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Come, quando e perchè intraprendere un percorso di psicoterapia

Te lo dico subito, questo articolo non è scritto in punta di penna bensì ci vado giù chiara e decisa e non uso mezzi termini. Credo sia onesto fare così. Buona lettura.

Il percorso di Psicoterapia

Se c’è una cosa difficile da fare, quella è decidere di iniziare a prendersi cura della propria Psiche. Subito dopo aver deciso c’è un’altra cosa molto difficile, scegliere il/la professionista. Ritengo che questo tema sia così importante che ci ho scritto anche un e-book (se non lo hai ancora fatto, iscriviti alla newsletter per ricevere il codice per scaricare gratuitamente l’e-book https://flaviaepsiche.it/newsletter/).

Partiamo dal presupposto che tutti dovrebbero fare un percorso di psicoterapia almeno una volta nella vita. Perché fare psicoterapia vuol dire mettere in ordine i pensieri, avere un luogo per pensare i pensieri come ci ha insegnato l’immenso Bion.

Invece, quasi sempre, ci si avvicina alla psicologia e alla psicoterapia, come ultima spiaggia “le ho provate tutte, vado pure lì”. Motivazione molto bassa, consapevolezza al limite della sufficienza e conoscenza dello strumento non pervenuta. Lo so che questo discorso, detto in termini così chiari e non fraintendibili, può dare molto fastidio. Ma è la fotografia della maggior parte dei casi che noi professionisti vediamo. La responsabilità però non è delle persone, ma nostra! Credo che la categoria degli psicologi e degli psicoterapeuti non sia ancora riuscita a dare forte e chiaro il messaggio di CHI SIAMO-COSA FACCIAMO-COME LO FACCIAMO.

Purtroppo c’è anche un sistema di comunicazione generale che non aiuta a passare il messaggio in modo corretto. E’ vero che questo non accade solo con noi, ma io faccio parte di questa categoria e di questa posso parlare. E nel mio piccolo posso cercare di divulgare, di fare informazione, di raccontare come funziona.

Il percorso di Psicoterapia

Dove lo metto, tra il medico e l’estetista?

Se ci pensi è un vero e proprio paradosso e non ci si comporta allo stesso modo con i disturbi del corpo né con il benessere. Intendo dire che ci occupiamo del nostro corpo in tutti i modi possibili, sia a livello medico sia a livello estetico. Cerchiamo, giustamente, di prevenire prima ancora che curare. Ma con la Psiche non lo facciamo, anzi se qualcuno ci consiglia in tal senso la prendiamo piuttosto male!

Questo modo di fare, che è del tutto sbagliato e per nulla funzionale, ha radici lontane, per lo più in una cultura locale parecchio radicata.

Il percorso di Psicoterapia

Inizio o non inizio?

Ma torniamo a chi sta per decidere di intraprendere un percorso. Fatto il primo passo, quello di decidere di iniziare un percorso, te ne aspetta un altro: della scelta del/della professionista. In Italia siamo circa 110.000, meno della metà è anche psicoterapeuta … non si può certo dire che manchi “la materia prima”.

Il cammino di queste prime due fasi è spesso il seguente: quando si è stati abbastanza male da non poterne più – quando si raschia il fondo del barile – si prende la decisione. Molto spesso accade che se ne parli con qualcuno di fidato e si va dal professionista che è stato indicatə. La metto un po’ leggera: come quando ci viene il mal di testa, non abbiamo nessun farmaco in casa e andiamo a chiederne uno alla vicina. Magari ci va bene e funziona, magari invece no.

Il percorso di Psicoterapia … e le resistenze

A questo punto lə professionista è stato individuatə e si va al primo colloquio … ed è qui che spesso si scatenano i “ma io credevo che” – “ma a me avevano detto che” – “ma non sapevo che” – “ma non è giusto che …” – “non credevo che avesse questo costo”.

Molte di queste obiezioni sono quelle che tecnicamente chiamiamo resistenze, ossia modalità che mettiamo in campo perché stiamo vivendo con difficoltà il pensiero di affrontare la questione, il cambiamento, che sono previsti dal percorso. Poiché spesso questa difficoltà non è facile da ammettere nemmeno con se stessi … troviamo altre vie per evitarlo. Quindi emergono:

  • questioni sul costo (davvero pensavi che costasse di meno? E quanto di meno?)
  • questioni sulla frequenza (quante volte vai dall’estetista se inizi un ciclo di massaggi, per esempio?)
  • problemi di orario (pensavi a degli incontri in notturna o di domenica?).

L’ho buttata sul sarcasmo, ma solo per evidenziare come sia palese che ad un certo punto si mettono in campo delle resistenze per non iniziare il percorso.  E’ un’occasione persa, ma forse oggi non è il giorno giusto. Forse potrebbe essere d’aiuto per te parlare con qualcuno che questa esperienza l’ha già fatta o la sta facendo. Prova a chiedere a chi è meno di parte di me 🙂