”Se non vogliamo trasformarci in accumulatori seriali, quando una cosa entra in casa un'altra deve uscire. Il rischio è di trasformare le case in magazzini e la nostra testa in un archivio.
Se una cosa entra, un’altra esce. Questa è una regola d’oro per la casa. Ma non solo per la casa, soprattutto per te!
Se una cosa entra, un’altra esce
Ci sono case che assomigliano più a magazzini che ad abitazioni. Scatole e scatoloni sono accatastati ovunque.
E no, non sto parlando di accumulo seriale. Quella è un’altra storia, difficile-complessa-complicata e, soprattutto, clinica. https://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_da_accumulo#:~:text=Il%20disturbo%20da%20accumulo%20(in,se%20gli%20elementi%20sono%20inutili%2C
Mi riferisco a situazioni molto comuni, ad abitudini che portano al risultato di accumulare oggetti che, col passare del tempo, hanno perso la loro utilità.
E’ un fenomeno che si viene a creare nel corso del tempo, piano piano. Quasi sempre non ce ne si rende nemmeno conto, fino a quando non assume dimensioni fastidiose. Spesso ci si accorge di aver calcato la mano quando non si ha più lo spazio per introdurre oggetti nuovi, utili e anche necessari. A quel punto ci si stupisce di se stessi.
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“Ma come ho fatto a non rendermene conto?”
Semplice, non si ha una chiara percezione proprio perchè si tratta di cose “messe via“, fuori dalla portata di mano e dalla vista. Che, col senno di poi, se ti fossero state utili le avresti tenute esattamente in modo contrario: in vista e a portata di mano. Prova a pensare ad una situazione reale … ti serve una borsa viola. Ti ricordi che ne avevi una e che probabilmente l’hai tenuta, l’hai messa in una delle scatole. Quale? Ma facciamo che lo sai, te lo ricordi. E’ quella sull’armadio a destra. Serve la scala. Già che sei così in alto … “dò una spolverata qua sopra che è un pò che non lo faccio“. Apri la scatola che, ovviamente, non contiene solo la borsa. Guardi questo e quello e ti inizi a chiedere cosa te ne fai di tutta sta roba … Trovi la borsa viola. Che è successo? Si è rovinata, completamente … Perchè le cose fanno così. Sono nate per essere usate e consumate e se non vengono utilizzate, si rovinano lo stesso! Senza contare che … sì, sì la borsa è viola, ma del tutto fuori tempo e non sta bene con il resto dell’abbigliamento 🙂 Ho esagerato? Forse un pò sì, ma spero di aver reso l’idea.
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“Come è possibile che avessi tutta sta roba in casa. Chi ce l’ha messa?”
Ehmmm … tu, ce l’hai messa o perlomeno lasciata, tu. Un pezzo oggi e l’altro domani, hai costruito una sorta di magazzino del potrebbe essere utile. Se avessi applicato la regola del Se una cosa entra, un’altra esce, non ti troveresti in questa situazione. E’ molto semplice: quando acquisti un oggetto perchè ti serve o perchè ti piace, fai una sostituzione. Se comperi una pentola nuova, una vecchia/rovinata/inutilizzata esce di casa. Non è il caso di buttarla, a meno che l’acquisto non sia per una sostituzione di qualcosa di rotto. E’ molto probabile che tu abbia un’altra pentola che sta lì da anni e che col tempo hai capito che non la usi. Dalla via. Regalala. Mettila in vendita. Ma disfatene! Non hai un ristorante, in cucina è preferibile avere gli oggetti che servono, avere lo spazio per poter conservare in modo adeguato gli strumenti che si usano invece di avere montagne di attrezzi inutili! https://blog.bakeca.it/decluttering-come-riordinare-casa/
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“Come ho fatto a farmi prendere la mano fino a questo punto?”
Le risposte sono quasi sempre le stesse:
l’ho pagato un sacco
e’ un ricordo
me lo hanno regalato
è un peccato/mi spiace buttarlo
è vecchio, ma non l’ho mai usato
potrebbe servire
Mi immagino che ti stia chiedendo come mai una psicologa si metta a parlare di queste cose. Che c’entra tutto ciò con la Psiche? C’entra tantissimo! Intanto ciò che mettiamo intorno a noi, concretamente, rappresenta anche il nostro mondo interiore. Il paesaggio che creiamo esternamente, rappresenta anche il nostro paesaggio interno. Dove stia la giusta misura, in verità, non lo sa nessuno. Ma sicuramente sappiamo distinguere ciò che è funzionale da ciò che non lo è. Troppo ordine e il suo opposto troppo disordine, il vuoto e il troppo pieno … insomma, per farla breve, gli estremi non sono funzionali. Ognuno deve trovare la sua misura.
Se ho la mente piena di ricordi e vivo solo nel passato, difficilmente mi rendo conto di cosa avrei bisogno oggi. I ricordi si mantengono da soli, la memoria non è volontaria. Ma vivere solo pensando a ciò che è stato non ci permette di vivere l’oggi. E’ possibile che questa tendenza, in casa, venga rappresentata (proprio come una rappresentazione teatrale) con la conservazione di mille oggetti che stanno lì e ci tengono inchiodati là e allora. Perdendo di vista il qui e ora.
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