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Coazione a ripetere. Ci sono sbagli, sì ho scritto sbagli, che facciamo ripetutamente. Freud la chiamava coazione a ripetere. E' un meccanismo contorto e disfunzionale che ci piace un sacco a quanto pare!

Te lo dico ancora prima di scrivere l’articolo, se ti riconosci in questo meccanismo fatti dare una mano per venirne fuori. Tecnicamente si chiama “coazione a ripetere” ed è una delle cose più disfunzionali che ci siano. Hai presente le sabbie mobili? Ecco, così!

Coazione a ripetere: errori h 24

Sto parlando di coazione a ripetere. Ce la ha fatta conoscere Freud, che la ha definita come

“processo incoercibile e di origine inconscia, per cui il soggetto si pone attivamente in situazioni penose, ripetendo così vecchie esperienze senza ricordarsi del prototipo”.

Quando si è in questa rete si ripetono le stesse esperienze, senza riuscire a collegarle tra di loro. Si comprende che qualcosa non quadra, ma non si capisce cosa. Spesso si cerca un focus esterno cui attribuire la colpa.

Ad esempio: tutti coloro che credevo fossero miei amici, alla fine mi hanno dato grandi delusioni. Si mette a fuoco che qualcosa non va, ma si attribuisce la causa a qualcosa di esterno: non ci si può più fidare di nessuno.

Lo stesso coi partner, con i colleghi di lavoro, con il tipo di lavoro. E la risposta sorge spontanea:

  • non ci sono più gli uomini/le donne di una volta
  • ai colleghi è meglio non dare confidenza
  • i datori di lavoro sono tutti uguali

Sembra strano guardando questo fenomeno dal di fuori che non ci si metta in discussione, vero?

Coazione a ripetere: errori h 24

Freud la studia, Jung la perfeziona

Freud l’ha messa giù in modo secco, se ripeti sempre gli stessi errori è perchè c’è qualcosa che ti ha turbato e lo rivivi per cercare di superarlo. Un trauma, insormontabile senza terapia. Vero, a volte è così. Non sempre.

Ci aiuta Jung, come sempre a mio parere … sono di parte, lo so. Ma Jung entra nella vita quotidiana, nel conscio, nel concreto e ti libera! Jung dice che Freud ha ragione, ma che la questione non si esaurisce con ciò che lui ha intuito. Perchè ci sono archetipi che si tramandano e ci sono modalità transgenerazionali che si trasmettono. E spesso sono quelle modalità che si ripetono. Sono schemi familiari. E ci si può alleggerire.

Ma prima bisogna accorgersene! Prendere atto che siamo noi a costruire i nostri legami, a scegliere le nostre relazioni. A mettere o a non mettere confini. A consentire o a non consentire agli amici di tradirci, ai partner di deluderci, ai datori di lavoro di non rispettarci. E se tutti hanno qualcosa che non va, forse siamo noi a scegliere sempre chi ha qualcosa che non va. E per liberarci di questo meccanismo contorto, dobbiamo prenderne atto e fare qualcosa.

Coazione a ripetere: errori h 24

Uno strumento: il genogramma

Uno strumento utilissimo per andare a guardare nel transgenerazionale, per andare a cercare dove sia iniziata la catena di un certo comportamento, è il genogramma. Prometto che scriverò un articolo solo su questo, adesso te ne accenno solo un pò. Così, se ti va, puoi iniziare a disegnare il tuo e puoi iniziare a pensare alla tua famiglia.

E’ una specie di albero genealogico, ma ci si sofferma anche su altri aspetti. Non solo quelli anagrafici e geografici, ma anche e soprattutto sulle relazioni, sui legami e sulle emozioni. Questo permette anche di scoprire ciò che è nostro, la famosa farina del tuo sacco e ciò che, invece, abbiamo ereditato.

Questi sono i simboli grafici che si utilizzano

E questo è l’esempio più simpatico che ho trovato nel Web, in questo sito https://psicostudioblog.wordpress.com/2016/12/23/439/

E una volta che ho fatto il genogramma?

Una volta che lo hai fatto vai a cercare le radici del problema che stai affrontando. Se, ad esempio, si tratta di una difficoltà a trovare una stabilità di lavoro, vai a vedere come erano messi i tuoi nonni, o bisnonni, o i tuoi genitori. Vai a cercare il mito del lavoro nella tua famiglia. C’è? Esiste? Come è considerato il lavoro? E’ il modo per esprimere se stessi o è semplicemente un modo per garantirsi la sussistenza? Evita il giudizio, altrimenti ti perdi un sacco di sfumature e di eventi. Non c’è giusto o sbagliato in questa fase di analisi. Stai cercando una radice. Aguzza lo sguardo e buon lavoro.