Non si finisce mai di imparare

Fare la valigia. Non ci stava mai tutto quello che volevo portarmi dietro. Al contempo mi sembravano tutte troppo grandi, quando le caricavo in macchina e non ci entravano. In effetti, avrei potuto capirlo che qualcosa non quadrava 🙂

Poi ho visto per caso un tutorial … quindi ho iniziato a cercarne altri e, alla fine, ho capito: non ero proprio capace a organizzarla. Intanto mi portavo appresso un sacco di cose che poi non usavo. Poi facevo troppe ipotesi: e se piove? e se facesse freddino? e se si rompesse un tacco? e se mi servisse …  Come se dovessi andare in trincea o nel deserto!

• Se piove apriamo l’ombrello, in mancanza ci bagniamo un pò. Non può piovere per sempre
• Nel caso faccia freddo mi compero un golfino, sul posto
• Dovesse rompersi un tacco, lo incollo
• Se mi servisse qualsiasi cosa, qualcosa farò!

Fare la valigia

I tutorial però non ti dicono proprio tutto, tutto, tutto … Qualcosa devi mettercelo di tuo.

Ad esempio la materia prima, proprio la valigia. Io avevo ancora quelle vecchie, hai presente il set, dalla piccola alla gigante? Quelle morbide, di pelle, con i manici morbidi, le cinghie con i ganci, modello 1800 più o meno.

E poi usavo i “borsoni” da viaggio. Quelli molli, tubolari, abbastanza capienti.

Ecco,tutto sbagliato! Per fare bene una valigia, si inizia dalla valigia. Perchè in quelle morbide si ammucchia tutto e in quelle “modello 1800” ci sta un sacco di roba, ce la metti e poi te la devi portare, non ha le rotelline e pesa una quintalata. Per cui o fai come Braccio di Ferro o … cambi. Personalmente ho cambiato le valige.

Poichè il set che avevo era ancora carino e, più che altro era integro, non l’ho buttato. L’ho riempito di abiti smessi e l’ho portato al Sermig. Se sei di Torino o dintorni, quando hai abiti o coperte o altri oggetti personali che non usi più (che siano in buono stato, che te lo dico a fà) e non sai a chi donarli, puoi portarli al Sermig, all’Arsenale della Pace. Qui trovi tutte le info: https://www.sermig.org/arsenali/arsenale-della-pace.html

Se non vuoi “farle fuori” puoi usarle per riporre abiti, lenzuola, coperte, e infilare tutto sopra all’armadio … Lo ammetto, ho fatto anche questo. Ma quante valige inutili avevo????

I trolley

Torniamo all’oggetto principale. Ti dicevo che mi sono liberata dei miei pezzi di antiquariato e sono entrata nel nuovo secolo con i trolley!

Mi si è aperto un mondo: camminano in tutte le direzioni, puoi riempirli fino allo sfinimento e non sentirne il peso. E poi ce ne sono di carinissimi, colorati, simpatici. Oh che bella invenzione. Cosa dici? Esistono da un sacco di anni? E che non lo so, secondo te?! Lo so ma non ce li avevo 🙂

Fare la valigia. Anzi no, riempire il trolley

Mi organizzavo così:

• il vano più interno, quello chiuso dalla cerniera, era reparto notte
• dove c’è la retina, reparto intimo
• la parte interna era destinata agli abiti
• nei “buchi” infilavo le trousse
• le scarpe rigorosamente altrove

Per evitare che tutto si stropicciasse all’inverosimile piegavo per bene, come per riporli nel cassetto del comò, e infilavo ogni cosa in un sacchetto di nylon.

Il risultato era che ci stava pochissima roba e che mi ritrovavo puntualmente tutto stropicciato 🙁

Poi ho visto la luce, ah no, era un tutorial

Marie Kondo è un genio, assolutamente un genio! Dai un’occhiata al suo video

https://www.youtube.com/watch?v=I9X1tiseh3g

E’ stata la svolta. Non che riesca, come fa lei, a portarmi così poche cose dietro quando vado in viaggio, ma sicuramente ora ho una valigia fatta come si deve!