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Ovvero come riuscire ad arrivare al 27 dicembre senza una crisi di nervi.

Natale con i tuoi, il resto con chi vuoi. Ma quando “i tuoi” sei tu e il luogo della festa è casa tua è meglio organizzarsi e tirarsi su le maniche.

La casa, i suoi abitanti, Natale e la pandemia

Questa pandemia ha l’effetto di minare tutte le nostre sicurezze. Anche quelle più salde, quelle indiscutibili. Come festeggiare il Natale con una persona in più di mille!

  • Sarà prudente dare il via ai festeggiamenti?
  • Solo congiunti?
  • Solo due famiglie per un massimo di tot persone?
  • Oppure liberi tutti?

E chi lo sa …  Quello che è chiaro è che la prudenza deve ancora essere osservata. Allora ci si deve organizzare. E siccome non essere scaramantici porta sfortuna, teniamo le dita incrociate!

(Essere superstiziosi è da ignoranti ma non esserlo porta male.”  cit. Eduardo De Filippo)

Tutti per uno, uno per tutti … più o meno

Festeggiare il Natale in Italia vuol dire che dal 24 al 26 dicembre ci si alza dal tavolo giusto per … questioni indispensabili. E questo prevede che qualcuno organizzi:

  • decida il menù, nel rispetto della tradizione, ma anche dei gusti e delle abitudini alimentari degli invitati – alzi la mano chi non ha tra gli invitati almeno uno intollerante alle proteine del latte;
  • faccia la spesa – qualcosa qualche giorno prima si puù comprare, ma la coda degli ultimi giorni è inevitabile. Bisogna rassegnarsi!
  • prepari i pasti – antipasti, primi, secondi, contorni, dolci … siamo italiani, i pasti natalizi sono una cosa seria e pantagruelica;
  • sistemi la casa – si sa, specialmente quando abbiamo ospiti vorremmo fosse tutto perfetto;
  • apparecchi la tavola per la festa – e con le trasmissioni che abbiamo visto con Csaba dalla Zorza la tavola deve seguire tutte le regole del galateo 😉
  • il dopocena con scambio di regali per il 24 – la sera della vigilia scatta a mezzanotte il momento regaloso … vogliamo saltarlo?
  • di avere tutto sistemato se il pranzo del 25 avverrà sempre nella stessa dimora – non ci basta la cena della vigilia, il giorno dopo c’è il pranzo per i sopravvissuti;
  • gli avanzi per il pranzo del 26 – che non si deve sprecare niente!

In cambio di tutto ciò, il 27 avrà diritto a divano, scaldotto, tisana, libro. Alternati a divano, scaldotto, caffè, dolcetto, tv. I più fortunati ricevono anche un regalo più degli altri 🙂 perchè Babbo Natale premia la sua fatica e il suo lavoro. Ma la soddisfazione più grande per chi mette a disposizione la sua casa per questi festeggiamenti è vedere la partecipazioe gioiosa degli ospiti. Questa è la gratificazione che dà il via, che fa sì che qualcuno si offra volontario. Fare a turno, comunque, sarebbe cosa buona e giusta.

La casa, i suoi abitanti, Natale e la pandemia

In Italia è la festa della famiglia, ci si riunisce e si passano insieme giornate intere. Qualcuno alterna il pranzo in casa con quello al ristorante. Alcuni fanno una tradizionale passeggiata nel centro della città per poi lamentarsi che “era tutto chiuso“. Insomma, alla fine si fanno tutti gli anni le stesse cose. Qualche gioco di società, chiacchiere, racconti. Le persone religiose vanno a Messa.

Il ritmo è scandito dalla tradizione. E forse è questo che ci piace e che ci rassicura. Sapere che anche questo anno siamo qui, festeggiamo insieme alle persone che ci sono care. La tradizione è una conferma. https://it.wikipedia.org/wiki/Tradizioni_natalizie#:~:text=Molte%20sono%20le%20tradizioni%2C%20le,prima%20dell’introduzione%20del%20cristianesimo.

La casa, i suoi abitanti, Natale e la pandemia

Queste festività in periodo di pandemia hanno un sapore diverso da quello a cui eravamo abituati. Il ricordo degli anni trascorsi in allegria e spensieratezza sembra lontano, mentre le immagini terribili dell’inizio del periodo del Covid scorrono nelle nostre menti. E’ inevitabile pensare che ci sono sedie vuote che sarebbero invece rimaste occupate ancora a lungo. E’ un Natale con almeno due volti: uno è quello della tristezza del ricordo, l’altro è quello della speranza.

Le tavole saranno imbandite, le dispense saranno piene in modo anche esagerato e sì, ci saranno sorrisi e abbracci.

E tanto lavoro per chi si prenderà l’onere di invitare e di preparare. In questo onere però c’è anche tanto onore, quello di tenere insieme e di portare avanti le tradizioni quando non addirittura di crearne di nuove.

In tutte le famiglie c’è qualcuno che ha il ruolo di fare da fulcro, di “tenere insieme” le generazioni e la parentela. Gli altri si accodano, volentieri, ma c’è una persona che ha quel ruolo lì. E’ difficile da sostenere, ma è anche altrettanto bello. Se sei tu ad avere quel ruolo ti faccio i miei auguri. Se non sei tu, se non ti ci identifichi inquel ruolo, prova ad individuare chi è tra i tuoi parenti a ricoprirlo.