Nulla succede per caso, forse

”Nulla succede per caso, forse. Non lo sappiamo ancora come accada che, certi fatti, sembrino tutto, fuorchè casuali. Jung la chiamava sincronicità.

Casualità. Coincidenze. Fatalità. Combinazioni. Oppure si tratta di sincronicità?

Nulla succede per caso, forse

Credo che sia esperienza comune quella di aver incontrato una persona proprio mentre la si stava pensando o aver ricevuto una telefonata che si rimandava da giorni. E chi di noi non se ne è stupito?

La prima volta che accade, uno dice che è un caso. Ma alla seconda e poi alla terza volta e via di questo passo … qualche dubbio sulla casualità inizia a sorgere. Poi aggiungi quella volta che sei stato tu a telefonare a qualcuno e ti sei sentita dire “stavo proprio pensando a te, ti avrei chiamata“. Inizi a pensare che potrebbe non essere una coincidenza. Ma … che fenomeno è?

E’ un fenomeno che, in alcuni casi, va ben oltre l’incontrare la persona pensata o nel ricevere la telefonata. Si può allargare fino a:

farci tornare in luoghi già noti, dove forse abbiamo anche lasciato qualcosa in sospeso. Per motivi che non hanno a che fare nulla col passato, ma ti ritrovi proprio lì. A dare un esame universitario dove hai frequentato la scuola media (no, non è successo a me … no no);
farci risolvere questioni anche complesse proprio all’ultimo momento e non solo una volta (avresti dovuto andare ad un appuntamento di lavoro, ma all’ultimo proprio non potevi e … l’appuntamento salta!);
trovare, quando ormai avevi perso le speranze, quell’oggetto che ti serviva e non potevi rimpiazzare.

E potrei andare avanti con altri mille esempi, ma credo che ormai ognuno lo faccia in autonomia, in base alle proprie esperienze.

Nulla succede per caso, forse

La sincronicità

Jung fece, tra i tanti, un incontro importante con il fisico Pauli e con lui iniziò a fare parallelismo tra fisica e psicologia (studi che continuano ancora oggi, in modo particolare in ambito della fisica quantistica).

Introduce il concetto di sincronicità e la definisce come un legame tra eventi che avvengono contemporaneamente, che sono connessi dalla temporalità e che hanno contesto o contenuto significativo. La sincronicità è “un principio di nessi acausali“.

Nonostante non ci sia un rapporto causa effetto, c’è una connessione di senso. Ossia, non ho incontrato Tizio perchè lo stavo pensando, ma il fatto di incontrarlo mentre lo stavo pensando assume per me un significato. E, dice Jung, non sappiamo ancora quale sia il significato nè come accada. Ma un senso deve averlo, altrimenti si parla di un altro fenomeno, il sincronismo.

“Ecco quindi il concetto generale di sincronicità nel senso speciale di coincidenza temporale di due o più eventi senza nesso di causalità tra di loro e con lo stesso o simile significato. Il termine si oppone al ‘sincronismo’, che denota la semplice simultaneità di due eventi. La sincronicità significa quindi anzitutto la simultaneità di un certo stato psichico con uno o più eventi collaterali significanti in relazione allo stato personale del momento e, eventualmente, viceversa”

Non è stato Jung il primo a studiare questo fenomeno, prima di lui se ne sono occupati fior di menti … lui ha portato il fenomeno tra di noi, nella quotidianità. Già Plotino parlava di Anima mundi, interconnessioni universali tra le forme viventi. Plotino parlava dell’Uno come forma da cui si deriva e a cui si tornerà, un unico elemento.

Nulla succede per caso, forse

E fosse anche un caso, è importante come lo interpretiamo

A oggi non sappiamo ancora molto su queste intuizioni. Sappiamo molto sull’energia e sull’energia psichica, ma non abbastanza da spiegare certi fenomeni.

Possiamo pensare che sia un caso. Oppure che gli inconsci riescano a comunicare tra loro quando c’è un forte legame. Oppure che se siamo gentili con l’Universo, l’Universo ce ne sarà grato e sarà gentile con noi. O, ancora, che gli esseri viventi sono tutti interconnessi e, in qualche modo, ci si influenzi a vicenda.