposta di chi se li prende e se li porta a casa 🙂
- Stai bene con quell’abito – Grazie, piace anche a me.
- Il nuovo taglio di capelli ti dona – Grazie! Mi piace cambiare pettinatura.
- Hai fatto davvero un bel lavoro – Grazie.
Complimenti! Grazie, mi fanno molto piacere.
La sindrome dell’impostore
E’ la sorella della mancanza di autostima e della mancanza di fiducia in se stessi. E’ quel fenomeno che ti fa pensare che quando qualcosa va bene è un caso, mentre se va male è causa tua che hai sicuramente sbagliato qualcosa. Chi ha la sindrome dell’impostore crede proprio che i successi dipendano dalla fortuna, dal caso, dalla famosa botta di cu..ore: mai dalla personale abilità.
In questa situazione i complimenti non solo causano imbarazzo, ma vera e propria vergogna, perchè si è convinti di non meritarli e di essere sopravalutati!
Si può finire in questa trappola cognitiva per una lunga serie di motivi che vanno da una rigida educazione, a una tendenza individuale al perfezionismo, a una eccessiva ansia da prestazione, a un livello esagerato di aspettative … Ma se ne può anche uscire grazie alla consapevolezza e al ridimensionamento del fenomeno.
Qualche suggerimento:
- esprimere la propria insicurezza
- ascoltare la considerazione altrui
- ringraziare per i complimenti ricevuti
- analizzare ciò che si è fatto per raggiungere la competenza attuale
- non giudicare ma fare critiche costruittive, tanto su di sè quanto sugli altri
E tu, li fai i complimenti agli altri?
- Come ti comporti con gli altri? Pensa a come è il rapporto tra gli apprezzamenti che esprimi e quelli che ricevi: sei a debito o sei in credito? Ti viene spontaneo elogiare gli altri? E, quando lo fai, sei sincera/o?
Se sei di quelli che, da una parola in su, sono tutto un elogio e una smanceria, sarà difficile credere alle stesse parole quando sono dirette a te. Se, invece, usi questa comunicazione in modo spontaneo e autentico, sarà molto più piacevole esserne destinataio.
- Come ti piace che rispondano ai tuoi di complimenti? Ti senti a tuo agio con le persone che li rifiutano dicendo di non meritarli? E con quelli che li rispediscono al mittente?
Eppure è facile:
Complimenti! Grazie, mi fanno molto piacere.
Il galateo dei complimenti
Link
https://flaviaepsiche.it/category/60-e-dintorni/
https://flaviaepsiche.it/2021/11/22/come-cambiano-le-idee-i-pensieri-gli-atteggiemanti/