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Il gruppo è terapeutico, nel senso che stare in gruppo fa bene, aiuta, velocizza i processi, favorisce le connessioni e agevola il benessere

Il gruppo è terapeutico

Ci sono diverse occasioni in cui si sente parlare di psicoterapia individuale, di coppia e familiare. Si sente molto meno parlare di psicoterapia di gruppo.

Per gli addetti ai lavori questo resta un cruccio, anche se in parte evidentemente ne siamo i responsabili. Questo tipo di terapia in realtà funziona benissimo e ha molti vantaggi. Ma ha anche aspetti difficoltosi che sono quelli che la frenano un pò.

VANTAGGI

Rispetto alla terapia individuale è

  • più veloce – i processi emergono in fretta grazie al raffronto e allo scambio con gli altri
  • più economica – rispetto al percorso individuale costa meno

SVANTAGGI

I terapeuti non ne intravedono di svantaggi, semmai sono le persone ad essere spesso titubanti per una questione di riservatezza e di non volersi esporre. Dal punto di vista clinico invece, prorpio la capacità di superare questo imbarazzo iniziale è un elemento positivo.

Il gruppo è terapeutico

Il gruppo è terapeutico di suo, proprio come caratteristica intrinseca. Lo è perchè naturalmente, spontaneamente, origina alcuni fattori che sono terapeutici. Quando poi il gruppo è uno strumento della psicoterapia e quindi è dispositivo clinico, raggiunge risultati importanti.

La tentazione, essendo specializzata proprio in questo tipo di psicoterapia, è di parlarne a lungo. Ma mi trattengo e cerco di essere breve, come si confà in un blog. Uso quanto ha detto un autore molto noto e importante, Irvin Yalom. (https://www.bollatiboringhieri.it/libri/irvin-d-yalom-teoria-e-pratica-della-psicoterapia-di-gruppo-9788833957999/)

I fattori terapeutici del gruppo

I fattori terapeutici del gruppo sono gli elementi che rendono il gruppo un dispostivo che permette agli individui di cambiare e di fare un percorso introspettivo grazie al rispecchiamento negli altri. Yalom li ha elencati e li ha definiti anche come i punti che il terapeuta deve tenere sotto controllo perchè, in un gruppo che funziona, si presentano tutti. Se qualcuno manca all’appello il conduttore del gruppo deve darsi da fare per farlo emergere!

Il gruppo è terapeutico

Grazie ai seguenti fattori:

Infusione della speranza – sia attraverso le esperienze altrui, sia vedendo accolte le proprie, il gruppo è un vero e proprio diffusore di speranza! Sentirsi accolti, ascoltati, accettati e non giudicati dagli atri componenti del gruppo riaccende la speranza. La speranza è uno stato d’animo di attesa fiduciosa di cambiamento. E’ una apertura mentale e sentimentale alla possibilità.

Universalità – consiste nella scoperta di non essere soli nel provare determinate paure o sperimentare particolari disagi. Questo è un elemento importante perchè chiunque passi un periodo difficile si pone la domanda, quando proprio non afferma di essere “l’unica persona che ha questi pensieri sono io, ho qualcosa che non va, agli altri non succede“. Comprendere che, invece, questa può essere un’esperienza condivisibile, è molto importante e rincuora.

Informazione – all’interno del cerchio le informazioni circolano, così some circolano suggerimenti, ipotesi, consigli. Il conduttore divulga informazioni  su quanto accade nel cerchio, risponde alle domande e … forma e informa.

Altruismo – in un gruppo si ha la possibilità di aiutarsi l’uno con l’altro, si ha un continuo confronto che è, di per sè, un dare e avere reciproco. Il gruppo è un motore di generosità! Lo scambio è un fattore che accresce l’autostima e la fiducia in se stessi.

Ricapitolazione correttiva del gruppo primario familiare – all’interno di un gruppo non ci si muove a caso perchè è un dispositivo che fa rievocare modalità antiche e, allo stesso tempo ancora attuali, che arrivano dalla propria storia individuale e familiare. Il gruppo è il posto ideale in cui si possono vedere i propri movimenti disfunzionali e cambiarli.

Tecniche di socializzazione – è il luogo per eccellenza in cui si apprende come stare in relazione. Lo si apprende sia perchè si comprende quale sia l’effetto dei nostri atteggiamenti sia perchè si ricevono feedback anche molto diretti. E’ un rispecchiamento continuo di ciò che si fa, ciò che provoca e di ciò che fanno gli altri e di ciò che provoca.

Comportamento imitativo – è la possibilità di cambiare i propri comportamenti in favore di altri che si sono appresi nel gruppo.

Apprendimento interpersonale –  si basa sulla presa di coscienza delle proprie dinamiche relazionali profonde. Attraverso l’apprendimento interpersonale è possibile mettere a fuoco le debolezze e le problematiche  di ogni componente del gruppo, ma anche di conoscerne potenzialità e  risorse.

Coesione di gruppo – dà la consapevolezza di essere in un ambiente di cui si è parte integrante; è la relazione, il legame che si crea all’interno del gruppo. La coesione del gruppo restituisce ad ogni partecipante la percezione di essere in uno spazio e in un tempo protetto e sicuro. E’ la fiducia che si viene a creare tra i partecipanti.

Catarsi – riguarda la possibilità di riconoscere, sperimentare ed esprimere sentimenti molto intensi davanti al gruppo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Catarsi

Fattori esistenziali – sono i valori che circolano nel gruppo. Valori che riguardano la visione del mondo che viene trasmessa nel gruppo sulle questioni della vita e della morte.

Il gruppo è terapeutico

… ed è davvero una figata, faticosa, ma una figata incredibile!

Ti ho presentato i fattori che fanno muovere il gruppo in modo che favorisca il cambiamento, la trasformazione, il miglioramento e il benessere. Credo sia importante capire come funziona. Comprendere che è un luogo amico in cui ci si confronta e ci si rispecchia può incoraggiare a provare, almeno provare, a partecipare ad un incontro di gruppo.

Me lo sono data come obiettivo del 2022 di orgnizzarne uno, verso la primavera. Inizia a pensarci 🙂

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https://flaviaepsiche.it/2021/11/05/il-percorso-di-psicoterapia/