”Quanto mi piacciono le pubblicità basate sul prodotto! Quelle che, come le vedi, capisci a cosa si riferiscono ...
Quante te ne vengono in mente di pubblicità così?
Ma il prodotto, esattamente, quale sarebbe?
Ti è mai capitato di guardare una pubblicità e di non capire quale sia il prodotto in questione? A me sì, e più di qualche volta. Sarà che, per deformazione, più che guardarle, le pubblicità le indago, ma più di qualche volta mi è successo di non capire quale sia il prodotto in oggetto. Frizzi e lazzi e nemmeno è chiaro di cosa si stia parlando. Sono al limite della pubblicità ingannevole, quella che induce in errore il consumatore. A me danno francamente molto fastidio, le trovo inutili e pretestuose. Poichè spesso sono sessiste, mi fanno venire l’idea paranoica che il vero messaggio, quello intenzionale, non riguardi tanto il prodotto, quanto la denigrazione femminile. Perchè se per vendere un paio di scarpe metti in mostra una donna seminuda, qualche domanda sorge spontaneamente. Il dubbio mi sembra lecito. Ti faccio quache esempio con alcune immagini
Se fossi il committente di una campagna pubblicitaria di un prodotto “mio”, la prima cosa che vorrei che si capisse è di cosa si sta parlando. Poi, vorrei che venissero descritte le caratteristiche del “mio” prodotto. Tutto il resto dovrebbe fare da cornice o da sfondo. E’ chiaro che qualcosa mi sfugge, visto che non va esattamente così.
Le pubblicità che esibiscono ciò che vendono
Se è vero che la pubblicità è l’anima del commercio, forse è meglio quando è il prodotto ad essere in primo piano. Tutto il resto, tutto quanto fa spettacolo, dovrebbe fare da sfondo. Testimonial, location, jingle dovrebbero essere di accompagnamento, dovrebbero invitarti ad acquistare proprio quel prodotto e non a guardare come dei voyeur.
Poi non dire che mostro solo le immagini che mi fanno arrabbiare e che fanno scalpore: te ne faccio vedere alcune che mi piacciono tanto, per chiarezza, semplicità, correttezza nei confronti dei consumatori.
- Ad esempio, adoro questa: si vedono e si vendono biscotti. Da quando è uscita dico che dovrebbe essere premiata. Oltre ad essere spiazzante per la semplicità, lo spazio pubblicitario è utilizzato anche per lanciare temi sociali e civili! Un pò di sano marketing sociale in uno spazio pubblicitario. Chapeau.
- Anche questa è chiara … anche Chiara oserei dire 🙂 ma non è lei il soggetto, ed è lampante
- Qui si pubblicizza un profumo, anzi due e … wow, l’immagine rappresenta proprio due profumi! Allora è possibile farlo. Allora funziona! La bella e il bello … senza modelli nudi. Che avanguardia! Che controtendenza!
- Sempre un profumo, con una donna, vestita, non ammiccante, non in posa sexy. Un’immagine semplicemente evocativa di una fragranza femminile …
Le regole base per la pubblicità
Anche se sembra un mondo in mano all’anarchia, in realtà ci sono regole ben definite da seguire per fare una pubblicità:
- Conoscere l’azienda e i suoi valori
- Dire la verità, essere sinceri rispetto al prodotto (anche perchè le multe piovono)
- La pubblicità non può essere ingannevole
- Non mettere in alcn modo a rischio la salute
- Individuare il pubblico cui ci si riferisce
- Trovare l’idea, l’immagine e il linguaggio
- Trasmettere emozioni positive e coinvolgere emotivamente il consumatore per restare impressi
Questo è il link alla sezione del blog in cui trovi tutti gli articoli sul tema https://flaviaepsiche.it/category/femmes-et-reclame/
Questo è il link alla pagina Facebook Femmes et Réclame, se volete vedere gli aggiornamenti mettete il vostro MI PIACE, vi posso purtroppo garantire che non rimarrete delusi, il materiale è così cospicuo che la pagina viene aggiornata molto spesso.
https://flaviaepsiche.it/wp-admin/post.php?post=2842&action=edit
https://www.dmep.it/pubblicita/come-creare-una-pubblicit%C3%A0-memorabile-per-prodotti-alimentari