”Stiamo facendo un bel lavoro! Possiamo dirlo e i risultati lo dimostrano. Le pubblicità sessiste stanno diminuendo e qualcosa sta cambiando.
Possiamo dirlo che stiamo facendo un bel lavoro e i risultati lo dimostrano. Le pubblicità sessiste stanno diminuendo e qualcosa sta cambiando
Stiamo facendo un bel lavoro!
Non è un inno di entusiamo di quando si raggiunge un traguardo, ma la segnalazione che qualcosa sta cambiando. Ed è merito nostro. Stiamo facendo un bel lavoro!
I dati ci dicono che la strada è ancora lunga, leggi qui per saperne di più
https://www.theinnovationgroup.it/donne-nella-pubblicita-diversity-di-genere/?lang=it
Anche senza statistiche lo sappiamo, perchè è sufficiente guardarsi intorno per rendersi conto che gira ancora di tutto, in pubblicità e sui social, per strada e nella testa di molta gente. Ma se ci guardiamo indietro non possiamo non accorgerci che si è messa in moto una macchina che sta facendo strada. Una macchina che obbliga tutte le altre a virare. Perchè non se ne poteva veramente più, ogni limite è stato oltrepassato.
Che poi quello che si chiede, per dirla alla Raf quello che si pretende, è proppio l’ABC dei diritti, come illustra benissimo questo meme di robadadonne
Stiamo facendo un bel lavoro!
Ma siamo solo all’inizio
E’ importante dirci che stiamo lavorando bene, riconoscerci il merito di questa rivoluzione che è in atto. Ma è altrettanto importante e necessario rendersi conto che i cambiamenti, primi e timidi, che stiamo registrando spesso non sono ancora autentici. Se le aziende scelgono di fare pubblicità meno “spinte”, se tengono d’occhio gli stereotipi, insomma se si preoccupano di non offenderci … lo fanno per tornaconto. Voglio dire che non c’è ancora una cultura diffusa sulla parità. E si deve continuare e insistere e spiegare. Stavolta lo facciamo noi, non sono gli uomini a spiegare le cose alle donne, ma viceversa. E sono le donne che spiegano le cose alle altre donne. Perchè la cultura maschilista non appartiene solo agli uomini.
Ogni volta che …
Quando senti dire:
- … ma non vi si può più dire niente
- … non ti sembra di esagerare
- … non sono quelli i problemi
- … ci sono Paesi in cui la situazione è ben peggiore. Eppure non si ribellano
- … e fatevela una risata ogni tanto
Ogni volta che senti una di queste frasi, o altre simili, sappi che sei in territorio maschilista. Sono frasi che minimizzano, che mirano a farti sentire in colpa, che vogliono farti cambiare idea e farti sentire sbagliata.
In quei casi sarebbe utile avere questa illustrazione per mostrare come stanno le cose. Eh sì, ci vuole il disegno se le parole non bastano!
La metafora dell’iceberg
E’ forse la più calzante delle metafore. Esattamente come succede con la “questione femminile” (che già mi viene la pelle d’oca a pensare che esista una questione femminile) quello che si vede è ciò che emerge. In pratica si vedono, si patiscono, si soffrono, si riconoscono, solo le conseguenze. Tutto ciò che sta sotto e che genera queste conseguenze, viene ignorato. Perchè quando ormai è tardi si fa del sensazionalismo, si crea la notizia, e stop. Fine della storia. Mentre lavorare sulle cause vuol dire appunto lavorare. Ragionare. Analizzare. Cambiare. Fare delle cose. Ed è molto più faticoso!
Stiamo facendo un bel lavoro!
Sì, lo stiamo proprio facendo
Siamo all’inizio del cambiamento, qualcosa si muove, le coscienze si stanno svegliando. Stiamo facendo un bel lavoro. E dobbiamo continuare;
- Andiamo nelle scuole a parlare con i bambini e con gli adolescenti;
- Facciamo vedere le pubblicità e i meme che fanno schifo. Questo non è dare risalto e fare ulteriore pubblicità. E’ insegnare ad applicare il potere che si ha. Se fai una pubblicità che mi offende, i tuoi prodotti li vendi ad altri;
- Denunciamo le pubblicità sessiste https://flaviaepsiche.it/2021/09/14/cosa-si-puo-fare-contro-una-pubblicita-offensiva/;
- Facciamoci riconoscere per quello che siamo, per il nostro ruolo, per i titoli che abbiamo. Non permettiamo di omettere la nostra qualifica al lavoro;
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