”Quando ci si arrabbia e il gioco si fa duro ... le cose possono cambiare!
Quando il gioco si fa duro che almeno le donne “dure”, quelle toste, inizino a giocare. Il riferimento è sempre al mondo della pubblicità che, per fortuna e non per caso, sta dando i primi segni di cambiamento.
Quando il gioco si fa duro
e quando anche le Istituzioni ci danno una mano
Questa immagine risale a molti anni fa, quando il Comune di Torino aveva istituito un canale cui denunciare le pubblicità che usavano in modo oltraggioso l’immagine femminile. Il suggerimento è chiaro e netto … “Non comprare più i suoi prodotti. Vedrai come cambia registro.”
Sinceramente mi spiace fare questo tipo di ragionamento. Se davvero accadesse che un numero cospicuo di consumatrici decidesse di boicottare un marchio … dei lavoratori potrebbero trovarsi senza lavoro nel giro di un Amen. E i lavoratori non c’entrano nulla con le scelte pubblicitarie dell’azienda.
E’ altrettanto vero, però, che senza una protesta concreta, molte aziende avrebbero continuato a divulgare immagini/ sottintesi/ riferimenti sessisti e maschilisti eccetera eccetera.
L’aiuto di alcune Istituzioni, le proteste di questi ultimi anni, gli articoli scritti, le pagine dedicate sui social mi sembra che stiano riuscendo a fare cambiare la tendenza.
Quando il gioco si fa duro
… non vuol dire che siam scese dalla montagna con la piena
Non sono così disillusa da credere che tutte le aziende che si stanno allineando alle richieste dei consumatori ci credano veramente. E’ probabile che sia del tutto strumentale questo cambio di passo. Ma mi va bene lo stesso. Me lo faccio andare bene, perchè prima era peggio! Ci vuole tempo e tanta pazienza!
Forse un cambio culturale epocale come quello a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni non si era mai visto prima.
La comunicazione pubblicitaria non nasce dal nulla, ma è basata su molti aspetti. Quello di leggere l’evoluzione della società è uno degli aspetti principali. E’ quindi una conseguenza ovvia che vengano abbandonati certi schemi in favore di altri, più graditi ai consumatori.
Trova le differenze
Eccoti un esempio del cambio di passo. Quella qui sotto è una pubblicità del caffè Borbone del 2010
Queste sono invece pubblicità dello stesso caffè, in tempi recenti
Ma come non ricordare la pubblicità di Pandora che tanto ha fatto discutere nel 2017?
E’ cambiata da così
a così
Gli esempi sarebbero tanti, il concetto credo sia chiaro. Cambiare la situazione è possibile, se quando il gioco si fa duro si comincia a giocare!
Come protestare
Cosa si può fare in concreto quando si incappa in una pubblicità scorretta? Ci sono diverse possibilità:
- Inviare una segnalazione per lettera all’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma;
- Compilare il modulo dal sito www.agcm.it/segnala-online/index e spedirlo via e mail a: protocollo.agcm@pec.agcm.it;
- Scrivere allo IAP, Istituto dell’autosisciplina pubblicitaria
- https://www.iap.it/le-attivita/per-i-cittadini/segnalare-pubblicita-ingannevole/
- Contattare un’associazione dei consumatori.
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Pubblicità citata nell’articolo
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