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E' un disturbo del comportamento di cui si parla sempre troppo poco. Forse è più importante che l'economia giri!

Lo shopping compulsivo

Si parla pochissimo di shopping compulsivo, ma questo non vuol dire che il fenomeno sia raro. E’ poco conosciuto, poco indagato, poco considerato. Fintanto che non diventa un problema economico.

E’ il caso di porsi il problema quando:

  • l’impulso all’acquisto è incontrollabile;
  • comperare sembra essere lo scopo principale della persona;
  • non ci si riesce a trattenere difronte alla tentazione di uscire da un negozio almeno con una borsa in mano.

In questi casi è probabile che si possa parlare di shopping compulsivo.

Togliamo subito dal campo due stereotipi:

  • Lo shopping compulsivo non è orientato esclusivamente all’abbigliamento.
  • Il problema non è esclusivamente femminile.

Da qualche decennio se ne comincia a parlare un pò di più, nel tempo si è creata una certa consapevolezza su questo fenomeno. L’impressione diffusa è che si tratti di un disturbo dei nostri giorni, invece i primi studi a riguardo risalgono all’inizio del 900. Condotti dallo psichiatra Emil Kraeplin, si parlava di oniomania, dal greco onéomai, “comprare”, e mania, “fissazione”.

Lo shopping compulsivo

Facciamo girare l’economia …

Dai primordi ad oggi, il fenomeno è stato ulteriormente studiato, ma mai inserito nei manuali diagnostici di psichiatria. E’ lecito chiedersi come mai, visto che risponde sia ai criteri di un disturbo di controllo degli impulsi sia a quelli delle dipendenze comportamentali. Forse il fatto che i più accreditati manuali diagnostici siano americani e che il commercio sia uno dei core business degli USA potrebbe darci qualche indicazione in merito…

Fare shopping è una attività che, negli ultimi decenni, ha cambiato la sua destinazione d’uso ed è passata dall’essere praticata quando necessario, all’essere praticata come svago, quasi un hobby:

  • Quante volte andiamo per negozi per passare il tempo?
  • Quante volte usciamo di casa per andare a vedere le vetrine?
  • Quante volte passiamo il tempo sui siti di vendita on line?

Il confine tra fare shopping e svago si è talmente assottigliato che le due cose spesso si sovrappongono.

Possiamo però parlare di disturbo da shopping compulsivo solo quando siamo in presenza di criteri definiti e di determinate caratteristiche, quel che è certo è che ci sono dei precedenti che possono rappresentare dei segnali di allarme.

Lo shopping compulsivo

SEGNALI

  1. Pensare continuamente a comperare qualcosa;
  2. Il comperare interferisce con le altre attività;
  3. L’umore dipende dall’aver fatto o non aver fatto acquisti;
  4. Non raggiungere soddisfazione con quanto comprato;
  5. Accorgersi di aver comperato troppo, ma non poterne fare a meno;
  6. Provare inquietudine nell’impossibilità di acquistare;
  7. Trovare il modo per fare compere anche in carenza di denaro;
  8. Non usare tutto ciò che si acquista;
  9. Non avere contezza delle cose possedute;
  10. Volersi limitare, ma non riuscirci.

Tanti più sono i punti in cui ci riconosciamo, tanto più dovremmo riflettere sul nostro comportamento. Questi segnali vanno presi sul serio, nel senso che se ci riconosciamo in diverse di queste caratteristiche è bene che ce ne occupiamo.

Specialmente gli ultimi 5 punti sono particolarmente indicativi del disturbo da shopping compulsivo. Ne aggiungo uno che è proprio caratteristico e consiste nel provare una sorta di piacere, di soddisfazione, di gratificazione, nel momento del pagamento. Salvo provare immediatamente dopo un senso di svuotamento che conduce a ripetere l’esperienza del pagamento per ritornare allo stesso livello di eccitazione.

Altro sintomo caratteristico è quello del riporre la merce acquistata senza usarla, abbandonarla a volte nello stesso contenitore in cui ci è stata consegnata con tanto di cartellino del prezzo attaccato.

Lo shopping compulsivo

L’importante e comperare, non cosa si compra

Cosa succede dunque a chi ha un problema di shopping compulsivo? Succede che il focus è l’acquisto in sé. Non è:

  • il prodotto
  • la necessità
  • il desiderio di quella cosa

il focus è sull’acquisto che permette di raggiungere un’eccitazione psichica che altrimenti non si raggiunge. Quella eccitazione psichica dà un senso di benessere, che è però una sensazione effimera e breve, pertanto si sente il bisogno di ripetere l’esperienza per rivivere quella sensazione.

Dietro a tale necessità è possibile che si nasconda un mondo di bisogni molto meno concreti, che hanno a che fare con complessi, vuoti emotivi, sensazioni di solitudine, eccetera. C’è bisogno di una carezza di Psiche e di ricominciare ad essere, più che ad avere.

Link

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https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_da_acquisto_compulsivo

Un libro interessante https://www.lafeltrinelli.it/shopping-compulsivo-libro-rosanna-mansueto-cristiano-zamprioli/e/9788866520276?lgw_code=50948-B9788866520276&awaid=9507&gclid=EAIaIQobChMI6PDWyrm79AIVBeh3Ch2OwA__EAQYAiABEgK6aPD_BwE&awc=9507_1638115991_4c9b2a76fae9cf15dcb4ac84b0261e28