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Essere caregiver è difficile. E' un ruolo quasi sempre improvviso, che non era stato immaginato nè pensato e che non si sa come si fa. Ci si ritrova a dare e ad avere bisogno di cura.

E’ un ruolo quasi sempre improvviso, che non era stato immaginato nè pensato e che non si sa come si fa. Ci si ritrova a dare e ad avere bisogno di cura.

Essere caregiver è difficile.

Ci vorrebbe una scuola per diventare caregiver, per dare assistenza a una persona non autosufficiente. Invece non succede così. Semmai è un’esperienza più simile ad un terremoto, che arriva brusco e stravolge la tua vita. Ti ritrovi a ricoprire un ruolo quasi sempre improvviso, che non era stato immaginato nè pensato e che non si sa come si fa. Quello che si sa è che si deve fare e subito.

E’ importante dire che ogni storia è una storia a sè. Le situazioni sono le più disparate e nemmeno tra loro paragonabili. Ricordo un detto popolare che mi sembra sia calzante: se ognuno portasse in piazza la propria croce, tornerebbe a casa con la propria e non la cambierebbe con quella degli altri.

Non è sul “cosa è successo” che ci si sofferma, perchè il numeratore è davvero infinitamente variabile. Ci si sofferma sul come affrontare, su un denominatore che è comune: essere caregiver è difficile.

Di che esperienza si tratta

E’ un’esperienza:

  • difficile
  • faticosa
  • imprevedibile
  • che ci trova quasi sempre impreparati
  • che ci fa scoprire cose di noi stessi che non sempre ci piacciono
  • cruda

Ma più di tutto è un’esperienza che stravolge la tua vita. Saltano i progetti e i piani, devi rimescolare le tue carte. Devi adeguarti a una situazione che in qualche modo ora dirige la tua vita in una direzione che non avevi pensato.

L’assistenza di familiari è ormai molto diffusa e riguarda, in Italia, più di 8 milioni di persone che hanno conquistato sul campo il titolo di caregiver famigliari. I caregiver sono persone che:

  • gratuitamente si prendono cura di un familiare non autonomo;
  • si ritrovano ad avere a che fare con farmaci che non conoscono e che devono somministrare a chi assistono;
  • imparano a fare iniezioni, usare strumenti e protesi mediche;
  • si occupano dell’igiene personale di un familiare;
  • devono cucinare in un determinato modo per la persona che assistono;
  • non hanno più la stessa libertà di movimento, è come vivessero un lungo confinamento;
  • ad un certo punto si sentono stanche, fortemente stanche!

Essere caregiver è difficile.

Tra i tanti rischi che sono compresi in questa esperienza ce ne è uno che va considerato, quello di non farcela più. E’ un rischio che viene presentato subito dagli addetti ai lavori, è una delle prime cose che vengono dette. E’ talmente alto questo rischio che è prevista la possibilità di chiedere un periodo di sollievo, di un mese all’anno. In pratica, per gli addetti ai lavori non è un rischio, ma una certezza: ad un certo punto anche il migliore dei caregiver non ce la fa più!

Prenditi cura di te

Non illuderti di essere Superman o Wonder woman;

Non aspettare di essere ko;

Prenditi cura di te. Prima ancora di pensare alla cura dell’altro DEVI pensare a curarti di te. Altrimenti non puoi farcela. E’ scientifico.

Qualche suggerimento e qualche strategia:

  • Informati su quali sono i diritti a livello di assistenza e di agevolazioni della persona della quale ti occupi. Se non riesci a farlo autonomamente puoi rivolgerti ad un patronato;
  • Fatti spiegare bene dal medico la patologia della persona che curi, non aver timore a fare domande. E’ importante che tu sappia come può evolvere e che tu sappia cosa aspettarti e come dovrai comportanti;
  • I Servizi Sociali sono un riferimento fondamentale che non devi mai dimenticare. Attraverso loro puoi venire a conoscenza di ogni tipo di servizio di cui puoi usufruire e se non sai come muoverti sanno sempre orientarti;
  • Cerca le associazioni che nel tuo territorio possono esserti di aiuto per accompagnamenti e commissioni varie;
  • Hai diritto ad avere un mese all’anno di sollievo attraverso strutture idonee ad occuparsi della persona che assisti. Non aspettare di essere del tutto “fuori servizio” ma utilizza questa possibilità;
  • Ritaglia OGNI GIORNO uno spazio per te e per la tua famiglia. Questa è una consuetudine che va presa fin dall’inizio, più aspetti più diventa difficile conquistarlo;
  • Se ci sono, coinvolgi anche gli altri familiari anche se non vivono con te. Non aver timore a chiedere un cambio o una sostituzione. Delegare è possibile e molto, ma molto, utile.

Essere caregiver è difficile.

In ultimo, ma non per ultimo

Quello che stai facendo è qualcosa di grande, ma il modo in cui lo fai potrebbe farlo diventare qualcosa più grande di te. Fai molta attenzione! Abbi cura di te, in caso contrario ti troverai a non poterti curare di altri. Rispettati e sii benevole con te. Non sentirti in colpa se esci, se hai il desiderio di riavere la tua vita, se ti arrabbi, se senti la fatica. Sei un essere umano, è tutto giusto quello che provi. Trova il tuo modo per stare bene. E’ possibile anche essendo caregiver!

Se ti accorgi che lo stress o l’ansia o la tristezza stanno prendendo il sopravvento chiedi sostegno alla Psicologia. E’ possibile seguire un percorso specifico di sostegno che potrà aiutarti.

Link

https://flaviaepsiche.it/2021/10/16/miti-e-riti-sul-benessere/

https://flaviaepsiche.it/2021/05/18/in-qualche-modo-bisogna-pur-difendersi/

https://www.privatassistenza.it/news/i-requisiti-per-essere-riconosciuti-come-caregiver-famigliari/

https://www.pmi.it/tag/caregiver