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Un cambio di paradigma: da cittadini a consumatori. Non è roba da poco. E' davvero avvenuto a nostra insaputa? Probabilmente sì. Perchè non eravamo attenti e ci siamo fatti tirare dentro al consumismo fino al collo.

Il cambio di paradigma, da cittadini a consumatori, è stato un processo, non un cambiamento improvviso. Anche per questo non ce ne siamo resi nemmeno conto. Direi che è iniziato negli anni 60, con il famoso Boom economico.

Un cambio di paradigma: da cittadini a consumatori

In questo articolo non ti parlerò di date certe, non elecherò dati scientifici. Ti propongo, invece, connessioni di avvenimenti che ci hanno portato alla definizione di CONSUMATORI. Nulla da dire sulla parola in sè. Molto da dire sul fatto che mi sembra che ormai abbia sostituito la parola CITTADINI. O perlomeno si sente molto più la prima della seconda.

Mi piacerebbe sapere se anche tu hai questa percezione. Per me è quasi una certezza. Dove mi giro e mi volto mi sento trattata più come consumatrice che come cittadina. E questo mi infastidisce. Vorrei essere considerata consumatrice quando sono a fare acquisti, anche quando uso un servizio, ma almeno quando è pubblico vorrei essere definita cittadina-consumatrice.

Per alcuni questa storia suonerà come una questione di lana caprina, allo stesso modo in cui considerano il problema dell’uso corretto del genere nel linguaggio. Ecco per me non è lana caprina. Sono parole e le parole sono fatti.

Un cambio di paradigma: da cittadini a consumatori

Cambiare paradigma è un passo enorme

Un paradigma è un punto fermo raggiunto da una comunità. Se vuoi saperne di più e meglio ti lascio un link:

http://www.robertobin.it/UE2004/Lezioni%202004/FILES/Paradigma.htm

Essendo un punto fermo, consolidato, il cambiamento è difficile. E deve anche essere conveniente. Mi vien da dire che nel considerare tutti consumatori, più di qualcuno ci ha guadagnato qualcosa.

Ma cosa accade in ognuno di noi con questo passaggio non banale? Accade che ci rispecchiamo in quella parola più che in un’altra. E il consumismo sfrenato a cui abbiamo assistito e partecipato ne è la dimostrazione.

Mi correggo … il consumismo sfrenato a cui assistiamo e partecipiamo ne è la dimostrazione. Venirne fuori non è facile.

In questo ci aiutano molti movimenti e le associazioni dei consumatori che da tempo ci stanno inviando messaggi chiari sul consumo consapevole. Dall’altra parte c’è un mondo fatto di immagine, pubblicità e marketing che tira in direzione opposta.

Il primo enorme lavoro che hanno fatto le associazioni dei consumatori, che a mio parere è passato sotto traccia volontariamente, è proprio quello di aver definito il raggio di azione dei consumatori. E di aver inserito all’interno della definizione quelli che sono i diritti dei cittadini. E’ grazie a questo lavoro enorme che a livello giuridico non ci abbiamo rimesso nulla … per dirla con parole povere, nessuno può considerarci alla stregua di mucche da mungere.  Se vuoi saperne di più, ne ho parlato qui:

https://flaviaepsiche.it/2021/03/24/consumatori-a-tempo-pieno/

Un cambio di paradigma: da cittadini a consumatori

Non tutti i mali vengono per nuocere

A questo punto sta a noi decidere che CONSUMATORI vogliamo essere. Per anni abbiamo adottato il metodo consumistico, quello dell’usa e getta, quello del tutto e subito. I risultati li abbiamo davanti agli occhi. L’ambiente è devastato, le conseguenze climatiche sono evidenti, i nostri ritmi di vita sono accelerati, e via di questo passo.

Il modello opposto a quello del consumatore consumista è quello del consumatore consapevole. Un pò più difficile da adottare, più complesso da seguire nella quotidianità, ma decisamente più funzionale. E pure economicamente più conveniente alla fine dei conti.

Certo c’è da organizzarsi. Vediamo alcune differenze di comportamento.

Consumatore consumista

  • Butta via invece di riparare;
  • Usa oggetti monouso;
  • Fa i suoi acquisti su spinta emotiva (mi piace, mi sta bene, non ce l’ho di questo colore, è di moda);
  • Si preoccupa poco o niente della provenienza e della produzione di ciò che compera;
  • E’ disponibile ad indebitarsi oltre misura pur di avere l’oggetto desiderato;

… eccetera eccetera

Consumatore consapevole

  • Fa riparare gli oggetti ;
  • Evita gli oggetti monouso;
  • Cerca di dare nuova vita agli oggetti che non usa più o che sono irrimediabilmente rotti. Ricicla;
  • Acquista solo ciò di cui ha bisogno. Evita gli sprechi;
  • Vuole conoscere l’impatto ambientale della fase produttiva;

… eccetera eccetera.

E’ evidente che nella vita quotidiana è molto più comodo adottare un comportamento consumistico che quello consapevole. Ed è proprio questa una delle leve che è stata utilizzata e che, alla fine, ci ha resi TUTTI consumisti.

Ma è giunta l’ora di tirare i remi in barca e di salvare il salvabile.

Link

Qui trovi tutti gli articoli sulla Psicologia del Consumatore:

https://flaviaepsiche.it/category/psiconsumatore/

Se vuoi conoscere la storia delle Associazioni dei Consumatori https://flaviaepsiche.it/2021/07/07/la-difesa-dei-consumatori/

Qui si parla di consumo critico

https://it.wikipedia.org/wiki/Consumo_critico