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Diario quotidiano, diario di bordo, diario di viaggio, diario dei sogni ... espressioni che non si usano più. Oggi si dice STORYTELLING, fa figo dire così.

“Caro diario …” chissà se anche tu hai ricordi che cominciano così. Con queste parole scritte su un diario che nascondevi dagli sguardi indiscreti.

Caro diario ovvero lo storytelling

Oggi non si usa più l’espressione “scrivere un diario”, va di moda parlare di storytelling che si riferisce alla narrazione di una storia. Cosa cambia? Boh, a questo punto sono talmente stufa degli inglesismi che, sai che ti dico, l’importante è scrivere!

Iniziamo da un concetto molto psicologico: scrivere è terapeutico.

Scrivere aiuta il processo di introspezione

e aiuta anche ad esternare,

 mettere giù nero su bianco i pensieri,

ti permette di vederli,

di fissarli da qualche parte

che non sia solo la tua testa.

Attraverso la scrittura si possono raggiungere molti obiettivi. I principali e più immediati:

  • mettere a fuoco gli eventi;
  • spiegare gli eventi secondo una logica di senso;
  • esternare le emozioni;
  • rendere comprensibile, comunicabile e ricordabile il vissuto;
  • collegare il “là e allora” al “qua e ora”.

“Cosa è la narrazione?

Quando dico narrazione intendo da Omero a Susanna Tamaro,

per dire tutti coloro che narrano una storia.

La narrazione è comunicazione d’esperienza che

 allo stesso tempo è anche comunicazione di senso.

 Ma di quale senso? Il senso della nostra vita.”

(Giuseppe D’Ambrosio Angelillo)

“La narrazione è comunicazione d’esperienza che allo stesso tempo è anche comunicazione di senso”, attraverso la narrazione diventa più semplice trovare il nesso di quanto abbiamo vissuto. Diventa possibile leggere sia l’evento sia ciò che ha provocato in noi. Senza narrazione non esiste nè analisi, nè critica.

“Sono due anni che non riprendo in mano il diario,

e pensavo che non avrei più ripreso questa abitudine infantile.

Ma non è una ragazzata,

è dialogare con se stessi,

con la parte vera, divina,

che vive in ogni uomo.”

(Tolstoj)

 

 

Narrare e scrivere non sono ragazzate, ma sono cose da adulti. Da adulti che cercano di comprendere e di comprendersi e di approfondire le loro sensazioni ed emozioni. Che vogliono dare un senso ed un significato a quanto si è vissuto.

Caro diario ovvero lo storytelling

L’importanza della narrazione. Oh pardon, dello storytelling

Le emozioni – attraverso la narrazione – trovano il mezzo più efficace di espressione. Ma anche i ricordi vengono ulteriormente fissati nella memoria o definitivamente archiviati, grazie alla narrazione. Raccontarsi la propria storia storia, ciò che si è vissuto e ciò che si ha provato permette di fare quel respiro profondo che dona un sollievo impareggiabile! Attraverso il pensiero narrativo si organizza e si sistemizza, mentre attraverso la narrazione, che sia verbale o scritta, si riflette e ci si libera. Con il “racconto di storie” cerchiamo di “mettere ordine” e di dare un senso attivo alle nostre esperienze, passate e presenti. Il nostro vissuto prende forma, diviene comunicabile, comprensibile e può essere ricordato o archiviato.

Se la narrazione assume una forma scritta è ancora più potente. E’ come se, attraverso la scrittura, qualcosa di importante uscisse da un “dentro” per approdare a un “fuori” e trovare una sua disposizione. Ha un chè di liberatorio, la scrittura. Specialmente se non avviene attravero una tastiera. La carta, una biro, la nostra mano, la forma che noi e solo noi possiamo dare alle parole che abbiamo scelto.

La srittura a mano aiuta:

  • la concentrazione;
  • lo sviluppo della memoria;
  • la coordinazione dei processi cognitivi, motori e neuromuscolari.

Caro diario …

Il tuo diario, che sia un quaderno o un block notes o un insieme di fogli o quello che vuoi, puoi realizzarlo come ti pare. Scrivendo giornalmente, prendendo appunti, copiando aforismi o testi di canzoni. Puoi scarabocchiare, puoi appiccicare immagini. Sottolineare, evidenziare.

Ma se ti piace lo puoi organizzare al meglio. Puoi scrivere solo elenchi. I tuoi obiettivi. I desiderata.

Immaginalo come uno spazio solo tuo. Se incominci poi ci prendi sempre più gusto.

Se non sai da dove cominciare

Ci sono diverse opzioni per “allenarsi” a scrivere il proprio diario:

  • il quaderno dei sogni – descrivi i tuoi sogni ogni volta che ne ricordi uno, se vuoi iniziare fin da subito scrivi quelli già sognati che ti sono rimasti impressi. Ricordati di mettere la data, prova anche a dare un titolo al tuo sogno e scrivi come ti sentivi mentre sognavi e come ti senti mentre scrivi;
  • l’agenda quotidiana – facile facile, ma diversa dall’agenda degli appuntamenti del lavoro. Scrivi quello che dovresti fare giorno per giorno, aggiungi uno spazio riservato a quello che farai per te (una coccola). Aggiungi un pensierino della sera, in conclusione della giornata;
  • i disegni commentati – proprio non credi che scrivere sia affare tuo, ok. Prova ad illustrare, van bene anche i pastrocchi e gli scarabocchi, la tua giornata. E’ estremamente divertente, prova! non devi essere Picasso.