”I regali di Natale sono solo consumismo? Sì
Non è vero, ma non volevo perdere l’occasione di scrivere l’articolo più breve del mondo 😉
I regali di Natale sono solo consumismo?
Quante volte hai sentito dire … e forse lo hai anche detto, che:
- Ormai Natale è solo una festa commerciale;
- Il Natale non lo sente più nessuno;
- E’ una festa solo per i bambini.
Questi sono solo una minima parte dei luoghi comuni che vengono ripetuti tutti gli anni. Ormai sono diventati la colonna sonora del periodo natalizio, insieme a
tanti auguri a te e famiglia
Mi chiedo, allora, quale sia il motivo per cui ci si dia così tanto da fare per festeggiare. La logica dice che, se non si crede in una cosa, se non interessa, se la si ritiene una stupidaggine, semplicemente non la si celebra. Eppure non va così. Sembra quasi che si sostengano due ruoli diversi: uno è quello pubblico in cui si fanno spallucce e ci si dichiara superiori e distaccati, l’altro è quello privato in cui le cose vanno diversamente. Intendiamoci, è un periodo faticoso: si organizza, si fanno i conti, si programma, si spostano tavoli e si contano sedie. Quando si esagera può diventare anche una fonte di stress. Tutto vero. Ma quello che mi stupisce è questo dire una cosa e farne tutt’altra!
Per la festa del Natale ci si dà, in realtà, un gran da fare:
- Inviti
- Menù per pranzi e cene
- Stoviglie
- Tovaglie della festa
- Addobbi
- Abbigliamento
- Telefonate, post, meme, messaggi
E poi ci sono gli IMMANCABILI regali, che prevedono;
- Elenchi
- Acquisti
- Carta e fiocchetti vari
- Bigliettini
E qui, veniamo al cuore dell’articolo, i regali di Natale. Perché? Per chi? Per cosa?
Da qui a Natale non so quanto riuscirò a trattenermi dallo scriverne … Adoro questa festa, nonostante questo anno la stia affrontando in punta di piedi
https://flaviaepsiche.it/2021/10/13/natale-2021-covid-permettendo/
I regali di Natale sono solo consumismo?
C’è stato un periodo storico in cui i problemi economici delle famiglie italiane erano così grandi che non si sapeva cosa mettere in tavola. Nelle case questi racconti circolano ancora perchè sono passati molti anni, ma ci sono ancora molte persone che possono testimoniare di quel periodo. Ebbene, in quell’epoca, di cui possiamo dire tutto fuorchè parlare di consumismo, a Natale, almeno ai bambini, si facevano i regali.
I miei parenti più vecchi mi raccontano che ricevevano una manciata di noci, uno o due mandarini. I più fortunati hanno ricevuto anche una matita! E quando lo raccontano, pur avendo ormai superato gli 80 anni, hanno gli occhi che brillano. Esattamente come capitava allora.
Alcune zie mi hanno raccontato di aver ricevuto una bambola, fatta di stracci cuciti a mano e pupazzi fatti con la pasta del pane.
Non era consumismo. Era Natale. Erano regali. E’ impossibile associare il gesto dei regali ad un fenomeno come quello del consumismo, se pensiamo a quei tempi. Non c’erano soldi, altro che consumismo! Ma c’era il desiderio di fare un regalo ai bambini per Natale.
Erano doni destinati solo ai piccini, tra adulti non ci si poteva permettere questa carineria, ma almeno ai bambini si cercava di non fare mancare un pacchetto. Esattamente come hanno fatto i Re Magi che hanno portato i loro doni a Gesù bambino, affrontando un lungo viaggio.
Al di là dell’essere o meno credenti, nelle religioni troviamo spesso le radici di molte delle nostre tradizioni. Perchè i racconti religiosi sono i più vecchi che abbiamo e ci narrano di come siamo stati e, in alcune cose, ci illustrano la genesi di situazioni che viviamo ancora oggi.
I regali di Natale sono solo consumismo?
Sarebbe da ipocriti, oggi, non riconoscere il cambio di registro che, nel tempo, ha avuto il Natale. E’ stato ed è molto sfruttato dal punto di vista commerciale e sì, il consumismo ci sguazza proprio bene in quelle giornate.
Del resto, di pari passo con le vacanze scolastiche, per moltissime persone quei giorni sono diventati un vero e proprio periodo di vacanza. Per molti sono giorni dedicati a ferie e viaggi. Chi invece non se ne va, non può fare le vacanze invernali … si consola con qualche acquisto in più. Ci si scambia regali sia perchè veniamo bombardati da messaggi e stimoli che conducono in quella direzione, sia perchè … ci piace.
Noi stessi ritroviamo quell’atmosfera infantile. Ci ritroviamo a guardare vetrine che brillano e che ci fanno brillare gli occhi. Mentre pensiamo a cosa regalare e a chi, pensiamo a cosa riceveremo noi e da chi. La magia del regalo!
Il valore del regalo
Il regalo dovrebbe essere come il gioco: così come il gioco si spiega nella sua stessa natura, il regalo dovrebbe avere valore in quanto tale. Il valore del dono è prima di tutto nel gesto del donare. Indipendentemente da quale sia l’oggetto.
E’ un dispiacere, invece, monetizzarne il significato perchè vuol dire modificarlo. In un regalo ci dovrebbero essere:
- il piacere di sorprendere
- di passare un pensiero positivo e affettuoso attraverso un oggetto
- la gioia di dare, di fare un gesto generoso (ossia che genera relazione, legame, affetto)
Il valore economico del contenuto del pacchetto dovrebbe essere secondario. Esattamente come accade con i bambini, che si stupiscono comunque. Per loro la magia sta nel ricevere un pacchetto da scartare, sta nel sapere che quello è un gesto d’amore. Che se lo sono meritati quel regalo e se lo sono meritati perchè sono come sono.
Quando non è così dobbiamo essere consapevoli che non si tratta di regalo, semmai di scambio. Ti faccio un regalo a Natale per ringraziarti di un favore ricevuto: ossia ri-cambio la cortesia, mi tolgo un debito morale. E’ così evidente la differenza!
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