”Questo articolo potrebbe anche farti arrabbiare, anzi se fai parte di coloro che preferiscono star male invece di affrontare la situazione, ti farà sicuramente arrabbiare. Ma tant'è! Chissà che, invece, non ti aiuti a ripensarci.
Finchè non si raschia il fondo del barile … forse hai già sentito pronunciare questa frase da qualche psicologo. Purtroppo la diciamo spesso, perchè fa parte della nostra esperienza vedere persone che hanno raschiato il fondo del barile prima di entrare in terapia.
I sintomi a volte ci piacciono più della cura
La comfort zone “è uno stato psicologico in cui un individuo percepisce tutto come familiare e si sente a suo agio, sperimentando bassi livelli di ansia e stress. Nella zona di comfort i comportamenti e le prestazioni divengono costanti” (https://it.wikipedia.org/wiki/Zona_di_comfort)
La zona di comfort è dunque quello stato, più che quel luogo, in cui ci si sente al sicuro. Tutto fila, tutto va bene. Può essere il tuo letto caldo, la tua casa, la tua automobile, qualunque posto in cui ti senti a tuo agio.
ATTENZIONE! Può essere anche una menzogna che porti avanti, pur di non turbare un equilibrio. Uno stato apparente di quiete.
La zona di comfort ideale è se stessi, mi spiego: se stai bene con te, quella è una zona di comfort sana. Se è invece una situazione:
- come se;
- tutto va apparentemente bene;
- non si litiga, non si confligge, non si discute, non ci si confronta;
- ognuno pensa per sè;
- ci sono non detti e segreti;
- è quella meno peggio che ti aspetti
allora non è davvero una zona di conforto, di comodità, di agio. E’ una situazione che è stata costruita, magari da peggiori macerie, per lasciare che tutto taccia. Per non cambiare nulla per timore che smuovendo una tessera, tutto crolli giù.
I sintomi a volte ci piacciono più della cura
Sembra un grande controsenso e, in effetti, lo è.
E’ strano che, invece di preoccuparsi di stare meglio possibile, ci si ritrovi a cercare modi e strategie per stare meno peggio. Non è la stessa cosa stare bene e stare meno peggio! Eppure lo facciamo e, a volte, anche in modo consapevole. Come quando, pur essendo consapevoli di avere la glicemia alta, mangiamo la Nutella. Nei casi peggiori pensiamo di poter risolvere, alla peggio, ricorrendo all’insulina.
Mentre è evidente che, nell’esempio, c’è una discrepanza che salta agli occhi, risulta meno evidente che, sotto a un tale fenomeno, ci sia un problema di ordine psicologico prima ancora che diabetologico.
Cosa è un sintomo? E’ un avvertimento, che dovremmo sempre ringraziare di avere, che ci dice che qualcosa non ci sta facendo stare bene. E questa definizione casalinga e non scientifica è un elogio al sintomo, specialmente in ambito di Psiche. Il sintomo va ascoltato, sempre.
Il sintomo però, specialmente a lungo andare, non presenta solo i suoi aspetti negativi. Ma, spesso, cambia la scena. Più o meno consapevolmente presenta anche lui i suoi vantaggi.
Immagina di avere male ad un braccio e di non poterlo muovere. Devi lavarti, vestirti, cucinare, rassettare, scrivere, spostare cose, guidare, portare pesi. Provi anche dolore e ti lamenti un pò, ti scocci perchè se desideri un bicchiere d’acqua qualcuno dovrà portartelo … eccetera eccetera. Ma quando mai hai ricevuto tante attenzioni? Ma quando mai le persone che ti sono intorno sono state così gentili e accomodanti con te?
Dici che non ne approfitti? Nemmeno un pò? Ma ne approfitti per forza, perchè non puoi farne a meno, quindi non hai nemmeno la scusa dei sensi di colpa.
Come la mettiamo adesso? Sono più chiari i vantaggi secondari del sintomo?
I sintomi a volte ci piacciono più della cura
Esattamente come accade con un problema di ordine fisico, accade con un disturbo di tipo psicologico. Ma in modo più sottile, pervasivo, non consapevole, meno evidente e occulto. E molto, molto più pericoloso perchè ti attanaglia e ti mantiene nel disagio. Perchè sotto c’è sempre una fortissima resistenza al cambiamento che impedisce di affrontare il sintomo finchè, come dicevo all’inizio, non si raschia il fondo del barile.
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https://flaviaepsiche.it/2021/11/05/il-percorso-di-psicoterapia/
https://it.wikipedia.org/wiki/Sintomo
https://www.serenabonechi.it/i-vantassi-secondari-della-malattia/